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Test funzionali
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Dott.  Pomara Spec. Medicina dello Sport

 

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Test funzionali

 

Nell'atletica leggera, l'effettuazione di una batteria di test di valutazione funzionale risulta di fondamentale importanza, sia per i medici sportivi, che possono valutare periodicamente la performance dell'atleta, sia per i preparatori atletici e gli allenatori, in quanto possono ottenere una visione più completa delle qualità dei propri atleti e, conseguentemente, apportare modifiche al programma di allenamento adattandolo ad ogni singolo soggetto. Inoltre, i dati rilevabili da questi test sono di particolare utilità all'atleta stesso, il quale, se autodidatta o accuratamente informato, con la ripetizione di prove piuttosto semplici, può farsi un'idea della propria condizione fisico-atletica nel corso della stagione agonistica. Nella scelta di una batteria è opportuno rispettare alcune condizioni fondamentali:

  • semplicità di esecuzione;
  • non invasività;
  • riproducibilità;
  • possibilità di ottenere una valutazione globale.

 

Un protocollo che rispetta tali condizioni, nell'ambito dell'atletica leggera, può essere il seguente:

 

1) test dei 60 metri (capacità anaerobica alattacida)

2) test dei 300 metri (resistenza anaerobica lattacida ed alattacida)

3) test di Cooper (capacità aerobica)

4) salto triplo da fermo (potenza anaerobica)

5) test di Abalakov (elevazione = forza esplosiva)

 

A tale schema possono essere apportate ovviamente numerose variazioni, a seconda dell'esperienza e della strumentazione in possesso. E' evidente che ognuno dei test indicati qui di seguito rileva indirettamente parametri metabolici che normalmente richiedono attrezzature più sofisticate. Ad esempio, per la valutazione di parametri come l'ossigeno consumato sotto sforzo, la tecnologia oggi mette a disposizione apparecchiature mediche sofisticate come il K4B2 , evoluzione del sacco di Douglas, che consente lo studio della produzione di anidride carbonica e il consumo di ossigeno in tempo reale, con poco ingombro per l'esecuzione del gesto atletico ed in qualsiasi condizione, come evidenziato in figura 1. I test generici, tuttavia, data la loro semplicità e ripetibilità, rappresentano il mezzo migliore per la valutazione periodica di un atleta.

 

Test dei 60 metri

Valuta la potenza anaerobica alattacida, cioè lo scatto e dunque fornisce informazioni sulla capacità dell'atleta di svolgere un lavoro massimale facendo ricorso alle sole fonti energetiche ATP-CP (Adenosintrifosfato- Fosfocreatina).

Esecuzione del test: viene cronometrato il tempo impiegato per percorrere la distanza alla massima velocità con partenza da fermo.

 

Test dei 300 metri

Valuta la capacità anaerobica lattacida, cioè la resistenza alla velocità, indicando la massima capacità di lavoro in atleta durante la produzione di acido lattico (Guillet et al., 1984). Diversi studi in tal senso hanno dimostrato che la resistenza alla velocità subisce un miglioramento con il progredire dell'allenamento.

Esecuzione del test: si tratta di coprire alla massima velocità possibile una distanza di 300 metri, con partenza da fermo, cronometrando il tempo impiegato.

 

Test di Cooper

Esplora la massima potenza aerobica sopportata (Astrand e collaboratori, 1984; Shepard, 1984), quindi il massimo consumo di ossigeno senza produzione di acido lattico. E' un test che generalmente fornisce dati sempre più importanti man mano che si entra nel pieno della stagione agonistica.

Esecuzione del test: consiste nel far correre il soggetto in esame su un percorso misurato precedentemente e suddiviso in settori di 50 metri, per un periodo di 12 minuti. In base alla distanza percorsa nel tempo prefissato, viene effettuata una classificazione in categorie.

 

Test del salto triplo da fermo

Valuta la potenza anaerobica alattacida, legata cioè alla solo uso dell'energia proveniente da ATP e PC.

Esecuzione del test: il soggetto effettua tre salti successivi a piedi nudi. Mediante una fettuccia metrica viene misurata la lunghezza complessiva dei tre salti. La distanza effettuata consente di formulare un giudizio circa la potenza degli arti inferiori dell'atleta. Anche in questo test è stata seguita l'evoluzione nel corso di una stagione con i consueti controlli.

 

Test di Abalakov

Valuta la capacità di elevazione del soggetto, e quindi la forza esplosiva. Per l'effettuazione del test occorre una piastra metallica fissata sul terreno, munita, al centro, di un foro nel quale può scorrere liberamente una fettuccia metrica.

Esecuzione del test: il soggetto da esaminare avvolge in vita una cintura alla quale viene collegata la fettuccia metrica, indi effettua un salto in alto da fermo. La misura è data dalla differenza tra i valori letti sul nastro prima e dopo il salto.

 

 

 

 

 

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