Il Giardino di Eden, l' Albero delle vite ed il Serpente 

L'albero della Vita o (AUM) è un antichissimo concetto e simbolo presente in TUTTE le antiche mitologie, filosofie o religioni della terra. Nelle culture della Mesopotamia ed in quelle del Medio Oriente, lo troviamo già disegnato, all'interno di un quadrato; anche quello dell' Albero della Conoscenza del "Bene e del Male" è indicato nello stesso segno ed è nascosto anche nella stella di Davide; questa stella a 6 punte formata da 2 triangoli, ha anche un altro significato, che è questo: tutti gli Esseri esistono perché possano Specchiarsi e Comunicare l'un l'altro nella ed attraverso la Forma e lo fanno con queste 3 + 3 forme verbali: ESSERE, FARE, AVERE + AMARE, PIACERE, GUADAGNARE, prendendo perciò Coscienza di Sé e della Manifestazione; quindi ESSERE = GOD-I-MENTO, cioè l'ENTE che GODe il D'IO che gode, quindi il significato è....vai, godi e fai godere.
E ormai assodato e certificato che la "macchina biologico elettronica" umana è costruita per "GODERE", in quanto il cervello secerne una molecola atta ad attivare sensazioni di desiderio al godimento; quindi cercare di godere è essere in linea con le sacre Leggi della Natura; ma ciò occorre ricordare che il godimento deve essere allineato con le stesse leggi, quindi deve essere effettuato in completa Coerenza, Armonia con gli altri esseri dell'Universo, per ottenere il Vero Godimento.

Il mito simbolico dell’Albero della Vita è anche presente nella Bibbia e precisamente nella Genesi è detto che nel giardino di Eden  vi è l’Albero delle Vite (plurale non singolare) e quello della Conoscenza del bene e del male.

Vediamo di ritradurre ed analizzare le parole e le lettere Fenicio - Ebraiche usate nel testo, per comprendere bene tutti i profondi significati di questi simboli e che purtroppo come avrete già capito, sono stati mal tradotti nelle Bibbie che oggi sono in commercio, quelle che i “religiosi” usano e vediamo di scoprire e comprendere i segreti significati di questo meraviglioso racconto Biblico simbolico.

In questi versi il pensiero Mosaico, vuole dare a coloro che lo leggono, altri particolari sulla Manifestazione continua e come essa si articola nella realtà.

Come possiamo vedere gli Egizi (una corrente seguace del dio Aton-Ra), maestri del pensiero Mosaico, conoscevano molto meglio dei nostri scienziati moderni come è avvenuta la Manifestazione e come essa è apparsa, solo che essi usavano un linguaggio non comprensibile ai nostri “savi” moderni e questi ultimi hanno pensato stupidamente che quei “maghi” fossero degli incantatori, imbonitori, ciarlatani, in parole povere dei sacerdoti falsi ed ignoranti. 

Le parole usate nel testo Ebraico della Genesi sono:

“ALBERO” (suono: V’HETZ) formato dalle lettere: Vau- Ain, Sadé;

“VITE” (suono: HA-HAIIM) formato dalle lettere: Hé- Het, Iod, Iod, Mem finale;

“CONOSCENZA” (suono: HA-DAHATH) formato dalle lettere: Hé- Daled, Ain, Tau;

“BENE” (suono: TOV) formato dalle lettere: Tet, Vau, Beit.

“MALE” (suono: V’ERA) formato dalle lettere: Vau - Reisc, Ain;

La radice Fenicio-Ebraica che compone la parola ALBERO (V’HETZ) è la Ain+Tsadé; la sua definizione descrive ciò che è eretto, ma multiforme, quindi la sostanza in generale, che può divenire anche vegetale, animale ed OMminale.

La Ain ha funzione del Corrispondere, avere somiglianza, essere in conformità con o quella del Comunicare; significa anche gli Occhi.

La Tsadé ha la funzione del Tagliare, del dividere, del separare, essa indica le idee di ciò che nasce, che cresce fuori, materia che proviene da, oppure lo sforzo di aprire gli occhi.

A questa radice è stato aggiunta all’inizio la lettera Vau, essa è usata come congiunzione.

In Latino la parola Arbor è di genere femminile e significa “madre di tutti i frutti”.

In parole povere la vera traduzione è questa: il Corpo FISICO, la Materia, in fase di crescita, quale punto di lavoro dinamico e di incontro tra TUTTE le sostanze organiche, minerali, vegetali, animali, omminali e che corrisponde a... analogicamente uguale a... al Principio, al Postulato, all’iDea.

L’Albero delle Vite è un albero metaforico, simbolico, che indica il CORPO FISICO in generale degli Esseri Viventi; più in particolare l’albero del Sistema Nervoso degli esseri umani; infatti anche la parola italiana ALBero contiene una radice tri letterale ALB (l’albero della vita è posizionato in fisiologia, nel cervelletto) che in alcune lingue si è trasformata in ARB, per esempio nel francese, “arbre” ed in altre nel suo anagramma BRA e nell’inglese ha determinato per esempio la parola “BRAin”, cioè cervello.

Infatti in Latino la radice BRA è BRU ed è contenuta nella parola “cereBRUm”, cerebellum, (significati = creare, nutrire, testa, cranio, nuca, legare) le quali hanno generato la parola italiana “cereBRO” che vuol dire appunto Cervello.

Questo “albero” è duplice, ha 2 funzioni, una quella di soprassedere alla Vita biologica e l’altra a quella della Conoscenza, infatti il Sistema Nervoso ha 2 funzioni primarie: una di tenere in vita il corpo umano attraverso le funzioni automatiche non controllate dalla volontà ed un’altra funzione quella di raccogliere le informazioni elaborarle e di porgerle alla Coscienza perché le “gusti”, le “goda” e vi partecipi.

Quest’albero ha anche 12 parti: I capelli, quali radici filiformi, che sono i recettori più sensibili della continua variazione dei campi iono elettronici dell’ambiente; il cervello e per esso intendiamo i 2 emisferi ed il cervelletto; il midollo allungato e quello spinale, infatti il fascio di nervi del quale è composto il midollo spinale nella spina dorsale è per eccellenza il tronco di quest’albero; il plesso branchiale; il nervo radiale; nervi del torace; nervo ulnare; nervo sciatico, nervo femorale; nervo tibiale; nervo peroniero ed infine tutte le terminazioni nervose che sono i recettori, quelli interni per la comunicazione delle informazioni della parte interna del corpo e quelli in periferia sulla pelle per la comunicazione con l’ambiente esterno al corpo.

Infine quest’albero è anche un “albero parlante per mezzo del serpente”, ci dice il testo della Genesi, esso è un ALBero che ABLa (anagramma di ALB) che parla (per esempio ABLar in spagnolo significa parlare); questo ALBero supporta il SER-PENte che ABLa; la SERPE che parla con LINGUA BIforcuta è il PEN-SER, in francese significa “pensare”; in italiano è l’anagramma di SER-PENte, cioè il PEN-SiERo, l’informazione, che partendo dal DNA genera il Linguaggio Fonetico che non può mai esprimere la completa verità in quanto con il LINGUAggio è impossibile descrivere precisamente le sensazioni; esso è parziale, cioè può essere “diabolico”, cioè può porgere solo una parte della verità, un lato della visione di Sé, dell’Ambiente, dell’Universo.

Questa parola in latino assume il valore ed il significato di “lavoro”, quindi pensare “pensum” (lo studio, il lavoro per gli scolari), essa significa in sintesi: “lavorare per imparare a vivere”.

In ebraico antico e moderno, la parola PENSieRo è “Mashashava’, in essa vi è addirittura la parola completa  serpente, in ebraico “Mashash” che significa in effetti serpente, ma vi è ancora di più, una sua radice significa anche “decifrare, scoprire”, quindi questa parola, può voler dire anche “colui che sa decifrare e scoprire”, l’altra sua co-radice che è quella iniziale, significa: tutto ciò che tende all’evoluzione dell’essere, tutto ciò che serve da strumento alla potenza generatrice, tutto ciò che ha attinenza alla rinascita dell’essenza, il significato profondo, del linguaggio; ovvero colui che ha la vera ConoScienza, attraverso il linguaggio, raggiunge la Consapevolezza...; naturalmente i traduttori della Genesi, NON lo hanno capito. Ecco lo scopo finale del serpente/Pensiero e quindi si spiega perché nel racconto della Genesi, sull’albero della Conoscenza del bene e del male, vi è indicato il Serpente antico che parla/Abla…...

Un piccolo aneddoto: la parola magica A-BRA KAD A-BRA (radice di BRAin, cervello) significa: Albero Sacro Parla nel senso di comandare al Sistema Nervoso di parlare in modo Giusto per avere Azioni Giuste.
La definizione semantica di queste parole è: Ciò che tende a creare per ottenere uno scopo, un frutto, un traguardo, una finalità, attraverso l'attivazione della testa, inclinandola come il toro per concentrarsi e dare forma proporzionata al frutto del desiderio, allo scopo prefissato, al traguardo da raggiungere.
In altre parole: l'alef, il punto di vista spirituale deve essere messo nell'azione per ottenere la materializzazione del desiderio, il tutto attraverso la mente concentrata ed attivata dalla volontà.

Continuiamo: la radice della parola VITE (HA-HAIIM) è formata dalle lettere: Het, Iod; la Het indica il campo normale di lavoro dell’Essere, che richiede uno sforzo, una fatica; la lotta della Vita; come funzione: il proteggere, il difendere, le aperture, le chiusure, i cicli delle Vite, le reincarnazioni, le riaggregazioni o le palingenesi.

Lo Iod, indica ogni potenza manifestata, la mano dell’uomo, il suo dito indice indicatore oppure l’attività intellettuale, la possibilità di elaborare idee, dati; come funzione, il concentrare, il raccogliere in un punto.

Uniamo questi concetti e vediamo cosa deduciamo: tutta la Vita Universale è sottoposta alla legge: Vai e sopravvivi”, ovvero la lotta per la sopravvivenza.

Occorre massima concentrazione, per avere le giuste informazioni da elaborare con l’intelletto, per ottenere i dati necessari sulla vita.

Alla radice di questa parola è stato aggiunta un’altra sillaba: Iod, Mem; questa sillaba indica il plurale dei nomi, la molteplicità, cioè indica la possibilità del ritorno, per quante volte uno desidera od è costretto, nella Vita fisica di questa od altre dimensioni; cioè le varie Vite dell’Essere, le varie possibili reincarnazioni, le riaggregazioni o le palingenesi ed anche la possibilità che l’uomo ha nel moltiplicarsi fisicamente, emozionalmente e spiritualmente; questa radice indica anche le continue partecipazioni coscienti, di TUTTE le parti di noi, i vari piccoli “io” che ci hanno formato ed aiutato fin dal primo concepimento.

Le funzioni delle 2 lettere di quella radice sono rispettivamente: Concentrare, Moltiplicare, essere Matrice continua della radice precedente, che significa la VITA dell’Umanità che si perpetua all’Infinito, con le continue possibili riaggregazioni, rinascite, reincarnazioni, resurrezioni.

Nelle Bibbie di oggi purtroppo nel verso della Genesi ove si parla dell’Albero delle Vite, troviamo la parola “delle Vite”, scritta al singolare (della Vita), mentre in Ebraico è espressa al plurale: “Vite”.

La Hé iniziale è usata come articolo determinativo.

Tutto ciò ha snaturato completamente il significato che il pensiero Mosaico, aveva sapientemente introdotto nelle parole scritte in quei versi.

Ciò significa che la Manifestazione è Continua ed Eterna in ogni “Punto” od “Ente” dell’InFinito e scopo della stessa è la manifestazione della Coscienza ma che si manifesta solo attraverso 3 processi, tre modi:

1) Il passaggio dal NON Essere all’ESSERE; la Manifestazione dall’indifferenziato, cioè dalla non coscienza, percezione di sé, alla Coscienza e percezione di sé.

2) Il passaggio dalla NON conoscenza, alla Conoscenza (attraverso le varie riaggregazioni o reincarnazioni obbligatorie senza possibilità di scelta);

3) Il passaggio dalla NON Partecipazione alla PARTECIPAZIONE Cosciente nell’Amore della Manifestazione Continua e tendente all’Infinito, attraverso le possibili scelte di Incarnazioni, Riaggregazioni, Resurrezioni od i Passaggi di Dimensione nei vari Universi possibili o le Palingenesi degli stessi, per Partecipare alla continua Manifestazione del Finito nell’Infinito.

 

L’Albero delle Vite o albero della ConoScienza (dell’Amore nel Creato) che è rappresentato fisicamente in primis dal Sistema Nervoso, ha delle radici filiformi i peli ed i capelli che sono le “radici esterne”; infatti ogni preoccupazione, ansia, paure, stress, ecc., modifica anche la carica elettrica dei capelli e dei peli del corpo; ogni variazione iono atmosferica si ripercuote sul pensiero anche attraverso essi; infatti se siete di cattivo umore, provate a lavarvi i capelli risciacquandoli alla fine con una frizione di acqua fredda e vedrete che l’umore varierà.

Questo “Albero” (il Sistema Nervoso con terminazione sublime nel Pene e nella Vulva) dice la Genesi, è custodito e guardato a vista nel giardino di Eden, da 2 Kerubim (Cherubini) con “spada fiammeggiante”; cosa sono questi “Kerubim” od Angeli: essi sono i 2 emisferi del Cervello, Cherubim = Cerebrum che stanno a guardia dell’Albero delle Vite nel livello o piano della testa (in alto); in basso essi sono i testicoli/coglioni che stanno alla base del pene o  delle ovaie nella femmina; ecco i 2 piani della Manifestazione della Vita Universale: “i cieli del pensiero” e quello della “terra” ove si continua la vita psico/fisica della pro-Creazione della pro-Geni-e dell’uomo stesso

 

La parola CONOSCENZA in antico Fenicio, Ebraico, Samaritano, è formata dalle lettere: Hé - Daled+Ain+Tau.

Da questa parola deriva la nostra parola “I-dea”, la quale è un’informazione già elaborata; la Hé iniziale è usata come articolo determinativo; la Daled, ha la funzione del “Solidificare” mettere assieme per rendere “solido”; la Ain, ha la funzione di: “Corrispondere”, trovare le analogie, ciò che corrisponde a...; la Tau, ha la funzione del Tribolare, Soffrire e del “risorgere”, cioè del soffrire NON comprendendo o del risorgere avendo Conoscenza ! Significa Faticare per ottenere l’informazione.

La parola CoScienza è sinonimo in antico Fenicio, Ebraico, della parola Conoscenza, alla quale è stato introdotto nella stessa parola ed alla fine, il concetto espresso dalla Vau, la quale ha anche la funzione dello “agganciare”; la Conoscenza “aggancia” alla Coscienza l’Informazione e questa vive l’Amore di Sé e dell’UniVerso.

La radice della parola Conoscenza (suono: HA-DAHATH) è scritta con le lettere: Daled+Ain essa indica la percezione delle cose, l’emanazione o la percezione del pensiero, la diffusione di una idea, oppure demolizione o rovesciamento di una idea.

Le funzioni sono: solidificare, costruire, rendere consistente; la lettera Ain significa anche il “vedere” con gli occhi, corrispondere, rendersi simili ad una idea, ecc.; a questa radice è stata aggiunta un’altra lettera, la Tau la quale indica il momento nel quale si “sente” un disagio, la tribolazione, la resistenza opposta a tutte le verità nel momento in cui si deve cambiare idea; la Tau indica la sofferenza della vita in quanto essa è in continua trasformazione da parte della nostra ConoScienza.

La vera traduzione è l’insieme di tutti questi significati; la Hé iniziale, è usata come articolo determinativo.

La radice della parola BENE (suono: TOV) è scritta con le lettere: Tet+Vau e indica la Fermezza, ciò che è fermo, ciò che dà sicurezza; ciò che oppone resistenza a ciò che non è buono.

Le funzioni sono rispettivamente: cedere, dare; la Tet significa anche l’asilo dell’Uomo, il suo rifugio, ciò che lo protegge. La Vau è l’Uomo per eccellenza il Gancio colui che aggancia il “Bene” al “vera”, il male.

A questa radice è stata introdotta la lettera Beit, la quale indica la funzione del contenere e rappresenta la bocca dell’uomo, la sua abitazione il corpo, la sua interiorità, è anche il segno della discendenza o figliolanza e quella della virilità.

In parole povere la sua traduzione significa: lo scopo dell’UOMO (maschio/femmina) è di essere il Giusto Bene, vivere il vero Egoismo, amare Se stessi come gli altri (non l’egocentrismo che è la distonia nell’amare solo se stessi; ma neppure l’altruismo che è lavorare solo per gli altri e non anche per se stessi), amare la Verità in quanto essa lo protegge dalla sofferenza dell’ignoranza del non sapere; egli deve rendere equilibrato, giusto, il Bene ed agganciare il “vera”, il male, (ciò che non è ancora “Bene” o meglio lo è ma solo potenzialmente); egli lo deve convertire in Sé solamente dopo averlo vissuto, conosciuto, penetrato, confrontato.

L’uomo quindi è l’insieme di queste 2 parti, il “male” ed il “bene”, che però devono essere vissuti con Giustizia, quindi con la ricerca del massimo bene e del minimo “male”.

Vivere completamente ciò lo rende fermo, sicuro di Sé e lo porta di conoscenza in Conoscenze, sempre più Perfette e questo senza complessi di colpa.

La radice della parola male (suono: V’ERA) è scritta con le lettere: Reisc+Ain; essa indica il “male morale”, ciò che non è ancora perfetto; perché questa “opposizione” questa “distinzione” dal bene ?

La Reisc ha come funzione il perfezionare, il modificare, indica il movimento trasformante, quando però è messa con la Ain diventa: ciò che era o sarà “luce”, “fuoco”, nel senso di Informazione, ciò che si è modificato in ciò che è curvo, implodente su se stesso e che è fragile; l’Egocentrismo, il male fisico, il dolore, la malattia, il malEssere (essere nel male), la perversità, l’ignoranza.

A questa radice è stata introdotta la lettera: Vau, segno usato come congiunzione; è il Gancio, l’agganciare questo “male” all’altro lato il “Bene”.

In sintesi il male è ciò che NON è ancora BENE; di fatto questo è scritto nella Genesi: il male è un bene allo stato potenziale, cioè il “male” è di fatto l’IGNORANZA, il NON Sapere, la NON Conoscenza, quindi il NON Amore !

Quindi le malattie sono anche la base per manifestare l’inizio ed il prosieguo del processo verso la propria evoluzione spirituale, perché nel “male” vi è il......BENE allo stato potenziale !

Cosi come il male è un bene allo stato potenziale, anche l’irrazionale non è ciò che non è razionale, ma bensì ciò che non è ancora razionalizzato, ciò che non è ancora conosciuto, ciò che non è ancora compreso.

 Nella tradizione popolare si dice comunemente che Adamo ed Eva mangiarono la “mela”, perché questo ?

Perché la parola mela ha la sua radice semantica identica alla parola “male”, infatti anche in italiano “mela” è l’anagramma di male. Ciò significa che nell’azione del “mangiare” dall’albero della la Conoscenza del bene e del male, da parte dell'umanità, la scelta fu quella di prendere solo un lato del “bene”: il suo lato oscuro, chiamato “male” ovvero ciò che non è ancora bene, cioè l’ignoranza, il non sapere.

Il Giardino, ove è posto l’Albero delle Vite e della Conoscenza del Bene e del male è formato dalla radice: Ghimel+Noun finale ed indica ogni idea di Spazio Finito, un Limite, un luogo ove “piantare”, “seminare”, far “crescere” ogni sorta di Esseri Viventi; ciò significa semplicemente che l’Essere/Uomo entra nello spazio finito, la Materia, l’Universo, la Natura, la Terra, quale Giardino, per Manifestarsi.

Il PENSiERo è il SERPENte, anagrammatelo ed otterrete PENSER-te, che è il verbo “pensare” in lingua francese; il SerPente parla, dice il testo della Genesi, come “parla” l’informazione contenuta nel DNA, infatti nel DNA vi è il linguaggio (il SerPente che parla) e la sua struttura è avviluppata su sé stessa come il serpente fisico anche nei cromosomi; il Serpente nella Bibbia è anche chiamato Lucifero (angelo di Luce, portatore di informazioni) che è stato relegato e confinato sulla Terra, nelle cellule degli esseri viventi, il terreno fisiologico ed introdotto, il DNA, il serpente, auto avviluppato su se stesso, nei mitocondri (particelle presenti nei liquidi intra cellulari e nel nucleo stesso della cellula; il DNA contiene i Geni, gli “angeli” che aiutano Lucifero (portatore di Luce, informazione) a creare e mantenere la vita su questo pianeta secondo uno schema ben preciso. 

L’Albero “genealogico” è il Corpo Fisico creato, la forma fisiologica ed in particolare il “Sistema Nervoso”, prodotto dall’Essere che deve manifestarsi, attraverso la curvatura dello spazio tempo, nel Giardino, l’Universo, per potersi manifestare Perpetuamente, attraverso le continue “nascite e morti”, le reincarnazioni, le riaggregazioni o le palingenesi e per passare dall’ignoranza alla CONOSCIENZA del Bene e del male, cioè passare dall’ignoranza alla ConoScienza di Sé e dell’Infinito; ecco che cosa è, e cosa significa veramente il mito del Serpente, dell’Albero delle Vite e della Conoscenza del Bene e del male, descritto nella Genesi della Bibbia !

Ecco un altro esempio: nella Genesi si dice che ADAM; (altra parola dall’intenso significato, non compreso e non immesso nel testo dai vari traduttori della Bibbia): “Adam.........diede Nome alle cose”, diede forma al pensiero, in quanto le “cose” prima di essere forma, sono idee, pensiero.

La parola Adam, è formata dalla radice ebraica composta dalle lettere Alef+Daled +Mem, e che come radice ha questa funzione: “Il punto di vista, entra e si solidifica, nella manifestazione, la forma”; come significato “esteriore” indica l’Uomo UNIVERSALE, cioè l’Umanità, maschi e femmine, cioè il genere umano; essa comprende il Principio duale e binario (E+ ed E-), i 2 lati o stati contra-Opposti dell’Energia Eterica Fondamentale (Quantico-tachionica) che prende forma vivente nelle strutture complesse sessuate); è l’uomo Collettivo, formato dall’insieme di tutti gli esseri Umani e NON un singolo essere maschio; questo nome NON ha femminile, in quanto il pensiero Mosaico ha voluto sottolineare l’Universalità di Adam; infatti in questa parola vi è scritto il nome DAMO che è la radice dalla quale è nata in molte lingue la parola DON = Signore, e vi è ovviamente e naturalmente anche la radice DAMa che si è inserita per esempio identica nella lingua Italiana e che significa appunto Signora, il femminile di Signore.

Come potete osservare, non significa assolutamente il nome del “primo uomo maschio della storia umana”, ma indica l’Umanità nel suo insieme, maschi e femmine.

Questa parola simbolica significa anche (se noi andiamo a ricercare i significati delle singole lettere che la compongono): “Un’assimilazione, un insieme, una collettività, con unica finalità, di PARTI-celle Omogenee, Indistruttibili, Immortali ovvero gli Atomi Personalizzati, per contenere l’ANI+MA, (la Coscienza dell’Ego/IO), il Vivente tendente all’InFinito.

Essa indica anche il traguardo che gli esseri umani devono raggiungere: arrivare all’UNITA’ di INTENTI, di IDEALI, verso l’Ego Universale, l’IO dell’Universo, pur nella loro poliedricità fisica, ecco il significato della parola UniVerso. Questi sono i veri, profondi e completi significati della parola “Adam”.

Quindi scopo dell’Ego/IO individualizzato, è quello di prendere coscienza di essere anche un NOI.

Tutto ciò sta anche ad indicare che è nei NOMI (SCHEM), che stanno celati i concetti, le idee, per cui il vero traduttore dei testi antichi, deve stare attento quando riporta e traduce delle parole (i Nomi) e controllarli bene per fornire ai propri lettori Tutte le definizioni di quel nome.

Ma questo ci indica anche che gli antichi quando davano un Nome ad una “cosa”, esso corrispondeva alle sue “funzioni” ed alle “idee” espresse dalla sua forma.

Continuiamo i nostri esempi, sempre nella Genesi: la Parola A-ISCH, Alef-Iod+Schin, che nel testo appare qualche verso dopo, impropriamente tradotta con la parola “Uomo”, deriva dalla radice Iod+Schin, la quale significa: ...tutto ciò che è nascosto nel suo Principio e che è condensato, Concentrato in un punto, per esempio l’IO; la Potenza manifestata nel Fuoco che si Trasforma e Trasferisce, Sposta, attraverso il Dinamismo; cioè indica l’Essere (l’Ego/IO con la sua Personalità) Intellettuale, la Logica, la Ragione; la possibilità di Elaborare le idee, i dati, le informazioni, da parte dell’essere intellettivo, concentrarsi per trasformare le proprie idee e creare CoScienza; questa parola indica anche la facoltà intellettuale dell’Umanità.

Al contrario la parola A-ISCHA, Hé- radice Alef+Schin+Hé che è un verbo ed un sostantivo e che è stato tradotto impropriamente in “Donna”, è legata al precedente nome A-ISCH e significa: un lato dell’Intelletto, la facoltà Volitiva Principiale, la Volontà, sulla quale l’Essere Intellettuale si basa; essa lo caratterizza e lo individualizza e deriva da A-isch; ma indica anche la facoltà Volitiva dell’Umanità Intellettuale.

Più avanti nella Genesi si trova anche la parola EVA:

Questo nome HEVA, (anticamente si pronunciava HEUA) Het+Vau+Hé, NON è assolutamente il nome della “prima donna”, ma è il nome che l’Universale ADAM (l’umanità maschile e femminile) dà al PRODOTTO del Connubio, dell’Unione dello A-ISCH, (il Principio Maschile Intellettuale, l’Ego/IO personalizzato) con la Sua Volontà (A-ISCHA), questa figliolanza è Heva essa infatti nasce da una “costa” intesa come lato, non come costola del torace, essa proviene da una parte di AD-AM; AD è il lato maschile, il principio intellettuale, l’informazione (AD radice di ADone); l’altro AM anagrammato da MA, che è la radice del principio femminile (MAmma, MAteria, MAre, MAmmella, MAnifestazione, ecc.); è da questo lato o costa che si evidenzia, che nasce il lato fisico energetico matriciale di Adam: Heva è l’Azione Energetica Creante che si manifesta nel seno dell’UniVerso e dell’Umanità, essa nasce dall’unione dell’Intelletto con la Volontà, generando l’Azione, la Forza concreta che nasce dalla MATERializz-Azione del Principio Maschile e Femminile Matriciale.

Essa è nella sua forma fisica, l’Energia/Sostanza/Materia/InFormata, di qualsiasi tipo, che nasce dall’unione delle 2 forze contrapposte dell’Energia Psico Eterica Fondamentale (Maschile e Femminile), che si può materializzare solamente se si uniscono a determinate condizioni, i suoi 2 lati o stati “contrapposti”.

Heva (Eva) è anche l’Azione Volitiva dell’Intelletto, generata dall’Ego/IO personale che si estrinseca, si esprime fisicamente nell’unione delle 2 forze contrapposte (E+ ed E-) dell’Energia Tachionica, Fondamentale e cioè nell’Energia Psico Elettro Dia Magneto Termo Idro Dinamica; ella è la Madre di ogni cosa, della quale la Sostanza/MATERia Solida è solo un aspetto, gli altri 3 sono: quello Liquido, Gassoso, Plasmico.

La radice di HEVA è contenuta nella permutazione della parola YAOUE’ (il Tetragramma), che è l’antico nome di Dio (IOD) in Fenicio, Ebraico, che come la Bibbia riferisce, si identificava nella “Shekina” all’interno del luogo Santissimo del Tabernacolo del Sinai, sull’arca fra i 2 Cherubini.  

Albero delle vite

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