Provenienti dalla stessa necropoli meridionale sono numerosi altri corredi tra cui spicca quello di una tomba a cassone databile al V sec. a.C., costituito da varie lekithoi attiche a fondo bianco, due trozzelle a decorazione geometrica, ceramiche a vernice nera, fibule d'argento, un bacile bronzeo ed un pendaglio in cristallo di rocca. La cultura neolitica è rappresentata da numerosi frammenti di industria litica e da un gruppo omogeneo di ceramiche in impasto (olle) provenienti da "Muro Tenente", riferibili quasi certamente al corredo di una cucina del bronzo finale.

Brocca Messapica a decorazione geometrica
(VI sec. a.C.)
broccaRilevante la collezione di monete greche - provenienti dalle zecche di Taranto, Metaponto, Sibari e Crotone - romane e medievali. Il percorso si conclude con la cultura medievale, rappresentata dai reperti rinvenuti nel 1975 nell'ex Convento dei Celestini (attuale palazzo Municipale).
A soli due km. da Latiano, ma in agro di Mesagne, da cui dista circa cinque km., esiste una vasta zona archeologica che presenta testimonianze evidenti di età messapica e romana, e che era frequentata anche in età preistorica: Muro Tenente.
La zona è subito riconoscibile da un ciglione che la recinge e che ne costituiva la cinta muraria; esso ha un perimetro di circa tre km. e racchiude un'area di oltre 40 ettari. A Nord è costeggiata da un tratto della via Appia, chiamato anticamente "via vecchi dei Greci".
Questa località è forse la romana Scamnum riportata nella Tabula Peutingeriana, antica carta topografica d'età medievale, che ripropone un itinerario del IV sec. d.C.; era l'ultima statio (stazione di posta) della via Appia, prima di Brindisi.

Cavalluccio giocattolo
(età messapica)
cavalloIl nome deriva da quello di un'antica famiglia (Tenente) che fu proprietaria dell'omonima masseria vicina.
Negli anni 60-70, dalla Soprintendenza Archeologica furono condotti scavi approfonditi che permisero di recuperare numerosi corredi funerari databili in un arco temporale dal VII al III sec. a.C., nonchè resti di abitazioni coeve.
Le più antiche tombe ritrovate erano di tipo a fossa terragna, con deposizione rannicchiata (o fetale) e qualche reperto di corredo funerario. Le più recenti erano del tipo a semicamera, con corredi più ricchi. Fu ritrovato anche un tesoretto monetale, contenente oltre 300 monete di Taranto e Turi, databile al IV sec. a.C.

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