(piccolo alfabeto critico a cura di Luca Vannoni) |
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attesa |
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<<...Cumuli di neve. Orizzonti che si stagliano al confine della luce in una vorticosa danza di bianco. Onde luminose, magnetiche, misteriose. Visioni incantevoli ...Magnanelli scava in profondità , sfiora il mistero delle cose, offre sapori che saziano, le sue immagini impalpabili, eteree, spesso avvolte nell'inconoscibile e sospese tra concretezza e astrazione creano atmosfere di attesa, gioiose e nello stesso tempo struggenti.>> |
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Manlio Masini, I prodigi della fantasia, in "Ariminum", n.29, marzo-aprile1999 |
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bianco |
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<<...Sulla tela si fissano trasalamenti
della durata di un attimo- L'istante fulmineo e cruciale d'un battito cardiaco-senza
che l'opera del pennello li spenga e li affatichi. Non per caso i temi che
Magnanelli predilige-la neve e i fiori- hanno vita breve. La pittura scongiura
che la prima si sciolga e che i secondi appassiscano... una pittura fatta
più di sottrazioni che di aggiunte, sul punto, quasi, di svanire nel
nulla, e con una segreta aspirazione alla tela bianca, stato prenatale dell'
arte.>> |
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Piero Meldini, Il lirismo di Mario Magnanelli, in Mario Magnanelli "tra nostalgia e memoria", la Stamperia, Rimini 1998 |
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colore |
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<<...Egli adoperava e sente il
colore, come se fondesse luci e suoni in un gioco di perfetta armonia fra
il suo spirito e la natura.>> |
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Pina Renzi, in Mostra personale di Mario Magnanelli, Galleria Il Cigno Pesaro, 6-21 febbraio 1971, dépliant della mostra |
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cuore |
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<<...con le sue opere, con la
morbidezza, con la leggerezza della sue pennellate non vuole colpire la retina
del suo fruitore ma penetrare nel suo cuore, ed addolcirlo. Le case o le vele
dei suoi paesaggi captano tutta la luce del sole come se i suoi quadri fossero
costruiti dall'interno nostro. Le sue tele... noi le sentiamo attraverso un
recondito sguardo, lontano dalla scena. Il Magnanelli dipinge ascoltando ripetutamente
in modo sommerso ma ossessionate "Le Quattro Stagioni" di Vivaldi
come se il suo colore volesse captare quel suono e trarne energia.>> |
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Francesco Martani, I poetici paesaggi dell'io, in IlMagnanelli, Fondazione di Ca' la Ghironda, Bologna 2000 |
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evocazioni |
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<<...ciò che colpisce
e coinvolge nelle opere di Magnanelli è il non detto, ciò che
l'immagine non descrive ma evoca.>> |
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Teo Bragagna, in Mario Magnanelli. "Cristalli di neve" Kursaal Hotel Cattolica, 3-31 dicembre 1995, dépliant della mostra |
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fragilità |
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<<è nei colori tenui che
Magnanelli trova e ricuce il suo rapporto con la realtà. Sfumature
che a dispetto della probabile fragilità espressiva, conducono chi
guarda in un dimensione di forte tensione emotiva.>> |
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Marco Valeriani,
Magnanelli espone a Milano, in "la Nuova", n.21 |
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inquietudine |
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<<La stessa delicatezza dei toni,
però, la serenità dei suoi paesaggi, la malinconia dolce...
un Magnanelli inquieto, come è lui, che dona serenità. Sembra
quasi un assurdo, ma è una realtà che si aggiunge alle qualità
espressive del pittore, col pericolo, anzi, di sovrastare per arricchire,
spiritualmente, chi tiene, in un angolo, o al centro di una parete, o in una
serie di opere, un quadro di questo pittore romagnolo.>> |
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Duilio Cavali,
Un pittore inquieto che dona serenità, in "IL Resto del Carlino",
10 aprile 1974 |
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magie |
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<<Su gamme di colore, tenere
e morbide, impastate, si sprigionano magie di soli d'inverno, che si fanno
largo nelle nebbie e tralucono nelle marine, come desideri tracciati su ampi
drappi bianchi ed esposti al sole.>> |
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Marcello Tosi, Un trasalimento filtrato dalla luce, in "Corriere di Rimini", 5 marzo 2000 |
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memoria |
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«...fatti, stagioni, solitudini, spazi. ori d'autunno, diafani algori di neve. di un bianco inedito, passano al filtro della evocazione quali immagini in dissolvenza. a ritroso su di un cammino percorso dalla memoria, ove pure le cose di natura sono fantasmi di una esperienza misteriosa. sofferta e stupenda che ha nome vita.» |
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Dino Villani, la pittura di Mario
Magnanelli, Il quadroto, Milano 1995 |
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morandiana |
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«...Rifacendosi ad una poetica
intimistica d'impronta morandiana di una struggente carica emotiva. Mario
Magnanelli. operante nella Valconca. costituisce un caso di suggestive alternanze
istintive.» |
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Marcello Azzolini, Pittiri di Romagna, Azienda di soggiorno di Cattolica, dicembre 1970, dèpliant della mostra collettiva | ||
neve |
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«...poesia della neve... città
sotto la neve. dove unitamente all'«ammirevole uomo della bontà»,
alberga anche l'«abominevole uomo delle nevi», nascosto in ciascuno
di noi...». |
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Luigi Pasquini, Mario Magnanelli: poesia nella pittura, in "il Resto del Carlino, 13 novembre 1976 |
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peregrinazioni |
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«...Pare di inseguire, attraverso
i suoi quadri, le sensazioni, i turbamenti improvvisi, le istintive tenerezze
assalgono l'irrequieto artista durante le sue peregrinazioni, quando scambia
i discorsi con gente sconosciuta o quando è colpito dai colori sempre
nuovi e irripetibili che la natura gli offre, o quando ascolta, indifeso e
vinto, il grido del vento e del mare.» |
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Ivana Baldassarri, Il «randagio di Ramagna» all'eremo del Beato Sante, in "II Resto del Carlino", 27 luglio 1974 | ||
presenze |
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«... paesaggi che possiedono
e si nutrono di toni spenti, algidi bianchi o grigiastri: la natura diventa
spazio rarefatto, freddo, ma non morto... paesaggi invernali privi di presenze
civili o umane. distese in toccate da tutto ciò che rammenta la storia,
che danno spazio solo alla natura. ma la linea sicura del bianco orizzonte
s'ammorbidisce anche. s'annebbia, svanisce l'asprezza ghiaccia... e si colgono
risonanze musicali nelle vedute desolate, la percezione evoca la memoria e
allora pare di udire in lontananza gli andanti estenuati e romanticissimi
dei poemi sinfonici di Sibelius e l'impressionismo timbrico delle sonale malinconiche di Crieg...» |
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Ivo Gigli, Terre desolate, con
le note di Sibelius. in "Corriere di Rimini",19 gennaio |
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semplicità |
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«Ma la sua pittura, fatta di
cose semplici continua ad essere riconoscilbile.» |
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Ennio Cavalli, Magnanelli «romantico»
sincero, in "Il Resto del Carlino", 10 aprile 1974 |
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silenzio |
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«Perché sulla tela Magnanelli
deposita tanti veli bianchi. lievi come ali d'angelo. che avvolgono la terra?
Questi manti perlacei orientano la nostra immaginazione verso il mistero che
viene prima di ogni nascita, verso l'essenza di luce che è sintesi
di tutti i colori e che opera sulla nostra anima - scriveva Kandinskij - come
"silenzio assoluto".» |
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Rosita Copioli, Il velo segreto della realtà, in Mario Magnanelli. "Tra nostalgia e memoria", op. cit. |
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vita |
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<<Come "magiche sinfonie",
i paesaggi di Magnanelli, ad essenzialità morandiana, esprimono un
sogno di vivifica purificazione dell'essenza, rigenerata da un'immersione
intimista nel candore di una natura che, sotto spesse coltri di neve, custodisce
il seme della vita>> |
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Enzo Dall'Ara, I candidi silenzi di Mario Magnanelli esposti a Lugo, in "Corriere di Rimini", 30 aprile 2002 |