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La rispostaRingrazio per i
complimenti ricevuti e rispondo immediatamente alla domanda posta: nessun medico può considerare lo sport come controindicato, soprattutto per patologie come l'ipertensione o il soprappeso, anzi, l'Organizzazione
Mondiale della Sanità propone strategie d'intervento sulla popolazione occidentale per prevenire queste malattie, mirate alla rieducazione alimentare ed alla pratica di una regolare attività fisica. Gli stessi
protocolli di riabilitazione cardiologia, in soggetti con infarti o altre patologie similari, prevedono proprio attività di fondo e sport isotonici. Su quest'ultimo punto vanno fatte delle considerazioni: l'attività
fisica in soggetti ipertesi, sovrappeso o con altre patologie come il diabete, l'ipercolesterolemia, eccetera va fatta in modo costante e regolare, quindi la partitella di calcio della domenica non serve a niente, anzi,
è controproducente. Meglio due-tre sedute settimanali con cadenza regolare di jogging anche di mezz'ora, tanto per iniziare; il consiglio è di fare attività di tipo isotonico, per dirla semplicemente "bassi carichi di
lavoro per più tempo possibile". Gli sforzi eccessivi in poco tempo (i carichi isometrici) possono essere dannosi (è il caso di sport come il body building o di corse a perdi-fiato). La pesistica o sport similari
possono essere svolti per mantenere e potenziare la muscolatura, qualora ve ne fosse bisogno, ma non bisogna eccedere con i carichi. In generale, quindi, si può dire che le attività di endurance (resistenza, quindi
anche fondo, mezzofondo, bici in pianura) sono consigliabili, anzi prescrivibili per soggetti con malattie quali quelle indicate, da evitare – o da effettuare sotto controllo di tecnici e preparatori atletici – le
attività di potenza (sollevamento pesi, spinning, boxe, scalate in bici) e quelle con impegno misto (calcio a 5, tennis, basket, eccetera). |