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Come valutare il proprio peso
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Dott.  Pomara Spec. Medicina dello Sport

 

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Sicuramente la nuova rubrica ha scaturito molto interesse da parte dei podisti perchè stiamo riscontrando numerose E-mail, dove si chiedono consigli e rimedi su fastidi che interessano il podista, sopratutto sulla valutazione del peso corporeo e le diete da efffettuare sia durante la  preparazione  della maratona,( visto il periodo ve ne sono  numerose)  che dopo la maratona stessa.Comincerei con la valutazione del peso corporeo ed in un secondo tempo affronteremo l'argomento dieta.                                         dott. Francesco Pomara   Medico Sportivo

La massa corporea totale di un individuo si valuta clinicamente col parametro antropometrico del peso corporeo (PC); le variazioni di questo dipendono da fattori genetici ed ambientali. Il sesso può fisiologicamente correlarsi a modifiche del peso: le donne infatti tendono ad avere più massa grassa (MG) rispetto agli uomini di pari peso corporeo. La menopausa e la gravidanza sono altre condizioni che inducono un aumento ponderale, prevalentemente dovuto alla MG, così come gli stili di vita e le abitudini alimentari. Variazioni del metabolismo basale o delle altre componenti della spesa energetica totale, o modificazioni ormonali sono tra le possibili cause di variazioni ponderali. Clinicamente, in soggetti adulti, il peso corporeo (kg) si valuta rapportandolo alla quadrato della statura (m) del soggetto (Indice di massa corporea o IMC); un esempio può essere il seguente:

Statura = 170 cm Peso = 68,5 kg

IMC = 68,5 kg / (1,70 m)2 = 23,70 kg/m2

Per entrambi i sessi, un valore di IMC compreso tra 18,5 e 24,99 è indice di una condizione di normopeso, se inferiore 18,5 di sottopeso, se uguale o maggiore di 25 di sovrappeso. Un valore di IMC uguale o maggiore di 30 è indice d'obesità. Questo indice clinico è molto comodo nella valutazione generale della popolazione media, ma può risultare impreciso quando si valuta un atleta; un bodybuilder, infatti, secondo questo indice, risulterebbe in sovrappesso o addirittura obeso! Ecco quindi la necessità di valutare del peso la sua composizione. Fisiologicamente, la massa corporea risulta generalmente così composta (in percentuale del peso corporeo):

 

 

Massa Magra

Massa Grassa

 

Muscoli

Organi

Ossa

G strutturale

G deposito

Uomo

45 %

25 %

15 %

3 %

12 %

Donna

36 %

25 %

14 %

12 %

13 %

Da questo schema si può dedurre che perdere o assumere peso può essere semplice ma non è possibile sapere cosa si perde solo dalla bilancia. Un calo ponderale, ad esempio può conseguire a:

 

  • deperimento (perdita di massa muscolare);
  • disidratazione (perdita di liquidi);
  • demineralizzazione (perdita di massa ossea);
  • emaciazione (perdita del grasso strutturale essenziale per l'organismo);
  • dimagramento (perdita di grasso di deposito).

 

Un buon calo ponderale, quindi, così come un aumento ponderale, vanno sempre valutati attraverso metodiche mediche che indirettamente valutano la composizione corporea; le più usate clinicamente sono la plicometria e l'impedenziometria, anche se esistono metodiche più accurate come la pletismografia e la pesata idrostatica che però hanno difficoltà di applicazione pratica.

La plicometria è una tecnica che si basa sul rilevamento delle pliche cutanee da cui si può risalire al grasso corporeo totale e quindi alla massa magra attraverso delle equazioni predittive; le pliche più usate sono la tricipitale, la bicipitlae, l'addominale, la sottoscapolare e la pettorale.

La tecnica impedenziometrica, invece, si basa sul rilevamento dell'acqua corporea (contenuta solo nella massa magra) attraverso l'applicazione di una corrente variabile all'organismo da analizzare. Dalle resistenze bioelettriche incontrate, l'apparecchio è in grado di risalire indirettamente alla massa magra e, per differenza del peso corporeo, alla massa grassa.