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Il medico ripsonde Frattura al V metatarso
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Dott.  Pomara Spec. Medicina dello Sport

 

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Risposta al quesito sulla frattura al V metatarso.

 

La frattura del V osso metatarsale e il suo successivo consolidamento tramite mezzi di osteosintesi sicuramente rappresenta un evento che può condizionare notevolmente la condizione atletica di un soggetto praticante attività sportiva di resistenza come il fondo, la maratona o altri sport similari; il costante carico cui i piedi sono sottoposti durante questi sport può portare a recidivi episodi di flogosi nell'area interessata. Ciò non preclude comunque la pratica di una attività di discreto livello agonistico. Nel caso specifico, i consigli da seguire sono questi:

  • eseguire gli adeguati protocolli di riabilitazione fisioterapica previsti (da 3 a 6 settimane circa), puntando sulla mobilizzazione dell'articolazione e sul ripotenziamento dei muscoli flessori ed estensori delle dita dei piedi;
  • eseguire esame baropodometrico, associato a valutazione morfofunzionale dei piedi (per evidenziare lo stato di pronosupinazione, presenza di valgismo, eccetera), per valutare come il peso corporeo scarica sulla superficie plantare di entrambi i piedi e singolarmente, sia in posizione statica che durante la deambulazione; da questo esame si può evincere se in seguito all'intervento l'appoggio plantare si sia modificato in modo anomalo, con zone di ipercarico, a rischio ovviamente di flogosi o altri traumi;
  • può essere opportuno l'utilizzo di plantari di scarico metatarsali, sia a scopo terapeutico che preventivo, ma il loro uso (che può influenzare anche negativamente una prestazione atletica) è secondario all'esame baropodometrico e la loro validità terapeutica va comunque dimostrata con esame baropodometrico.

Se, nonostante le precauzioni di cui sopra, dovessero manifestarsi episodi di flogosi acuta, dolore, tumefazione in sede, bisogna mettere il piede interessato a riposo (sollevarlo dunque, camminando con stampelle o con tutore gessato), applicare ghiaccio nelle prime 24-48 ore e consultare un medico di fiducia. A Palermo sono ormai diversi i centri dove si possono eseguire esami come quelli indicati.