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Il medico ripsonde Le vene varicose
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Dott.  Pomara Spec. Medicina dello Sport

 

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Le varici degli arti inferiori: una controindicazione per la corsa?

Questo articolo nasce dalla specifica domanda di un lettore, che chiedeva se dopo asportazione di varici degli arti inferiori un soggetto può tornare alla pratica agonistica. La risposta immediata è sì, poiché l'intervento chirurgico è risolutivo; altre varici possono formarsi per motivazioni diverse dalla pratica del fondo e della corsa in genere. Ma cosa sono le varici? Si definiscono tali le anomale dilatazioni sacculari che colpiscono le vene degli arti inferiori che spesso tendono ad assumere un decorso tortuoso. Questa patologia coinvolge spesso il sesso femminile, ma non è infrequente il coinvolgimento del sesso maschile.

Fatta eccezione per alcune forme congenite di varici – presenti quindi sin dalla nascita – nella maggior parte dei casi si può parlare di varici acquisite che si possono distinguere in:

  • varici essenziali (o primitive) che compaiono in età adulta ma sono di natura costituzionale, conseguenti cioè ad una difettosa struttura della parete vasale;
  • varici sintomatiche (o acquisite), che sono determinate da preesistenti condizioni di sovraccarico pressorio in alcuni distretti venosi.

Nel complesso si può dire che la causa fondamentale dell'insorgenza di questa patologia a carico del sistema venoso superficiale degli arti inferiori è rappresentata dal cronico sfiancamento della parete venosa stessa con perdita di contenzione delle valvole disseminate nel lume vascolare che hanno fisiologicamente la funzione di spingere attraverso un'azione di spremitura il sangue dal basso verso l'alto. Diversi fattori in genere si associano con l'insorgenza di questa patologia:

    - sesso femminile

    - familiarità alla malattia

    - gravidanze

    - prolungato ortostatismo durante la giornata

    - sovrappeso e/o obesità

    - tipo di attività lavorativa (statica)

Da quanto detto sopra si evince che un fattore ben specifico sull'insorgenza di questa patologia non esiste, quindi è difficile fare prevenzione (a meno di correggere alcuni dei fattori sovraindicati), si può solo agire sul sintomo quando esso si presenta, in genere vario e polimorfo:

    - edema ai piedi ed in particolare alle caviglie

    - inestetismi cutanei legati all'alterato drenaggio locale (fragilità capillare, ematomi, edema, presenza dei gavoccioli varicosi)

    - dolore di tipo gravativo sugli arti inferiori (senso di pesantezza alle gambe)

    - crampi e parestesie alle gambe (formicolii, addormentamento, prurito, eccetera)

    - raramente emorragie ed ulcere conseguenti a rotture delle varici stesse

    - varicoflebite (infezione delle varici) ed eczema varicoso (distrofia cutanea di natura eczematosa conseguente alle varici stesse)

La diagnosi è un atto esclusivamente medico e si basa su una serie di accertamenti clinici che possono essere coadiuvati da metodiche diagnostiche non invasive come l'ecocolordoppler, capace di fornire un quadro abbastanza dettagliato del reticolo venoso e dei distretti interessati. La terapia va dalla semplice contenzione meccanica, attraverso l'uso di calze elastiche, alla scleroterapia, che prevede l'iniezione, all'interno delle varici stesse, di farmaci irritanti che inducono la chiusura di questi distretti venosi, ed infine alla terapia chirurgica, che va considerata come una terapia definitiva e che prevede l'asportazione del segmento venoso interessato (l'intervento più comune è la safenectomia, asportazione della vena safena, la principale del distretto venoso superficiale degli arti inferiori). Qualora non si dovesse arrivare all'atto chirurgico, è utile per il soggetto che soffre di varici la pratica di attività sportive che favoriscono il ritorno venoso del sangue dagli arti inferiori mediante l'attivazione della pompa muscolare: la corsa quindi non può essere un fattore che peggiora il quadro clinico, anzi, può limitare la progressione del danno. E' chiaro che se la presenza di varici si associa ad una sintomatologia specifica come quelle sovraindicate, allora il soggetto deve astenersi dalla pratica sportiva, poiché sono in atto complicanze che vanno prima curate. In generale comunque si può dire che la corsa non è controindicata in soggetti che sono predisposti alle varici, anzi…sono piuttosto da sconsigliare attività di potenza come il bodybuilding o il sollevamento pesi, sport generalmente statici che inducono rialzi pressori del sangue notevoli, capaci di sfiancare le pareti vasali venose di soggetti "predisposti".