L’OMBRELARO

Una volta solo i signori avevano l'ombrello e lo usavano per ripararsi dal sole perché quando pioveva andavano in carrozza. Per ripararsi dalla pioggia, la gente normale si metteva o un cappello o un sacco sulla testa, tanto erano abituati a prendere l'acqua. L’ombrello era solo un lusso. Anche alcuni pastori avevano l’ombrello. I pochi che avevano l’ombrello lo tenevano da conto e lo usavano finché non fosse consumato. Perciò il lavoro dell’ombrelaro era povero perché di signori ce ne erano pochi e quasi mai si aggiustavano i loro ombrelli. L’ombrello serviva solo per andare in chiesa o al mercato e, quando il sole scottava, serviva per stare un po’ all’ombra. Quando un bambino usava l’ombrello per andare a scuola, preferiva chiuderlo piuttosto che andare controvento, per paura di romperlo.

L’ombrelaro passava solo in autunno e in marzo e raccoglieva gli ombrelli rotti. Poi seduto per terra rattoppava, aggiustava, cambiava qualche stecca ed il manico.

Girava a piedi con i suoi ferri in un tascapane. Nel tascapane custodiva pezze e pezzetti da attaccare alla tela.

Quando invece l’ombrelaro ebbe la bicicletta, metteva i suoi attrezzi in una borsa e si metteva a girare chiamando o invitando la gente a comprare i suoi ombrelli.