gli insediamenti rupestri medioevali

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L'alimentazione dei contadini

Con l'aumento della popolazione, dopo l' anno mille il cibo cominciò a scarseggiare: furono più circoscritte le aree di coltivazione e le riserve di pascolo, aggravando ulteriormente la vita dei contadini.

I pochi animali da soma venivano utilizzati per svolgere il lavoro nei campi.

Aumentò il consumo dei cereali (segale e grano saraceno): il termine companatico si diffuse proprio in questo periodo ed indicò il condimento, ciò che accompagnava il pasto, basato quasi esclusivamente sul pane. Il consumo del vino, molto in uso tra le classi più povere, era considerato non solo sotto l’aspetto nutritivo ma anche elemento di convivialità.

Si consumavano verdure dell' orto, cavoli, cipolle, porri , erbe selvatiche ecc..

Piatto tipico del contadino era la zuppa di verdura di stagione, spesso mescolata ai legumi: ceci, fave, lenticchie ecc.; facili da essiccare e ricche di proteine, sostituivano la carne. Essa infatti veniva consumata solo nei giorni di festa ed era in prevalenza carne bianca: polli, galline e qualche coniglio.

Le erbe aromatiche, insieme a poco grasso e all' olio, arricchivano le semplici pietanze. La frutta era considerata alimento gustoso, ma non sempre indispensabile.

 

SCUOLA MEDIA STATALE "ALESSANDRO MANZONI"  di Mottola 

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