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modellazione per Mesh triangolari:
elementi geometrici fondamentali



STRUMENTI INFORMATICI





MESH POLIGONALI

Le superfici a maglia poligonale, in gergo tecnico chiamate mesh, sono costituite da un gran numero di faccette poligonali piane. Nel caso più semplice, una mesh consiste in un elemento di superficie lineare contraddistinto da un insieme di vertici e un insieme di facce connesse fra loro tramite spigoli. Ogni vertice specifica le coordinate (x, y, z) di un punto nello spazio, e ogni faccia definisce un poligono collegando insieme un sottoinsieme ordinato di vertici.

La descrizione di una geometria di superficie servendosi di una maglia poligonale è solitamente un processo d'approssimazione. Si utilizza, infatti, in caso di progetto come rappresentazione approssimata degli oggetti, ad esempio in modo simile al tracciamento sul foglio di carta dell'assonometria ortogonale di una circonferenza per pochi punti discreti.

Non esiste un metodo unico per costruire un modello a mesh: il modo più immediato per creare una mesh poligonale è quello di utilizzare punti campionati su una data curva o superficie e la descrizione corrispondente, risultante dalla connessione di questi punti con linee o porzioni di piano. Per questo motivo, le mesh poligonali possono essere viste come un caso estremo di rappresentazione formata da elementi semplici a forma libera nello spazio, in cui ad una funzione polinomiale è sostituita un'applicazione lineare. È pertanto possibile affermare che, per loro stessa natura, le mesh sono idonee a rappresentare ogni tipo d'oggetto, dal solido delimitato da superfici piane fino alla più complessa geometria a forma libera.

Mantenendo inalterate le condizioni di generalità, è possibile restringere il dominio delle mesh alle sole maglie a faccette triangolari, giacché mesh arbitrarie possono essere sempre convertite in mesh triangolari tramite suddivisione dei poligoni con un processo di ricursione. Una mesh di triangoli (cioè un insieme di triangoli che a due a due hanno in comune uno spigolo o un vertice e non lo intersecano o lo condividono) permette facilità nella rappresentazione, visualizzazione, manipolazione e presenta geometria e topologia uniformi.

Sebbene siano state proposte innumerevoli altre tipologie di rappresentazione per i modelli digitali 3D, questa è una soluzione che per semplicità algoritmica, robustezza numerica, possibilità di un'efficiente visualizzazione, costituisce lo standard per scambiare e visualizzare insiemi di dati 3D.

A partire da una sola forma-base assai compatta e limitandosi a variarne la "densità", l'utilizzo di mesh triangolari consente, infatti, sia descrizioni facilmente manipolabili e visualizzabili, sia descrizioni dotate d'elevato dettaglio e approssimazione. Queste generalità di formulazione, flessibilità d'applicazione, molteplicità di soluzioni, le rendono facilmente applicabili ad un ampio spettro di fruizione da parte dei media: dagli home computer, ai potenti sistemi di realtà virtuale fino alla trasmissione dei dati attraverso Internet.

Per operazioni più "dispendiose" (o da realizzare su computer dalle prestazioni limitate) sarà da preferire una mesh con un minor numero di triangoli, mentre operazioni poco "onerose" e computer dalle alte prestazioni permettono elevata complessità. La manipolazione di una mesh di triangoli può essere realizzata facendo riferimento a due differenti ordini di parametri e alle relative grandezze cui si riferiscono:
A. operazioni su geometria e topologia: si risolvono in ambito locale con lo spostamento di un vertice e il relativo adeguamento topologico di spigoli e facce che vi concorrono, lavorando in modo simile a quello con cui si manipolano localmente le superfici;
B. operazioni di approssimazione ad una superficie freeform: si realizzano lavorando su due parametri entrambi modificabili globalmente:
- la levigatura
- la complessità.

La scelta dell'approssimazione di un modello poligonale ad una superficie si realizza quindi ponendosi come obiettivo il soddisfacimento di requisiti di minima levigatura da un lato e, di massima complessità ammissibile, dall'altro. Entro questi limiti, la situazione ottimale è da ricercarsi nell'appropriato equilibrio tra il fatto che un incremento della levigatura genera una maggiore complessità, e una più limitata complessità decrementa la levigatura.


la decimazione delle Mesh prende i dati originali (Fig. A) e computa un'approssimazione con minor dettagli (Fig b/c)
A
B
C