Una favola per Cernobyl
Cernobyl, città dell'Ucraina centro settentrionale,
nella provincia di Kiev, a pochi chilometri da una centrale termonucleare
dove, il 26 aprile 1986, un guasto a un reattore provocò un gravissimo
episodio di inquinamento radioattivo.
L'esplosione avvenuta all'interno del reattore liberò un'enorme
quantità di radiazioni che si diffusero su gran parte dell'Europa.
Le vittime dichiarate dal governo Sovietico furono circa trenta ma risulta
in realtà incalcolabile il numero delle morti causate, nel tempo
dagli effetti della radioattività.
Oltre centomila persone vennero fatte evacuare dalle aree circostanti ma
l'intero continente risentì dell'aumento di radioattività.
I dirigenti responsabili della centrale nucleare " Lenin" furono
processati nel 1987, ma solo nel 1991 il governo si impegnò a chiudere
la centrale. In effetti ancora oggi la centrale è in funzione.
Antonino Izzo I B
CERNOBYL 1986
Si accese in me una luce Marica Gagliardi |
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LA NUBE
All'improvviso un boato Ilaria Del Giorno II C |
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I BAMBINI DI CERNOBYL
Scoppiò dal nulla Ludovica Marciano III B |
Lettera- Poesia
26 Aprile 1986, un giorno come tutti gli altri, fino a
che un odioso esperimento distrusse la vita e la salute di molti bambini
e anziani.
Parlando di Cernobyl mi vengono i brividi, non per la paura di stare fra
la gente che ormai non sa più che cosa fare, ma solo a pensare alla
sfortuna dei bambini che fino a quel giorno sognavano il loro futuro da
modella, da star o da qualcos'altro.
Ora pensiamo: "Nessuno si interessa più di noi".
Non e vero! Noi italiani ma anche le altre nazioni, vogliamo aiutarvi a
superare questo disastro che fece svanire vostri desideri, vogliamo fare
ciò che è più giusto per voi. La vostra situazione
e un problema mondiale, la colpa e di tutti, dell'ignoranza delle nostre
nazioni che fanno a gara per dimostrarsi una superiore all'altra, ma in
realtà non si rendono conto che facendo così distruggono
i sogni che anche se difficili potranno un giorno diventare realtà.
Noi vogliamo partecipare al programma di solidarietà: vi ospiteremo
per un mese all'anno in Italia, sarete in nostra compagnia, ci divertiremo
ed inoltre cercheremo di farvi dimenticare la paura che vi tiene in pugno
da quel maledetto giorno.
Ve lo giuriamo con tutto il nostro cuore che non vi lasceremo da soli.Ve
lo promettiamo, ci rivedremo presto.
Ciao amici.
Nadia Fezza III B