IL MANAGER CHE INVENTO' L'ANGELUS DEL PAPA
L'INCREDIBILE MESSE DI ATTIVITA' E REALIZZAZIONI DELL'EX CAPO DI AC, PARLA IL SUCCESSORE MALTARELLO
 
articolo di Piero Chinellato

da "Avvenire" del 28 settembre 2000

 
 

"Fu su suggerimento di Luigi Gedda che Pio XII dette inizio alla recita pubblica domenicale dell'Angelus": è solo uno degli innumerevoli ricordi che affiorano alla memoria di Agostino Maltarello, successore di Gedda alla presidenza generale dell'Azione cattolica nel 1959, e suo amico da sempre. I1 sodalizio tra i due, iniziato a Torino nel 1932, non si è mai interrotto.

La svolta decisiva avvenne per entrambi nel 1934, quando Pio XI chiamò Gedda a Roma conferendogli la presidenza centrale della Gioventù di Azione cattolica. Gedda, "dimostrando la sua totale dedizione alla Chiesa e il personale disinteresse" abbandonò la carriera universitaria e partì. Maltarello - classe 1912, dieci anni meno dell'amico - lo segui dopo esser stato da lui indotto a lasciare Giurisprudenza per Medicina.

"Giunto a Roma Gedda impresse un impulso fortissimo alla Giac. Già allora si palesarono le sue doti: un'intelligenza eccezionale, una formidabile capacità di lavoro e di organizzazione del tempo, una grande facilità di scrittura, un'oratoria trascinante e, da ultimo, un'indiscussa abilità organizzativa".

Gedda restò alla presidenza della Giac fino al 1946, quando passò a dirigere l'Unione Uomini di Ac. "La sua grande capacità organizzativa gli permise nel 1948 in appena due mesi di metter in piedi i Comitati civici, la struttura che si diffuse capillarmente e si rivelò decisiva per la vittoria della Democrazia cristiana nelle elezioni del 18 aprile. Lo slogan era: "Votare e votare bene", cioè per la Dc. C'era in Gedda - e in Pio XII che lo aveva incitato all'impegno diretto - la consapevolezza che l'Italia era di fronte a una scelta di civiltà".

Nel 1949 Gedda diventò vice-presidente generale dell'Ac e Maltarello gli subentrò all'Unione Uomini. Tre anni dopo Gedda fu nominato presidente generale e in breve emerse un forte dissidio con la componente giovanile dell'associazione, con quel "Carlo Carretto che peraltro era legato a Gedda in maniera addirittura romantica". Al presidente veniva rimproverato di mantenere simultaneamente la presidenza dell'Ac e quella del Comitato civico, senza una distinzione netta tra il piano religioso e quello dell'intervento in campo politico. La vicenda finì con l'espulsione dei giovani, mentre Gedda mantenne il suo incarico fino al '59, quando passò il testimone ancora una volta a Maltarello, tenendo per sé il Comitato civico, oramai alquanto indebolito.

Nonostante un attivismo senza requie Gedda restò sempre medico e scienziato: "Non interruppe mai l'approfondimento della materia che più lo appassionava. Fondò nel 1953 l'Istituto Mendel per lo studio dei gemelli; nel 1962 vinse i1 concorso per la prima cattedra italiana di Genetica medica: anche in questo campo un autentico precursore. I1 suo istituto ora è passato all'Opera di Padre Pio e sarà diretto dal professor Dalla Piccola".

Incredibile il numero delle iniziative avviate da Gedda: "Fu lui a fondare nel 1944 l'Associazione medici cattolici, che diresse per oltre trent'anni; si devono a lui l'Internazionale dei Medici cattolici, ll Centro Sportivo Italiano, l'Editrice Ave". Le molte opere non andarono a scapito di un'intensa vita spirituale. Nel 1944 fu promotore della Società operaia, "un movimento costruito attorno alla sollecitazione evangelica: "La messe è molta ma gli operai sono pochi", che assunse come riferimento la spiritualità del Getsemani, realizzando anche due case di esercizi, una a Casale Corte Cerro (Vb) e una a Paestum, per le quali passarono migliaia di giovani". "A lui si deve anche la costruzione, - sempre su progetto del suo storico collaboratore Ido Avetta -,della parrocchia di Vitinia alla periferia di Roma, della chiesa di Cafarnao in Palestina e di un edificio a Gerusalemme, originariamente destinato all'Istituto Mendel, donato alla Santa Sede".

Un ultimo ricordo? "Parlando di Gedda non si può non far memoria della sua amatissima sorella, sempre vissuta con lui, che è morta nel 1985 e per la quale è in corso la causa di beatificazione".