gli insediamenti rupestri medioevali

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Descrizione di una tipica grotta-abitazione

La grotta-abitazione generalmente presentava un ingresso principale che permetteva l’accesso all’ambiente più spazioso. Nello stesso vano o in uno attiguo vi era la cucina con il camino e la relativa canna fumaria. Nei diversi ambienti della grotta-abitazione si nota la presenza di caviglie che servivano ad appendere ceste, culle, cibi, a legare gli animali ecc… Numerose sono anche le nicchie con funzione di ripiano, utili per poggiare oggetti, viveri, lucerne ecc…

In ogni grotta era presente anche una grande nicchia alcova . Vi erano mangiatoie e fovee per il deposito del frumento. Non mancavano lavatoi, recinti e il pozzo che poteva essere a campana o a cisterna.

Spesso queste grotte avevano la forma di un trapezio, con un foro al centro o nelle pareti orientate in modo da far entrare il sole e riscaldare l’ambiente.

Le abitazioni erano molto semplici, spesso scavate su livelli diversi e successivi, quasi come grattacieli rupestri. All’esterno si aprivano, nella roccia, profonde cisterne per raccogliere l’acqua piovana; all’interno, nelle pareti e sul soffitto si trovavano dei fori comunicanti tra loro (caviglia), attraverso i quali si faceva passare una fune o un palo per reggere le provviste o le culle dei bambini.

Nelle grotte rupestri è normale ritrovare profonde “buche” (le fovee) scavate nel pavimento per conservare il frumento e i legumi; all’esterno delle grotte altre “buche” che servivano per la raccolta del letame usato poi come concime per i campi.

Spesso queste grotte avevano la forma di un trapezio, con un foro al centro o nelle pareti orientate in modo da far entrare il sole e riscaldare l’ambiente.

Le abitazioni erano molto semplici, spesso scavate su livelli diversi e successivi, quasi come grattacieli rupestri. All’esterno si aprivano, nella roccia, profonde cisterne per raccogliere l’acqua piovana; all’interno, nelle pareti e sul soffitto si trovavano dei fori comunicanti tra loro (caviglia), attraverso i quali si faceva passare una fune o un palo per reggere le provviste o le culle dei bambini.

Gli uomini vivevano insieme agli animali, che venivano chiusi in apposite palizzate perché con il loro calore riscaldavano l’ambiente.

Queste cripte nel Medioevo, avevano grande valore economico e commerciale: infatti, in questi luoghi, si svolgevano varie attività: la molitura delle olive, la lavorazione e conservazione del vino e dei cereali, oppure servivano come riparo dei pellegrini e la presenza di una grotta su un terreno ne elevava il valore catastale. La vita degli abitanti dei villaggi ipogei (scavati nella roccia) si è man mano tramandata nei territori urbani, ma questi luoghi hanno continuato ad essere abitati, sia pure con diverse modificazioni.

      

 

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                                             e-mail: manzonimottola@tiscali.it 

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