L'attività amatoriale entra nel vivo della stagione invernale con la disputa
dei due Campionati regionali di corsa campestre, di società e individuali. Quest'ultimo si disputerà il 9 marzo a Priolo, mentre quello di società si è svolto il 23 febbraio a Misilmeri. Di entrambe le
manifestazioni daremo ampio spazio nel prossimo numero del nostro giornale. Anche questa di Misilmeri è stata una manifestazione molto affollata, circa 750 i concorrenti presenti a dimostrazione che la
formula del Grand Prix è sicuramente vincente, Anche a Misilmeri, così come nella prima prova di Catania per la Camminata del Veterano, ci sono stati piccoli problemi, dovuti all'elevata partecipazione,
nello gestire questa enorme massa di amatori. Per fortuna tutto è andato per il meglio in entrambe le manifestazioni, ma che fatica ragazzi! Per migliorare ed evitare questi problemi, c'è bisogno della
collaborazione di tutti gli atleti richiamandoli ad un comportamento più corretto. Evitare di creare confusione inutile in zona di arrivo, confusione che tanto disturba i giudici delegati, il più delle
volte, ad un lavoro molto stressante e, non mi stancherò mai di ripeterlo, si prega di non coprire il pettorale al momento di tagliare il traguardo per bloccare il cronometro da polso, questo è un brutto
vizio che ancora tanti, ma davvero tanti, amatori ancora non vogliono togliersi. A Misilmeri è stata una bella giornata di sport e si sono disputate quattro batterie affollate e combattute. Ma un piccolo
inconveniente mi ha dimostrato quanto lo sport amatoriale stia diventando sempre più esasperato e, per alcuni, poco sportivo. Mi riferisco a quanto accaduto nella terza batteria, riservata alle categorie M40
e M45,:dopo il via si è presentato un atleta (Michele Cinà) che non aveva fatto in tempo a schierarsi alla partenza. Visto che già il gruppo aveva preso il largo, gli organizzatori avevano deciso di far
correre il Cinà nella quarta batteria visto che avrebbero percorso gli stessi chilometri e il tempo ottenuto dall'atleta ritardatario si sarebbe riportato nell'arrivo della batteria precedente. Questa
decisione è stata resa pubblica, per microfono, dallo stesso presidente della società organizzatrice, il Marathon Misilmeri, al momento della partenza della quarta batteria e, ad onor del vero, dal gruppo
dei partenti si era levato anche uno spontaneo applauso consenziente a coronamento di questa decisione. Questa eccezione in passato si era fatta quando si era presentato questo inconveniente anche perché (si
dice) siamo amatori. ..corriamo per divertirci. ..ecc. ..ecc. ..e tante altre di queste belle esternazioni. Tutte chiacchiere, infatti il citato Cinà, le cui qualità tecniche non si discutono, ottiene un
tempo migliore del primo M45 (sua categoria di appartenenza) della precedente batteria e quindi viene classificato al primo posto e qui...apriti cielo. Quante lamentele mi sono arrivate da parte di alcuni
dirigenti che affermavano che non era giusto quello che si era fatto (ma se si era già fatto altre volte) e poi ancora: il Cinà avrebbe dovuto correre con i suoi pari età (non ci sarebbe stata lo stesso
storia in quanto il Cinà ha impiegato circa due minuti in meno del vincitore della categoria M45 della precedente batteria), insomma tante di quelle storie che mi hanno fatto capire quanto il nostro mondo
amatoriale sia cambiato (purtroppo in peggio) rispetto a qualche anno fa. Queste lamentele, partorite poi da dirigenti che in passato, con qualche loro atleta, si erano trovati nelle stesse condizioni del
Cinà, e che il sottoscritto, nei limiti del possibile e del regolamento, aveva sempre cercato di rimediare, mi hanno portato alla drastica decisione di non classificare il Cinà, per evitare ulteriori
polemiche. Questo mi ha portato alla determinazione che in futuro non ci sarà più possibilità di alternative per i ritardatari, chi è presente parte, chi ritarda se ne torna a casa .Il caso "Cinà"
è stato un evento significativo che ha dimostrato quanta poca sportività c'è in questo momento nel settore amatoriale siciliano e la cosa mi dispiace tanto, scusate lo sfogo ma è stato un episodio che mi ha
segnato abbastanza profondamente. Ma adesso cambiamo argomento e parliamo di cose molto più importanti ed in particolare di una normativa federale che, in parte, colpisce alcune di quelle società che si sono
coalizzate sul "caso Cinà" e che il sottoscritto sta cercando di salvaguardare, ma veniamo al dunque. Un'altra tegola sta per cadere sulla testa delle società amatoriali che, vistosi aumentare lo
scorso anno il costo del tesserino da 3000 delle vecchie lire agli attuali 6 euro, incappa un'altra normativa federale che prevede un'indennità per i trasferimenti dei master. In sostanza la società che vuoi
tesserare un atleta master (non i TM), proveniente da un'altra società, deve pagare alla Fidai una quota che per le categorie federali, dai cadetti ai senior, è di 26 euro mentre la quota per i master è
ancora da stabilire dal Comitato regionale in una delle prossime riunioni. lo, state certi, mi batterò per far pagare una quota minima perché sono dell'avviso che ancora una volta la federazione sta tirando
troppo la corda con noi "poveri" amatori.Indirizzo di posta elettronica: giuseppegiordan046@tin.it INDIETRO |