L'anello del Nibelungo

Sagra scenica in una vigilia, L'oro del Reno, in un atto, e tre giornate, La Walkiria, Sigfrido, Crepuscolo degli dei, ciascuno in tre atti, rappresentato integralmente per la prima volta al Festpielhaus di Bayeruth, il 13, 14, 16 e 17 agosto 1876.

L'oro del Reno - Il re dei Nibelunghi, lo gnomo Alberico, sottrae alle Ondine del Reno l'oro magico con cui fa forgiare al fratello Mime un anello, un elmo e una spada che gli assicureranno il dominio del mondo. Il dio supremo Wotan, con l'aiuto dell'astuto Loge, ruba il tesoro ad Alberico e lo cede a titolo di compenso ai giganti Fasolt e Fafner, costruttori del Walhalla, la dimora degli dei. Alberico maledice l'anello e i suoi possessori.

La Walkiria - Siegmund e Sieglinde, figli di Wotan, ignorando di essere fratelli gemelli, si amano. Brunilde, una delle Walkirie generate da Wotan, colpevole di aver protetto Sieglinde permettendole così di partorire Sigfrido, viene condannata a un lungo sonno fino a che un uomo la risveglierà superando il cerchio di fuoco che la cinge.

Sigfrido - Sigfrido riforgia la spada magica avuta in eredità dal padre Siegmund e infranta quando questi aveva tentato di opporsi a Wotan. Impadronitosi dell'anello magico custodito da Fafner (trasformato in drago), Sigfrido uccide il nano Mime che voleva sottrarglielo. Seguendo il canto dell'Uccello della foresta, raggiunge poi Brunilde e la risveglia dal suo sonno.

Crepuscolo degli dei - Sigfrido, perduta la memoria a causa di un magico filtro propinatogli da Hagen, figlio di Alberico, cede la propria sposa Brunilde a Gunther, re dei Ghibicunghi. Brunilde si vendica del presunto tradimento, facendo assassinare Sigfrido da Hagen. Saputo poi l'inganno, restituisce l'oro alle Ondine del Reno e sale sul rogo per morire accanto alle ceneri dello sposo.

L'Anello è l'opera capitale, la vera realizzazione di quanto Wagner aveva elaborato nei suoi scritti teorici. Le fonti mitologiche e letterarie vi trovano una singolare fusione, e accolgono anche le ideologie concepite da Wagner, con echi greco-classici, istanze sociali, influssi del pensiero di A. Schopenhauer, e perfino riflessi cristiani, con l'idea di una "colpa" da redimere mediante l'amore e il ritorno dell'oro alla purezza primordiale dell'acqua; ma c'è anche "colpa" schopenhaueriana, dove la vita "pecca" perché contiene il principio del distinto (principium individuationis). Wagner proprio nell' Anello stabilisce un discorso basato sui "motivi fondamentali" , Grundmotive, come li aveva chiamati lui, in seguito più noti come "motivi conduttori", Leitmotive, : segnali che riuniscono in sé l'idea di gesto e di richiamo, spesso enunciati in forma semplicissima, tali "motivi", proprio col loro riapparire dentro un tessuto di musica che tuttavia trova sempre una propria autonomia, sono una intuizione psicologica acutissima delle reazioni umane, in cui la musica può vivere in astratto. Particolare efficacia presentano i Leitmotive wagneriani nella sezione conclusiva del Crepuscolo degli dei, allorché nell'ultimo canto di Brunilde essi ritornano quasi tutti, riaffiorando con eccezzionale potenza evocativa, e soprattutto nelle battute finali quando sul tema del "Crepuscolo degli dei" sorge vibrante di fede la melodia radiosa della "redenzione d'amore".