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L'uso dell'elettrostimolatore è diventato ormai così comune, e non solo tra gli sportivi ed in ambito fisioterapico, al punto
che è aumentato in modo esponenziale il numero di ditte che producono e vendono questi apparecchi. Non c'è rivista, giornale o canale televisivo che non mostri giornalmente pubblicità di miracolosi apparecchi capaci di
fornire a chi li compra un'ottima forma fisica, il trattamento definitivo per la cellulite o per malattie osteoarticolari. In realtà, ritengo vi sia un abuso eccessivo di un mezzo che ha delle valide indicazioni
sportive e terapeutiche, ma che va usato anche con criterio, senza attendersi che l'elettrostimolazione sia la panacea di tutti i nostri mali. Ma cosa è l'elettrostimolazione? Essa prevede, attraverso l'uso di specifici
apparecchi, la stimolazione delle fibre muscolari attraverso impulsi elettrici a bassa frequenza, consentendo quindi ai muscoli di acquistare forza, volume, resistenza, di bruciare le riserve di grasso localizzato
drenando i liquidi extracellulari. Su tutte queste capacità della elettrostimolazione il mondo scientifico è diviso, in particolare relativamente alla capacità di bruciare grassi e di aumentare la resistenza muscolare,
ma è indubbio che esso può aiutare l'atleta sia nel recupero di un infortunio, sia nel mantenimento del tono muscolare durante i periodi di riposo agonistico. Ogni impulso elettrico di stimolazione muscolare, si
caratterizza per: frequenza dell'onda, misurata in hertz, larghezza dell'onda, misurata in microsecondi, intensità, misurata in milliampere. Sono questi i parametri fisici da considerare quando si
vuole stimolare i muscoli, che fisiologicamente sono composti da una combinazione di fibre bianche (per attività di potenza) e fibre rosse (adatte per sport di resistenza). In base all'obiettivo si devono
usare correnti di elettrostimolazione diverse.Una cosa deve comunque essere chiara: l'elettrostimolazione agisce su uno, due o tre muscoli alla volta e quindi non può sostituire una seduta di
allenamento ma solo integrarla (ad esempio è consigliabile far seguire la seduta di elettrostimolazione ad un'attività aerobica, aiutando il drenaggio dei cataboliti come l'acido lattico). Ma nel mondo immenso delle
offerte commerciali, come e cosa si deve comprare? Alcuni punti devono essere considerati:
- L'apparecchio da utilizzare deve essere conforme alle normative CEE per gli apparecchi elettromedicali.
- Il loro uso senza controllo medico o fisioterapico è sconsigliato in determinate situazioni: malattie acute, febbre oltre i 38°, malattie infettive, cancro, malattie cardiache, tumori dell'apparato digerente,
gravidanza, tromboflebiti.
- E' opportuno, al momento dell'acquisto di un elettrostimolatore, verificare se è un generatore di corrente o di tensione. Nel generatore di tensione
varia la quantità di corrente, quindi se incontra uno strato adiposo o della peluria o qualunque altro ostacolo viene emessa una maggior quantità di corrente nel corpo con dispersione gratuita di corrente non localizzata, inducendo quindi una stimolazione dolorosa e pericolosa. Invece, un
generatore di corrente
costante a tensione variabile varia la tensione in maniera esattamente proporzionale a quella della resistenza dei tessuti garantendo sempre la quantità di corrente prevista nell'unità di tempo, rendendo efficace il trattamento ed evitando dispersioni di corrente. Inoltre è opportuno, dal punto di vista tecnico, verificare il tipo di
onda che emette, che deve essere perfettamente quadra/rettangolare compensata e bifasica. In tutti gli altri casi si può incorrere a reali danni tissutali come la ionizzazione o l'ustione del
tessuto; un modo per verificare se la macchina è corretta può essere rappresentata dalla garanzia di poterla usare in presenza di mezzi di osteosintesi (viti o placche metalliche da pregressi interventi
chirurgici); inoltre un vero generatore di corrente può vantare dalle 25 alle 30 ore di autonomia, mentre quelli di tensione da 2 a 5 ore.
- I migliori elettrostimolatori sono quelli che offrono la più ampia gamma di programmi di allenamento: per riscaldamento, forza, resistenza aerobica, forza resistente, forza
esplosiva, recupero, capillarizzazione, decontratturante, tono, drenaggio, programma antalgico (onde TENS).
- Per chi usa l'elettrostimolatore, è opportuno verificare quale elettrodi sia meglio usare; le fasce elastiche
sono facili da indossare (ottime per un uso frequente), ma non permettono un ottimale posizionamento degli elettrodi; per un uso più preciso e mirato sono quindi consigliati gli elettrodi adesivi. Per
chi usa intensamente l'elettrostimolazione sono consigliabili gli elettrodi adesivi con attacco a bottone o a clip, in quanto di minor costo. Importante, nella scelta dell'apparecchio da comprare, anche
il fatto che lo stesso segnali il difetto di elettrodo (quando cioè elettrodo si stacca dalla pelle); in quelli senza questa funzione, la macchina continua a funzionare, quindi la potenza prevista da
distribuire su più punti si riverserà solo sugli elettrodi rimasti attivi, inducendo scosse superiori e possibilmente nocive. Tra quelli che segnalano il difetto di elettrodo, bisogna evitare quelli che, una
volta risistemati gli elettrodi, ripartono con il programma dall'inizio; sono da preferire quelli che fanno ripartire il programma lì dove era stato interrotto.
- Bisogna verificare il numero di uscite
dell'apparecchio prima di comprarlo: generalmente sono a 2 o 4 uscite, questi ultimi i migliori per allenare i gruppi muscolari in modo ottimale. Infatti, i cavi sono composti da un polo positivo ed uno negativo per un totale di 8 elettrodi (6 quando si usano elettrodi a 2 uscite per i poli negativi). Alcuni apparecchi con 2 uscite vantano la possibilità di poter sdoppiare i cavi, ma ciò porta automaticamente a dimezzare la potenza di stimolazione in uscita.
- Nella scelta di un elettrostimolatore, bisogna poi porsi delle domande che vanno rivolte al commerciante e che dipendono dalle nostre esigenze: necessita di batterie, quante e per quanto durano? E'
ingombrante? Come funziona, ha il display che agevola nell'uso?
- Il numero di sedute settimanali deve andare da un minimo di 2 sedute per gruppo muscolare ad un massimo di 4 sedute, da tenersi in giorni non consecutivi sullo stesso gruppo muscolare.
- L'intensità (in mA) deve essere impostata dall'atleta e tale da stimolare il muscolo fino alla soglia della tensione massima sopportabile (in termini di dolore o fastidio) ed in funzione del tipo di programma e
quindi della qualità muscolare allenata.
- La durata di un programma va da un minimo di 20 minuti ad un massimo di 45 minuti in funzione del programma utilizzato e del tempo che si ha a disposizione per allenarsi. E' utile l'uso di elettrostimolatori che
danno la possibilità di modificare la durata della seduta.
Il mondo commerciale offre una gamma infinita di prodotti: scegliete con la vostra testa, seguendo le vostre necessità e cercando
il migliore rapporto qualità/prezzo. Sono generalmente consigliabili elettrostimolatori che costino intorno ai 250 euro, con almeno 2-4 canali di uscita, con onde TENS, possibilmente e con le dimensioni che vi
necessitano e, soprattutto, con le caratteristiche tecniche indicatevi. |