GROTTA ROMANELLI

L'arte parietale di grotta Romanelli è una delle prime testimonianze scoperte in Italia di questa attività umana.
Accanto alla produzione parietale, Romanelli offre uno dei più chiari esempi di arte mobiliare della provincia mediterranea. La naturale difficoltà di stabilire una correlazione certa tra le figure e la stratigrafia del deposito pone problemi circa la determinazione cronologica delle opere d'arte parietale. Vi si giunge solo indirettamente attraverso una valutazione stilistica comparativa.
La collocazione temporale delle figure incise nella grotta Romanelli viene determinata sia dalla presenza nel deposito superiore di frammenti di roccia con segni incisi staccatisi dalle pareti e rimasti interclusi nelle terre, sia dalla indubbia affinità tra qualcuna delle figure geometriche mobiliari ed almeno una di quelle parietali. Siamo nell'ultima oscillazione fredda del Glaciale di Würm, tra i 14mila e i 12mila anni.

Fatta salva l'eccezione di un bovide seminaturalistico sommariamente tracciato, di una figura riconducibile ad una testa di alce complicata da tratteggi e di altre figure fusiformi che Paolo Graziosi attribuisce a rappresentazioni di donne fortemente stilizzate ed in qualche caso di pesci e vulve, la gran parte delle manifestazioni grafiche della grotta è del tutto incomprensibile. La scoperta di grotta Romanelli generò immediatamente una serie di ricerche e studi, che ad oggi non possono dirsi conclusi. I calchi in mostra sono parte di un gruppo conservato in questo museo e sono il frutto del lavoro del prof. Carlo Conti che li eseguì negli anni '40. Dal 1980, a seguito di una donazione della famiglia del prof. Conti, sono di proprietà dell'amministrazione cittadina. È questa la prima occasione in cui vengono esposti al pubblico. La collezione comprende sia positivi che negativi. Tra i calchi in positivo alcuni sono dipinti o più semplicemente evidenziati nei segni graffiti, con tratti di matita. Nell'esporre i calchi si è scelto di non intervenire su nessuno dei segni lasciati sul gesso, considerando, anche questa, testimonianza da rispettare.

Costruiti con gesso, fil di ferro e carta, sono testimonianza storica di una tecnica che aveva raggiunto ottimi livelli pur non disponendo di materiali in grado di dare rese eccezionali e grazie alla quale si mettevano a disposizione di tutti, traslandole dai luoghi difficilmente raggiungibili in cui erano allocate, le figure dell'arte di Romanelli che così diventavano di agevole misurazione per lo studioso e di facile lettura per chiunque.

freccia sx