CATANIA: LA SUA STORIA, I SUOI SERVIZI, LE SUE ATTRAZIONI, LE SUE SCUOLE

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Progetto

Ist. Comprensivo A. Manzoni

Circolo Didattico Coppola

Ist. Comprensivo Monterosso

Ist. Comprensivo Capuana - Pirandello

 

storia e arte

ambiente, servizi, scuole

personaggi illustri

Internet, e-mail

 

I COLORI DELLA CITTA'

Premessa

Didattica

Materiali

L'Anfiteatro

Alberi sporchi

Il climatizzatore

L'Antenna

Il Grattacielo

Piazza Duomo

Su una casupola

Smog

 

 

 

 

PremessA

Siamo progettuali nel territorio, nella misura in cui sentiamo di appartenervi: conoscerlo per divenirvi parte consapevole costituisce il punto di arrivo di un percorso storico, artistico, emozionale che abbiamo scelto di intraprendere attraverso l’osservazione, lo studio e l’analisi dei colori della città nel tempo.

 

La città settecentesca è dominata dalla bicromia degli edifici in pietra lavica nera e in calcare bianco.

Catania ha tratto la materia prima per la costruzione e i colori dei propri edifici dai basalti e dalle sabbie vulcaniche.

Il tema della bicromia sembra avere solide tradizioni se si osservano l’anfiteatro e il teatro romano, la finestra della quattrocentesca cappella Paternò in S. Maria del Gesù o il balcone della casa Platamone nella corte del monastero di S. Placido.

 

Questa tradizione ha un preciso momento di rottura con il soggiorno a Catania di un architetto straniero Stefano Ittar. Egli pur cimentandosi con il tema bianco-nero nella porta del Priorato del Palazzo Arcivescovile, nella cupola della chiesa di S. Niccolò l'Arena e nella porta Ferdinanda, sperimenta nuove combinazioni cromatiche nelle facciate di alcune chiese: il bianco della pietra calcarea di Siracusa sfumante nell’ambra dorata della pietra < giurgiulena > nella Collegiata, i rossi marmi di Taormina nella chiesa di S.Martino ai bianchi di S. Placido.

Queste novità cromatiche saranno poi ampliate dal figlio Sebastiano ispirato agli ideali del classicismo romantico.

 

  Sebastiano conosceva bene la policromia dei templi Greci, egli nel clima rinnovato della cultura neoclassica del primo ottocento si fa promotore, con la sua attività, di una revisione del colore della città.

Gli edifici assumono i colori caldi degli intonaci e contribuiscono a dare il carattere della scena urbana.

 

Nel novecento il lavoro dei delegati al restauro di edifici monumentali,diventa rilevante se trascurano determinate regole estetiche e storiche; es: la cupola della Badia di S.Agata, restaurata verso la metà degli anni ’50, come mostrano diverse fotografie d’epoca, risulta legata alla lanterna e al tamburo da costoloni binati bianchi delimitati da spicchi di colore grigio scuro. Con il restauro la cupola viene ricoperta di mattonelle di cotto introducendo così, nella scena urbana settecentesca, una macchia di colore a sè stante.

Inoltre è indispensabile citare quei luoghi della città subalterna dove i colori assumono tonalità sgargianti e creano forte contrasto accanto ai non colori della città illustre.

 

 Attività:

Ricerca storica
Studio del piano urbanistico
Confronto tra il centro storico e la città subalterna
Conoscenza dei materiali e dei sistemi di costruzione nei secoli
Disegno dal vero
Pittura dal vero
Fotografie
Emozioni espresse attraverso il racconto, la poesia e il colore
Il colore visto come elemento di decoro e di caratterizzazione di un popolo

 

 

Obiettivi

Saper utilizzare i codici dei vari linguaggi come suggerimento al pensiero riflessivo,relazionale
Sapere" possedere interiormente" la realtà che ci circonda
Acquisire consapevolezza che le scelte del singolo contribuiscono a mutare quelle sociali
Sapere convivere civilmente
Individuare gli elementi costitutivi di un’opera pittorica

 

 

 Metodologia

Sapere osservare direttamente attraverso visite guidate e ricerche presso la sezione didattica, biblioteche e archivio storico
Sapere fruire di lezioni frontali e momenti di laboratorio
Sapere cogliere gli aspetti tonali attraverso l’analisi delle opere architettoniche.
Sapere cogliere gli aspetti del reale attraverso il proprio io .
Sapere esprimersi, con creatività e sensibilità, in produzioni letterarie ed artistiche.

 

Il modulo verrà articolato in varie UU.DD

Le classi interessate al progetto sono: 2D-2E-2F-3D

Gli insegnanti: M.A. Marino - R.:Florulli- S.Condorelli – S. Modica – A. Crimì -

Le animatrici della sezione didattica storico monumentale:S.Cottone- S.L’Episcopo 

FASI DELLA DIDATTICA

Prerequisiti

Essenziale per definire le metodologie d’approcio al problema
Identificazione delle competenze,delle abilità,delle conoscenze di base necessarie
A)Riflessione critico-operativa sul sopralluogo

Relazioni scritte e\oelaborazioni visivesotto la guida del docente

 

B)Individuazione dei percorsi cognitivo operativi individuali

Ogni allievo sceglierà il proprio campo operativo,intorno al quale elaborerà una bozza di progettodi lavoro.

 

C)Libera stesura delle idee

Scelto il campo operativo,si da libero sfogo alla fantasia.

 

D)Definizione delle scelte

Tra le idee propostesi sceglie quella da sviluppare e si procede alla sua elaborazione

 

E)Sistemazione collettiva dell’esperienza

Si allestisce un percorso espositivo che dia conto dell’iter collettivo seguito

WB00938_.GIF (1017 byte) Soppraluogo

l’impatto con l’oggetto in parte è guidato, in parte lasciato libero per dare modo a suggestioni e reazioni emotive di manifestarsi

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Esperienza personale

Riflessione sul concetto di città e ambiente come insieme di documenti,di zone memoria,di suggestioni,di emozioni.

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Formulazione del progetto

Si formula un’ipotesi di ricerca

Si crea una situazione di progetto utilizzando i più vari materiali di supporto (foto,grafici,video,ecc)

Materiali

Catania è sorta sulle colate laviche dell’Etna, che solo in qualche punto hanno risparmiato i terreni argillosi quaternari, colate che la investirono e travolsero più volte nell’antichità, e poi nel 1669, quando le lave raggiunsero il porto e si consolidarono in tutta la parte meridionale della città:

La lava del 1381 rimase ai margini settentrionali dell’abitato, che di recente si è spinto, saldandosi ai sobborghi di Guardia e Ognina.

Le rocce delle eruzioni recenti sono di tipo basaltico, l’aspetto è molto vario e va dalle varietà nerastre ad altre prevalentamente di colore cenerino.

Nelle eruzioni antiche i basalti sfumavano nelle andesiti(rocce effusive).

Basaltica è la roccia del 1669;grigio chiara,formata da microliti di plagioclasio con granuli di augitee olivina e magnetite.

Tutte le lave compatte dell’Etna forniscono salda pietra greggia,concia e da taglio;

le cosiddette pomici,vengono impiegate nei tramezzi e nelle volte.

Catania ha tratto e trae dai prodotti dell’eruzione del 1669 conci da muratura e lastroni da pavimentazione stradale,inoltre la rasagghia ( ottimo pietrisco per calcestruzzi) e materiali cementati e da intonaco, come l’azzolu (lapillo nero) e l’agghiara (terra mista a lapilli ed arrossata che si trova sotto le colate)

 

Le murature ordinarie dal Medioevo ai tempi nostri sono di acconciati di lava, mattoni,il tutto unito spesso da una malta rossastra per il tipo di lapillo adoperato. Le murature lasciate scoperte sono rivestite da intonaco di colore scuro per il tipo di lapillo impiegato

Nei monumenti medievali prevalsero le lave e ne sono testimonianza le absidi normanne del Duomo, dai robusti conci squadrati.

Giunsero poi a Catania per via di mare le rocce del Siracusano (esportate dal trecento in poi)è un calcare bianco tendente al giallognolo ,a grana fine,tenero ,facilmente lavorabile; assai pregiato quello dei pressi di Cassibile.

Furono molto usate le rocce bianche della penisola della Maddalena delle cave di Marsa e Oliveti e del territorio di Augusta delle cave di Melilli e di Priolo.

Troviamo anche a Catania nei pressi di Taormina alcuni calcari di colore rosso usato spesso come pietra decorativa ed ornamentale: più rari i marmi provenienti da diverse parti della Sicilia

Di provenienza Siracusana è la giggiolena presente in qualche portale.ma più di frequente costituisce le gradinate. Avendo resistenza superiore a quella dei calcari solitamente usati.

Sono di giggiolena.tra l’altro.i costoloni della chiesa dei Benedettini.le sei colonne nell’ordine inferiore del prospetto della Collegiata.prospetto vestito di una calda vaghezza di colore dovuta al sapiente uso della pietra bianca e della pietra gialla:

Nelle facciate di altre chiese sono prevalenti pietra bianca di Siracusa e motivi di marmo rosso di Taormina.marmo che compare nella balaustra del Duomo.scaloni di palazzi e pavimenti di di chiese.

Più raramente si trovano altre pietre.nel cortile del Collegio dei Gesuiti alla pietra di Siracusa si contrappone nell’ordine inferiore la pietra misca del trapanese.le pietre antiche nella base del la fontana dell’elefante etc.

In genere il colore delle lave nello zoccolo degli edifici.quello dei lapilli nell’intonaco delle facciate.danno alla città un aspetto cupo smorzato dalla pietra bianca di Siracusa.dalla policromia decorativa.dalla violenta luce meridionale.

Negli ultimi cinquant’anni la curva dell’evoluzione edilizia cresce velocemente in parallelo con l’evoluzione della società:grattacieli.condomini dotati di tutti i conforts.scuole etc.evoluzionedelle forme estetiche e delle esigenze da soddisfare.trasformazione delle tecniche costruttive e avvicendamento dei materiali impiegati dalla pietra al legno, al marmo,al mattone,al cemento armato e, infine all’acciaio.

L’edilizia in acciaio,la più moderna,è l’espressione del nostro tempo.

L’acciaio è diventato il materiale base per ogni elemento costruttivo,dalla struttura portante alle opere di completamento.

 

 Molti elementi possono caratterizzare un’epoca: una scoperta,una conquista,una corrente artistica.Fra i tanti,una più significativa.l’edilizia essa inquadrata in una certa epoca,oltre ad esprimere attraverso le sue forme indirizzi di estetica architettonica,rappresenta anche il livello di vita ed il grado di civiltà degli uomini che in quell’epoca hanno vissuto.

Il nostro pensiero può correre dalle capanne preistoriche alle case ed alle tombe degli etruschi,dai castelli barbarici ai ricchi palazzi dei mercanti,alle basiliche rinascimentali e alle.0

elaborate opere settecentesche.

Nell’ottocento e nel novecento l’architettura si accosta sempre di più alle necessità della collettività:va scomparendo lo sproporzionato dislivello fra la villa del principe e la casa dell’uomo comune.

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