TOUR GUIDATO

GLI AURUNCI

I monti Aurunci circondano il golfo di Gaeta e si estendono dal fiume Garigliano alle valli di Itri.
Insieme con gli Ausoni e i Lepini, fanno parte del sistema subappenninico laziale e rappresentano la transizione tra l'ambiente marino e quello della montagna appenninica.
Dell'ambiente marino hanno l'estrema aridità del suolo, con vegetazione di carrubi, olivi e tracce di macchia mediterranea.
Dell'ambiente appenninico, invece, grandi faggi e pascoli erbosi.
Gli Aurunci si estendono sino a mare, con impressionanti dirupi sulla costa, da Sperlonga a Gaeta , con rocce a strapiombo sul mare, piccoli promontori e incantevoli spiaggette.
Il Monte Petrella, con i suoi 1533 metri, é la vetta più alta.
Seguono monte S.Angelo (m. 1404),monte Altino (m. 1367) e monte Ruazzo (m. 1314 ).
Nel versante meridionale, predomina una vegetazione di tipo mediterraneo; mentre nel versante nord, più fresco, collegato con l'Appennino centrale, predomina una vegetazione montana alpina ben rappresentata da faggete, ubicate a nord di Monte Petrella.
La vegetazione mediterranea si presenta con leccete, soprattutto a monte Ruazzo, a monte S. Angelo e a monte Campone  con resti di sughereti .
In queste zone ritroviamo la tipica flora mediterranea, con il mirto, l'alloro, il lentisco, il terebinto, l'alaterno, il viburno e l'albero di Giuda.
Tra le fenditure di alcune rocce si puo’ trovare la rara felce "Cheilanthes fragrans " .
Sugli Aurunci, inoltre, si trovano molte specie di orchidee, delle quali alcune rare.
Particolarmente ricco di orchidee é l'altopiano compreso tra monte Ruazzo, monte Revole e monte Lapillo.
Doline, inghiottitoi e grotte, elementi tipici del carsismo, sono presenti un po' ovunque e rappresentano una particolarità degli Aurunci.
Nelle zone degli Aurunci, costituite da calcari stratificati, e' scarsa la possibilita' di reperire, a brevi profondita', falde acquifere.
 Vi sono sorgenti di piccola portata, generate da piccoli strati impermeabili. Sono poste in zone elevate e rappresentano le uniche fonti idriche delle zone di montagna. Le sorgenti piu' importanti sono : Acquaviva, Redentore, Ottorile e Canale.
In alcune zone e, in special modo a " Pornito ", abbiamo in prevalenza pozzi di irrilevante capacita', usati come abbeveratoi.
Gli Aurunci, dal punto di vista speleologico, sono molto interessanti 
per le innumerevoli " ciauche ".Tra le cavita' censite troviamo la " ciauchella " (m.296),"Vate rutto " (m.148 ) e i "Serini " (m.165 ).
Delle diverse specie di rapaci che nidificano nel Lazio, alcune si ritrovano sui monti Aurunci e sono: il Biancone, lo Sparviero, la Poiana, il Gheppio, il Lodolaio, il Lanario, il Falco Pellegrino.
Numerosi sono anche i rapaci notturni, tipo la Civetta, il Gufo e il Barbagianni.
Tra i volatili, sono numerosi i passeriformi; ma s'incontrano, con una certa facilità, anche Merli, Ghiandaie, Rondoni, Cornacchie e Gazze.
Gli anfibi e i rettili, o almeno una buona parte di essi, rappresentano una delle componenti faunistiche del territorio che può essere più facilmente osservata dall'escursionista.
In alcuni pozzi, é possibile incontrare Geotritoni e Salamandre; in prossimità di rivoli d'acqua, Rane e Rospi; vicino a vecchi muri, Gechi e Tarantole, in compagnia di Lucertole e Ramarri.
Non di rado s'incontrano serpenti. La Vipera comune é quella a cui bisogna prestare la massima attenzione. Il Biacco e la Biscia non sono rari. Muniti di tempo e pazienza poi é possibile osservare il Riccio, la Talpa, il Moscardino, la Volpe ed il Cinghiale .
Tra le escursioni da effettuare sugli Aurunci, ricordiamo il santuario di San Michele e la statua di Gesu' Redentore.
Il primo, situato all'interno di una roccia sotto l'Altino, si raggiunge partendo dalla casetta forestale in zona " Pornito " .
Seguendo il cartello, si imbocca il sentiero serpeggiante, che, in circa mezzora di cammino porta al santuario.
Di qui, proseguendo per altri quindici minuti, si arriva sulla cima dell' Altino dove e' posta la maestosa statua del Redentore. Da qui, si puo' anche ammirare il meraviglioso paesaggio, che spazia dal golfo di Napoli al Circeo.

 

Il rifugio forestale di Canale

 

Il Parco naturale degli Aurunci

 

 

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