CATANIA: LA SUA STORIA, I SUOI SERVIZI, LE SUE ATTRAZIONI, LE SUE SCUOLE

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Progetto

Ist. Comprensivo A. Manzoni

Circolo Didattico Coppola

Ist. Comprensivo Monterosso

Ist. Comprensivo Capuana - Pirandello

 

storia e arte

ambiente, servizi, scuole

personaggi illustri

Internet, e-mail

Roberto Alagna e Mirko Di Benedetto classe III sez.B

Prof.ssa Irene Ferrera

 

Evoluzione  dell'Etna

Neri scogli e sabbia dorata

Scopri cosa c'è sotto

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Si può comprendere la natura del suolo di Catania seguendo la storia evolutiva dell’Etna.

Circa 500.000 anni fa nasceva, quello che oggi è il più alto Vulcano d’Europa. La sua formazione si può dividere in 4 fasi principali:

 
  1. Alle origini l’Etna era una spaccatura del fondo marino da cui fuoriusciva del magma, 200.000 anni fa, attraverso terremoti ed eruzioni, cominciò ad emergere dal mare delimitando attorno a se una gigantesca laguna.
  1. Circa 80.000 anni fa, cominciò a formarsi il Trifoglietto di cui oggi abbiamo testimonianze all’interno della Valle del Bove. Con l’attività del Trifoglietto la laguna cominciò a colmarsi e le acque defluenti dai Nebrodi formano il Simeto, che nel corso dei millenni, con i suoi depositi darà origine all’attuale Piana di Catania.
  2. La terza fase si è svolta con una vera e propria scena apocalittica infatti circa 65.000 anni fa il cono vulcanico sprofondò, creando una grossa caldera, i cui resti sono visibili nella Valle del Bove.
  3. L’ultima fase riguarda il cambiamento continuo dell’aspetto del vulcano, infatti a causa delle continue eruzioni esso è soggetto a variazioni. Tra il XX e il XXI sec. d.C. il n° dei crateri è variato da 1 a 4.

 

 

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I racconti di eruzioni e terremoti spiegano la presenza di terreni così diversi in zone molto vicine.

Un'eruzione catastrofica fu quella del 11 marzo 1669, in cui dopo una serie di terremoti premonitori l'Etna, presso Nicolosi, aprì una bocca di lava particolarmente liquida che raggiunse Mompilieri e Belpasso dopo 24 ore.

Il fiume di fuoco raggiunse Catania da occidente e nell'attuale piazza Marconi si divise in due rami, uno si diresse lungo l'attuale viale M. Rapisardi e l'altro lungo l'attuale via Palermo. Il Recupero racconta che la vigna dei Gesuiti fu trasportata, galleggiante per un buon tratto con tutte le viti fresche e germoglianti, e poi fu ricoperta. La lava circondò il Castello Ursino, distrusse la Naumachia, seppellì i 36 canali dell'Amenano, coprì la spiaggia e si riversò nel mare.

L'undici gennaio del 1693, era domenica, una folla di fedeli si era raccolta in Cattedrale per pregare, in quanto il venerdì precedente c'era stato il terremoto. Alle ore 16.00 una tremenda scossa trasforma la chiesa in un cumulo di macerie e 2.000 fedeli, tra cui quasi tutti i notabili della città vi trovarono la morte.

Tutta la città era distrutta e circa 16.000 catanesi erano rimasti sotto le macerie.

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Un documento di FRANCESCO POLITANO, Gruppo di "Speleologia Urbana" del Centro Speleologo Etneo, ci fornisce la visione di un sottosuolo dove si individuano vari strati di costruzioni, acque (i 36 canali dell’Amenano), cunicoli e cavità varie. A spesso per la città possiamo immaginare cosa c’è sotto i nostri piedi.

CAVITÁ NEL SOTTOSUOLO DEL CENTRO STORICO DI CATANIA

Elenco delle principali cavità artificiali e naturali, rilevate, esplorate o soltanto segnalate da fonti bibliografiche e/o popolari

Cattedrale (Basilica di S. Agata)

Sotto il sagrato e sotto il marciapiede antistante si estendono alcuni ambienti delle Terme Achilliane ed un antico acquedotto che si inoltra sotto la Cattedrale (esplorate). Le terme sono collegate con un canale in cui scorre l’Amenano (Holm, 1925, pp.54-55) e sono talvolta allagate dalle piene.
Nel sottosuolo due stanze sepolcrali di essiccamento situate accanto alle stanze sepolcrali del Cardinale Nava e del Cardinale Dusmet (Reale, 1983,pp.20-21).
Pozzo con una scala a chiocciola con l’apertura nei pressi del 3° sottarco di destra al limite con la navata di S. Agata (Reale, 1983, pp.34-35).
Ampio vano sotto la Cappella della Madonna (Reale, 1983, p.37).
Ampia camera mortuaria dei Canonici, ai piedi del monumento al Cardinale Dusmet (Reale, Profondo vano dinanzi all’altare di S. Giorgio (Reale, 1983, p.64).
Fosso vuoto sottostante la navata del Sacramento (Reala, 1983, p122).

 

Nuovo Seminario dei Chierici (via Cardinale Dusmet, 17; corpo costruito sopra le mura a sud della Cattedrale nel 1923, e ricostruito dopo i danni dell’ultima guerra).

Durante la nuova costruzione del 1923 fu scoperto un vasto ambiente occupato da una selva di pilastri uniti da archi, che sosteneva il pavimento della vecchia cucina (Reale, 1983, p.129).

Canale sotterraneo proveniente dalle Terme Achilliane (sotto al sagrato della Cattedrale) in cui scorre un ramo dell’Amenano, prosegue sotto la villa Pacini e si collega con altri canali e sfocia nel mare (esplorato ed effettuato rilievo planimetrico).

 

Palazzo dei Chierici (ex Seminario, lato sud di piazza Duomo)

Ambienti sotterranei intersecati da corridoi sotto le mura scoperte nel 1856, durante dei lavori che aprirono dei varchi nelle mura (Holm, 1925, p55).

Palazzo San Martino Pardo (inizio di via Garibaldi, lato sud, da piazza duomo)

· Ambienti sotterranei con passaggio di acqua, intravisti sotto le botteghe, in occasione di lavori di ripavimentazione (ripetute segnalazioni di abitanti del luogo)

Piazza Duomo

· Canale sotterraneo proveniente da via Merletta in cui scorre un ramo dell’Amenano che raggiunge le terme Achilliane (esplorato; esiste rilievo planimetrico)

 

Via V. Emanuele (di fronte il giardinetto della cattedrale)

· Ipogeo romano ,scoperto durante i lavori di scavo della fognatura nel 1916 (Orsi 1918, pp. 53-71)

Via museo Biscari (angolo con via Landolina)

Ambiente sotterraneo parzialmente allagato, sottostante il monastero, indicato dalla tradizione come "la casa di S. Agata" (segnalazione verificata)

 

Piazza A. Di Benedetto (Zona Pescheria lato ovest palazzo dei chierici)

· Canale sotterraneo, in cui scorre un ramo dell’Amenano che provenendo dalla fontana omonima prosegue sotto la villa Pacini (parzialmente esplorato)

 

Via lavandaie n°14-10 ( a sud di villa Pacini)

Accanto alla falegnameria, ingresso di cantinati allagati precedentemente usato per allevamento di anguille, l’acqua sembra provenire, attraverso un canale della zona dl castello Ursino ,dove esisterebbe una sorgente (ripetute segnalazioni di abitanti del luogo e di pescatori che talvolta pescano anguille nel luogo)

 

Via Consolato della Seta (tra la via S. Chiara e la via S. Maria dell’aiuto)

· Fonte profonda circa sei metri (Sciuto Patti 1864; Holm, 1925, p. 51)

 

Chiesa di SS. Cosimo e Damiano (piazza Machiavelli, su via V. Emanuele)

· Locali sotterranei e pozzo idrico (ripetute segnalazioni di abitanti del luogo)

 

Piazza Palestro

· Cunicolo parzialmente allagato con l’ingresso alla confluenza di via Purgatorio e via Orfanotrofio (già esplorato nel 1996 ormai distrutto da successivi lavori di scavo)

Chiesa del Sacro Cuore al Fortino (Piazza Palestro)

· Cripta dei "Giustiziati" vasto ambiente (segnalazione verificata)

 

Via Santa Barbara

· Vasto ambiente sottostante la strada scoperto durante lavori di fognatura (esiste una planimetria sommaria)

· Ambiente sottostante una bottega ad angolo con via V. Emanuele (segnalazione verificata)

Chiesa di S. Antonio ed edifici attigui (Piazza S. Antonio su via Garibaldi)

Notevole stanza quadrata e altri resti sotto la chiesa (Holm, 1925, p.51)

 

Convento di S. Agostino (in via V. Emanuele angolo di via S. Agostino)

· La costruzione è stata edificata su antiche volte e porticati (Ferrara, 1829, p315)

 

Piazza S. Platamone (su via Orfanelli traversa via SS. Trinità)

· Da tempo sono noti diversi ambienti (a sette metri di profondità), sul lato meridionale ed un lungo corridoio sul lato orientale; a minore profondità esiste un porticato. Vitruvio (Ferrara, 1829, pp.308-309) indicava in quest’area l’esistenza del Foro, della Zecca, dei Granai e delle Armerie. La grande quantità d’acque che invade queste cavità e che spesso scaturiva dal suolo fece pensare al Bolano nel 1588 che vi fossero delle terme (Holm, 1925, pp.48-49).

Chiesa di S. Martino (in via V. Emanuele angolo con via S. Martino)

Esiste una serie di volte sotto il lato occidentale della chiesa (Ferrara, 1829, p.315)

 

Via S. Giuseppe al Duomo (ad angolo con via Roccaforte, ad W dell’università)

· Esiste sotto l’edificio un ambiente in cui scorre l’Amenano e nei pressi sono state individuate delle sorgenti (esiste rilievo planimetrico dell’ufficio fognature del comune)

Via Alessi

· Ambienti sotterranei a più livelli sotto l’edificio al numero civico 24 accanto una scalinata (ripetute segnalazioni degli abitanti del luogo)

 

Via Roccaforte (dietro i palazzi del municipio e dell’università)

In occasione degli scavi del 1872, si trovarono molti corridoi sotterranei (Holm, 1925, p.53

Palazzo dell’Università

· Secondo il Carrera (1639) mentre si gettavano le fondamenta dell’antico ospedale (l’attuale università) vennero alla luce dei lunghi muri molto resistenti

· In via Bicocca al vecchio numero 2, dove esisteva la casa Gagliano furono osservati dei vani sotterranei in uno dei quali che era adibito a bagno, scorreva da un pozzo "acqua limpida e fresca"(Ferrara,1829, p.329; Holm,1925, p.53).

 

Via A. di San giuliano (da est a ovest)

· Sotto l’edificio Sangiorgi fu trovato un sepolcreto a più ordini (Orsi, 1897, p.239).

· Sotto l’edificio Asmundo (ai "Quattro Canti" l’incrocio con via Etnea) durante gli scavi del 1910-11 furono trovati resti di terme (Orsi, 1912, p.412)

· Tra la casa Buglio e il Monastero di San Giuliano (a l’angolo con via Crociferi) F. Ferrara (1829, pp.344-335) riferisce di aver visitato più e più volte delle "immense cave di pozzolana" cioè di terra rossa.

 

Chiesa di S. Giuliano (via Crociferi n° 36)

· Estese fabbriche sotterranee con passaggi a volte dietro il chiostro dei Francescani minori (Carrera, 1639)

 

Chiesa dei Minoritelli (via di San Giuliano ad angolo con via G. Clementi)

· Corridoio sotterraneo chiuso da una frana, una lapide posta all’ingresso indica che esso era l’accesso al "carcere romano" (segnalazione verificata)

 

Reclusorio delle Verginelle (in Piazza Dante ad angolo con via Teatro Greco)

· Sotto l’angolo di N.E. dell’isolato (via Orfane- via C. Nutrizione) esiste un ambiente ottagonale ed altri vani; dal più meridionale di questi vani inizia un canale in direzione sud (Holm, 1925, pp.32-33)

Chiesa di S. Agata al Carcere (piazza omonima in via Cappuccini)

· Esistono dei vani paralleli, sotto la chiesa (notizia verificata)

 

Convento e Chiesa dei Cappuccini Nuovi (via Plebiscito angolo via Grotta Magna)

· Locali sotterranei accessibili dalla cantina del convento, comunicanti con una cava di terra rossa sottostante la colata lavica del 1669 a circa 20 metri di profondità. Si osservano resti di costruzioni sepolte sotto la colata; si riconoscono i resti di un mulino (scoperta esplorata ed effettuato rilevamento planimetrico).

· Vasta cavità detta "Grotta Magna " situata nell’omonima via, accessibile fino agli inizi degli anni sessanta dietro la Chiesa dei Cappuccini, oggi la zona è occupata da un edificio scolastico (testimonianze degli abitanti del luogo che la utilizzarono come rifugio antiaereo).

Via V. Emanuele

· Al Teatro Romano in occasione dei lavori sistematici effettuati (1979) nell’area della scena ,sotto il piano degli edifici moderni fu scoperto un riempimento di detriti e macerie (ca.1m) riferibili al terremoto del 1693. Al disotto di tale strato si osservarono resti di strutture costruite precedentemente al terremoto e sovrapposte direttamente ai resti dell’edificio scenico (Rizza, 1987, pp.165-166)

· Dopo piazza San Francesco d’Assisi , sotto il lastricato del marciapiede nei pressi dell’omonimo convento, esiste un ambiente costruito nel 1818, che contiene la base del cosiddetto "Arco di Marcello" (Holm, 1925, p.52)

 

Chiesa di S. Agata la Vetere (piazza omonima in via S. Maddalena)

· Esiste una vasta cripta sotto la chiesa che fa parte, verosimilmente della necropoli romana, che lungo la via consolare si sviluppava fino all’attuale piazza S. Maria di Gesù (Andronico, 1990)

 

Convento dei Benedettini (Piazza Dante)

· Esistono vari pozzi, di cui uno è situato nei sotterranei sotto la sala Vaccarini, è profondo circa 40 metri e largo mediante 2 (esplorato); a circa 20 metri di profondità è intersecato da un cunicolo (visto e non esplorato)

· Vasti sotterranei su diversi livelli (verificati)

· Sotto la zona dell’altare maggiore della chiesa di San Nicolò l’Arena esiste una cripta composta da un vasto salone collegato con altri locali (segnalazione verificata)

Palazzo della Borsa (in piazza omonima, da Piazza Stesicoro)

· Esistono vari ambienti e corridoi parzialmente allagati (segnalazione verificata)

 

Chiesa di S. Eupilio (distrutta durante la guerra; via S. Eupilio angolo Piazza Stesicoro)

· Vi è un vano sotterraneo, con nicchie quadrangolari, adibito a sepolture (Holm, 1925, p.62)

 

Piazza Stesicoro (fino a Villa Cerami in via Crociferi)

· Nel sottosuolo si estendono i corridoi voltati dall’anfiteatro Romano in tutto il suo circuito ed ambienti vari (Holm, 1925, pp.32-45)

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Chiesa di S. Gaetano alle Grotte (piazza Carlo Alberto)

· Si osserva ambiente di culto a circa 4 metri. Di profondità (segnalazione verificata) ed una cisterna allagata (notizia verificata)

 

Chiesa di Piazza Cappellini

· Esistono nel sottosuolo diversi ambienti comunicanti (ripetute segnalazioni degli abitanti del luogo)

Via Etnea ( tra l’edificio della rinascente ed il palazzo delle poste)

· Nel sottosuolo si trova un ampia necropoli, probabilmente la stessa scoperta sotto una strada che dal muro dell’orto dei Cappuccini portava alla Chiesa del Carmine al tempo di F. Ferrara e successivamente ricoperta; essa era un vasto sepolcreto composto da tanti ambienti comunicanti (Ferrara, 1829)

 

Istituto Tecnico Industriale Archimede (V.le Margherita- p.zza S. M. del Gesù)

· durante i lavori di costruzione, nel primo ventennio del secolo fu segnalata l’esistenza di un complesso di vani di varie dimensioni e cisterne (Holm, 1925, p.101).

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