Alfred de Musset

Scrittore francese, Parigi, 1810 - 1857. Di famiglia agiata e amante della cultura, ereditò dal padre l'interesse per la letteratura: dopo studi severi al liceo Henri IV, si occupò di diritto e di medicina, di pittura e di musica, ma soprattutto di letteratura e di poesia, frequentando il cenacolo romantico di C. Nodier e conducendo una vita brillante di dandy nella società mondana di Parigi. Il suo esordio poetico è legato ai Contes d'Espagne et d'Italie, 1830 - Racconti di Spagna e d'Italia, che risentono dell'esotismo di V. Hugo delle Orientali; ma affiora già, nel tono scanzonato di poesie come Ballade à la Lune - Ballata alla Luna, un distacco alla magniloquenza della letteratura contemporanea. L'insuccesso della sua prima commedia, La nuit vénitienne, 1830 - La notte veneziana, lo indusse a scrivere opere teatrali destinate alla lettura e non alla rappresentazione: inventò pertanto la formula del "teatro in poltrona", raccogliendo, in Un spectacle dans un fauteuil, 1832 - Uno spettacolo in una poltrona, un poemetto drammatico, La coupe et les lèvres - La coppa e le labbra, preceduto da una lettera all'amico A. Tattet, la quale suona come una presa di distanza dal romanticismo; una commedia deliziosa nella sua frivolezza, À quoi rêvent les jeunes fills - Che cosa sognano le ragazze, e il racconto byroniano Namouna. Con Rolla, 1833, Musset introduce un nuovo eroe romantico, consumato dal "male del secolo" e teso alla propria autodistruzione attraverso il piacere dei sensi. Lo stesso Musset incarna tale personaggio chiave nella vita, attraverso la tumultuosa relazione con George Sand, iniziata nel 1833 e naufragata un anno dopo a Venezia, la rottura definitiva avvenne nel 1835. Maturato dal "grande amore" e dal "grande dolore" cui aspirava in Rolla, Musset pubblicò in quegli anni alcuni tra i suoi migliori lavori teatrali: Les caprices de Marianne, 1833 - I capricci di Marianna, dove il fermento romantico è dominato da un'armonia classica, quasi raciniana; Fantasio, 1833, di una grazia scintillante e malinconica; Andrea del Sarto, 1833; Lorenzaccio, 1834, la più shakespeariana e la più stendhaliana delle opere teatrali di Musset. Diretta espressione del tormentoso amore per la Sand e occasione per una approfondita analisi della malinconia romantica è il romanzo La confession d'un enfant du siécle, 1836 - La confessione di un figlio del secolo, mentre la trasposizione lirica di quella dolorosa ed esaltante esperienza avviene con Les nuits - Le notti che trascorrono dalla rievocazione della sofferenza, Nuit de mai, 1835 - Notte di maggio, all'ossessione della solitudine, Nuit de décembre, 1835 - Notte di dicembre, dalla celebrazione della vita e dell'amore, Nuit d'août, 1836 - Notte d'agosto al ripiegamento sulla propria anima ferita, Nuit d'octobre, 1837 - Notte d'ottobre. Negli anni successivi al 1835, Musset scrisse altre composizioni poetiche, come Lettre à Lamartine, 1836 - Lettera a Lamartine; Stances à la Malibran, 1836 - Stanze alla Malibran; Souvenir, 1841 - Ricordo, il racconto Mimi Pinson, 1845 e inoltre saggi critici, Lettres de Dupuis et Cotonet, 1836-37 - Lettere di Dupuis e Cotonet. Ma le sue opere più felici sono i Proverbes - Proverbi, esili trame drammatiche, che oscillano dal serio al faceto con inimitabile grazia; On ne badine pes avec l'amour, 1834 - Con l'amore non si scherza, intensa rappresentazione dell'eterno conflitto tra amore e orgoglio; Il faut qu'une porte soit ouverte ou fermée, 1836 - Bisogna che una porta sia aperta o chiusa, commedia finissima, equidistante sia dal Musset mondano e scettico sia dal Musset appassionato e malinconico; e inoltre: Le chandelier - Il candeliere; Il ne faut jurer de rien, 1836 - Non bisogna mai giurare; On ne saurait penser à tout, 1849 - Non si può pensare a tutto, ecc. Precocemente invecchiato, minato dall'alcolismo e dalla vita sregolata, Musset negli ultimi anni sopravvisse a se stesso. Nel 1852 divenne Accademico di Francia. Incompreso dai contemporanei, che non ne apprezzarono il genio drammaturgo, Musset rivela la sua vena più genuina nell'arte del badinage, cioè in quello stile lieve e tenero, candido e malizioso, che costituisce una sottile parodia dei toni melodrammatici e retorici del teatro romantico: in questo senso, la funzione che egli assume, nella letteratura romantica francese, è di "testimone del cuore umano, analoga a quella che Racine ebbe fra i poeti classici".