Corredi funerari
corrediPer ciò che concerne i corredi funerari di questa fase, essi sono ricchi e vari: alla ceramica appula a figure rosse si associano vasi del tipo di Gnathia, a vernice nera, di tipo campano, ceramica sovraddipinta e a decorazione lineare. A ciò si aggiungono, a volte, statuine in terracotta, rappresentanti figure femminili o animali e, più raramente, oggetti in bronzo, come cinturoni di pregevole fattura.
Dalla fine del III secolo a.C. sempre più rare si fanno le tracce archeologiche. Il rinvenimento sull'acropoli di ceramica di tipo megarese, di terra sigillata e di ceramica a pasta grigia porta a pensare all'insediamento di un piccolo nucleo romano.

Monte Sannace

Gli scavi

Benchè la rilevanza archeologica della località risultasse già in scritti secenteschi, e i ritrovamenti di oggetti antichi fossero numerosi fin dalla seconda metà dell'ottocento, Monte Sannace è oggetto di campagne regolari di scavo archeologico solo alla vigilia degli ultimi anni 60. Prima di questo periodo l'attività di ricerca nella zona è soltanto clandestina e si svolge ad opera soprattutto dei proprietari terrieri e dei contadini, indirizzata alla scoperta di tombe.


Panorama dell'acropoli
acropoliL'unica breve parentesi è costituita da uno scavo eseguito nel 1929 per iniziativa dell'Ente Provinciale per la tutela dei monumenti di Terra di Bari. Lo scavo del 1929 mette in luce sepolture, ma anche un tratto della cinta muraria difensiva dell'antica città.

Nel 1957 la Soprintendenea delle Antichità della Puglia e del Materano avvia campagne regolari di scavo nella località. Gli scavi durano fino al 1961 e riguardano prima la zona pianeggiante dell'insediamento, quindi l'area dell'acropoli. S'interviene con saggi di dimensioni limitate lungo i circuiti difensivi, per individuarne l'andamento, e con lo scavo in estensione di alcune grandi aree, ponendo in evisenza buona parte dell'abitato situato in pianura, un lungo tratto della seconda cinta dinfensiva con la porta nord, numerose tombe e diversi edifici dell'acropoli.


Veduta degli scavi
scaviA parte qualche altro ritrovamento fortuito successivo, si torna a indirizzare l'attenzione sul sito a metà degli anni '70, quando prende l'avvio l'iter amministrativo finalizzato alla tutela dell'area, con l'acquisizione di parte di essa al demanio dello Stato, e quando riprendono gli scavi regolari.

Nel 1976-1977 si portano alla luce ancora abitazioni e tombe nella zona bassa, e dal 1978 ci si sposta nella parte alta dell'acropoli, dove si scava fino al 1983 ponendo in evidenza una grande casa aristocratica, altre tombe, alcune delle quali monumentali e affrescate, gran parte di un edificio pubblico e un complesso abitativo di età arcaica.


La strada dell'acropoli
stradaDal 1994 sull'acropoli è presente un campo di attività della Scuola di Specializzazione per archeologi dell'Università degli Studi di Bari.

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