Elohim,
chi sono ? |
Secondo
la Bibbia, Elohim è il nome (singolare) di Dio. Secondo alcuni ufologi,
sono extraterrestri. Effettivamente
nelle due versioni della genesi biblica (composta da due documenti, il
"Codice J", più antico, diffuso tra le genti di Giuda nel 700
a.C., ed il "Codice P", del VI sec. a.C., all'epoca della
cattività babilonese; i due codici furono accorpati nel 500 a.C.) emerge
netta la differenza tra il dio creatore del mondo e dell'uomo, denominato
El (o Elohim, che significa Le Potenze) e lo Yahweh del "Codice
P" (Geova, secondo un'errata traduzione), che aiuta gli ebrei a
lasciare l'Egitto; quest'ultimo sarebbe stato una divinità minore,
addirittura, secondo alcuni, un angelo creato da Dio e poi rivoltatosi
contro. Un alieno spacciatosi per un dio, secondo diversi moderni autori. L'idea
di una divinità comune all'umanità è stata sostenuta dal biblista C.
Marston: "Quando si nota che c'è identità tra il greco Dio Padre,
Zeus Pater, ed il sanscrito Dyaus-Pitar (in pali Dju Piter) dell'antica
India, lo Juppiter dell'antica Roma ed il Thor dell'antica Scandinavia, la
deduzione che si impone è che questi diversi popoli ebbero tutti, in una
certa epoca, lo stesso Padre Celeste, la stessa credenza monoteistica che
degenerò in seguito in politeismo, come avvenne in Mesopotamia, in Egitto
e in Cina". D'altro
canto, secondo le leggende ebraiche Elohim non era solo, durante la sua
opera di creazione dell'universo: "Mentre era intento al lavoro della
creazione, Dio si librava sopra l'abisso, posava su nubi o cherubini. Le
ruggenti acque dell'abisso allora si levarono e Tehom, la loro regina,
minacciò di sommergere il lavoro di Dio. Ma sul suo carro di fuoco egli
fermò le gigantesche ondate e gettò dall'altro, contro di lei, raffiche
di grandine, fulmini e saette. Annientò il mostruoso serpente Leviathan,
alleato della dea, colpendolo nel cranio; ed il mostro Rahab (o Leviatano)
con una spada che gli trafisse il cuore. Tehom, tremante, si dichiarò
vinta". Quella
che sembra la cronaca di un'antichissima guerra spaziale è probabilmente
la rivisitazione, in chiave ebraica, dei miti cosmogonici ugarici, egizi e
cananei, nei quali si asseriva che i primi dèi (El, Marduk, Shu o Baal)
dovettero lottare contro le dee, per creare il proprio mondo, misogino e
maschilista. L'intero mito era probabilmente un'allegoria per la
separazione dei cieli dalle acque. É peraltro curioso notare che Tehom-Tiamat venisse raffigurata con la forma di serpente (lo stesso "animale" che nella Bibbia è passato ad indicare l'avversario di Dio). Secondo lo studioso Zecharia Sitchin Tiamat altro non sarebbe stato che un pianeta del nostro sistema solare situato nell'attuale fascia degli asteroidi tra Marte e Giove, distrutto millennio or sono dall'impatto con il pianeta errante Marduk (Nibiru in sumero). La lotta tra Dio e l'abisso altro non sarebbe stato che il ricordo deformato di un'antica catastrofe cosmica. In quest'ottica il sumerologo interpreta le parole di Isaia, quando, ricordando i "giorni primordiali", afferma che la "Potenza del Signore colpì e divise in due il Superbo, fece roteare il mostro d'acqua, prosciugò le acque di Tehom". (By Alfredo Dissoni)
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Continua..... Innanzi
tutto non sono (solo) i raeliani a chiamare Elohim gli "dei" (Le
Potenze) bibliche; Elohim è il nome con cui nei testi rabbinici e in
alcune versioni meno manipolate della Bibbia (come l'edizione Garzanti) si
indica Dio. Il termine è plurale, e questo, come giustamente sa
l'archeologia, è perchè in origine gli ebrei erano politeisti come tutti
i popoli loro vicini (che adoravano Baal Zebub, il signore delle mosche di
Accaron, poi demonizzato dalla Chiesa; Astaroth, ovvero Astarte; il
"vitello d'oro" che in realtà era il dio Toro). Di
El gli studiosi Graves e Patai scrivono: "Elohim è la variante
ebraica di un antico nome semitico per un dio o per parecchi: Ilu, fra gli
assiri ed i babilonesi; El, nei testi hittiti e ugarici; Il o Ilum fra gli
arabi del sud. Tale
retaggio rimase nella cultura ebraica, anche quando Mosè impose il
monoteismo (per inciso, attingendo alla figura di un dio come
"cespuglio in fiamme" scopiazzato da altri ! Dobbiamo
ricordare che, terminata la Genesi, il secondo libro del Pentateuco è
l'Esodo, che narra la storia del popolo ebraico in Egitto, dopo un vuoto
cronologico (inspiegabile) di qualche secolo. Nei testi storici egizi,
come le Lettere di El-Amarna, vi è corrispondenza storica: si parla di
una età degli habiru, gli ebrei, stanziatisi nella terra dei faraoni. Fu
probabilmente in quegli anni che gli ebrei giunsero a contatto con il
culto del Dio Unico del riformatore religioso Ekhnaton, e vi si
riconobbero. Affrancati e guidati da Mosè (Mosheh), che li unì proprio
grazie alla credenza in un Dio Unico rivelatoglisi sulla montagna. Secondo
la traduzione Rosemberg della Bibbia ebraica, quando Dio appariva era
solito ripetere due volte il proprio nome, per farsi riconoscere da Mosè
(che evidentemente non era in grado di distinguerlo dagli altri dèi?):
"Yahweh discese in una nube ed ivi stette con Mosè, invocando:
Yahweh, Yahweh. Mosè si gettò a terra, si prostrò". Capitanati da
Mosè, gli israeliti lasciarono l'Egitto per puntare verso la terra
promessa. Erano
guidati da uno Yahweh che di giorno appariva in forma di nube e di notte
come colonna di fuoco, in pratica secondo la stessa iconografia dei
moderni dischi volanti. "Ecco, io sto per venire verso di te in una
densa nube", afferma Yahweh in Esodo 19,9; "al terzo giorno, sul
far del mattino, ci furono tuoni, lampi, una nube densa sul monte Sinai ed
un suono fortissimo di tromba. Tutto il popolo fu scosso dal terrore. Il
monte Sinai era tutto fumante" (Es., 19, 16-17). Troviamo la comparsa
di Dio in una nube in Esodo (33, 7-11) e Levitino (16, 2); anche durante
le peregrinazioni nel deserto e nelle battaglie contro i nemici Dio
viaggiava in una nube sopra gli ebrei per proteggerli (Esodo 13, 21;
Numeri 10, 34 e 14, 14). La
nube presentava le stesse manifestazioni tipiche di un velivolo
elettromagnetico: scosse e boati, luci e fischi ("lampi e
trombe") ed effetti fisici, tipici dell'esposizione a campi
elettromagnetici, sulla pelle degli sventurati che osavano avvicinarsi
senza cautela. Come Maria, sorella di Mosè, contro la quale "divampò
l'ira di Yahweh; la nuvola si ritirò di sopra la sua tenda ed ecco, Maria
coperta di lebbra come neve" (Num. 12, 9). Durante
la fuga degli ebrei dall'Egitto, la "masnada di gente
raccogliticcia" (Es. 12, 38), ribellatasi ai lavori forzati imposti
dal faraone, era guidata da "Yahweh che marciava alla loro testa, di
giorno come una colonna di nube per guidarli sulla via da percorrere, e di
notte come una colonna di fuoco per far loro luce, così che potessero
viaggiare giorno e notte" (Es. 13,21. Ma quando riposavano?). Secondo
il Pentateuco, Yahweh si alternava, un po' confusamente, in questa
funzione con "l'angelo di Dio" (Es. 14, 19); il gruppo
partì da Menfi ed attraversò così il golfo di Suez (e non il Mar Rosso;
il termine ebraico "Yam suph" è stato tradotto erroneamente Mar
Rosso, ma significa Mar delle canne; era la palude nota oggi come i Laghi
Amari; le canne, come le spighe del grano in Gran Bretagna, si piegarono
al passaggio dell'astronave di Dio. Travi infuocate di questo genere sono
ampiamente descritte nelle cronache latine e medievali, dal Libro dei
prodigi al Notabilia Temporum di Angelo de Tummulillis, che descrive il
passaggio in cielo di un UFO sigariforme, in forma di trave di fuoco,
durante il regno di Enrico IV, il 19, 20 e 21 febbraio 1465). Premesso
che la rilettura ufologica della Bibbia non è idea dei raeliani, ma venne
avanzata nel 1950 dall'astronomo Jessup con "La Bibbia e gli
UFO" e poi ripresa dal team Leslie ed Adamski, va anche detto che i
cristiani si basano sul messaggio del Nuovo Testamento, che non resta
minimamente toccato da una chiave di lettura ufologica di certe
manifestazioni "anomale" indubbiamente presenti nei testi sacri
(ebraici). Solo
che non bisogna cadere in un trabocchetto: come il buon Thompson (il dotto
indiano hare Krishna autore di "Alien identities") ha
sottolineato per i testiti vedici, le traduzioni occidentali che noi
abbiamo di questi testi religiosi sono errate; lo stesso vale pre le
traduzioni bibliche. Avrai visto il cabalista Benun al Costanzo Show:
citava espressamente riferimenti ufologici nei testi rabbinici. Ci
sono, ma nella Bibbia cristiana sono stati tolti o manipolati, e persino
nei testi di tarda epoca ebraica ! E'
comunque possibile recuperarli (a me è riuscito, in effetti). Riconoscerei
in questi esseri delle creature evolutissime figlie però, esse stesse,
dei medesimi principi emanativi del Tutto in cui credo. Questi esseri,
essendo così evoluti, non avrebbero mai fatto qualcosa di negativo ed in
effetti la creazione della vita sulla Terra potrebbe rientrare nella loro
missione di "coordinamento" delle onde vitali sul piano
materiale. Questo è quanto posso dirti dal mio punto di vista di studioso
dell'esoterismo. Ma, poi, se mi soffermo a considerare tutte le assurdità
che il Movimento Raeliano afferma, a partire dai suddetti concetti base,
mi cadono le braccia.... L'ipotesi
- perché tale è e resta - di una colonizzazione intelligente
dall'esterno trova il massimo ostruzionismo da parte delle autorità
rappresentanti le “religioni rivelate” (quelle cioè in cui Dio si
manifesta espressamente rivelando agli uomini i propri dettami), non solo
perché intacca le basi dell'interpretazione teologica sinora veicolate (e
difese per duemila anni), ma anche perché banalizza la visione esclusiva
ed antropocentrica dell'uomo al centro dell'universo, creato 'solo ed
unico da un dio che intende farsi servire ed osannare. L'ammissione
dell'esistenza di altre forme di vita intelligente nell'universo fa
scricchiolare questa antica visione esclusivista; non solo, ammettere che
l'uomo possa essere stato creato non da Dio ma dagli alieni distrugge il
significato stesso dell'esistenza delle religioni, e di sovrastrutture in
grado di mediare e di interpretare la parola di Dio. Eppure la visione di
un dio creazionista esclusivista sembra avere caratterizzato solo il tardo
l'ebraismo (ed è stata in seguito acquisita dai cristiani); questo perché
nei commentari alla Torah quali 'Le leggende degli ebrei è scritto
testualmente che "quando Dio fece i nostri cieli e la nostra Terra di
oggi furono inoltre plasmati i nuovi cieli e la nuova Terra (cfr. Isaia,
66,22) e i centonovantaseimila mondi che Dio creò per la sua
gloria"; e nella Mishnah (la tradizione orale ebraica) vi è un passo
(sfortunatamente ritenuto apocrifo in quanto tarda interpolazione) in cui
si dice che "nel tempo a venire Dio concederà ad ogni giusto 310
mondi" (affermazione confermata anche nei commentari Petirat Mosheh e
nel Qetoret ha-Samim; 340 sono i mondi citati nell''Alfa' Beta' de-Rabbi 'Aqiva;
390 nel Derek 'Eresh e nel Targum Yerushalmi; 18.000 quelli dell''Avodah
Zarah e del Seder Rabbah de-Bereshit), mentre l'Idra Suta arriva ad
affermare l'esistenza di ben "trecentosessanta miriadi di
mondi". Nel testo 'La creazione del mondo' de Le leggende degli Sebbene
nel XII° l'ebraismo abbia subito una profonda revisione grazie al
filosofo ebraico (ed aristotelico) Mosè Maimonide, la visione che la
casta rabbinica ha continuato ad imporre per secoli è stata quella di
un'unica Terra abitata, popolata da uomini al servizio unico di un dio,
unico a sua volta. Qui
non entro nel merito; il mio interesse è concentrato sulla tradizione
corretta dei testi ebraici; tutto il resto esula.
(By Alfredo Lissoni) Posted
from ppp-62-11-61-98.dialup.tiscali.it [62.11.61.98] Nei
testi rabbinici dai risvolti ufologici (che ho ribattezzato jewish UFO
files) è chiaramente detto di rapporti tra i vari Elohim tutt'altro che
idilliaci. Addirittura, quando un Elohim crea "i cieli e la
Terra", ovvero, presumibilmente, quando crea le condizioni fisiche
per lo sviluppo della vita in questo sistema solare (potremmo parlare sì
di terraforming, ma più corretto parlare di creazione ex novo. La
"creazione" di Adamo ed Ewva non è affatto attribuita allo
stesso Elohim creatore del mondo, ma ad un Elohim dissidente, che gli
gnostici dei primi secoli d.C. - che erano al corrente di questa storia -
chiamavano "L'arconte Demiurgo"), gli antichi testi parlano di
una lotta con Tiamat, l'abisso. Interpretabile come il vuoto prima del Big
Bang, Tiamat è in realtà la dea acquatica Tehom (che nelle versione
tedesche della Bibbia è descritta come... un serpente! Si tratta cioè
dell'Avversario del peccato originale). Essa "minacciò di sommergere
il lavoro di Dio. Ma sul suo carro di fuoco, egli gettò contro di lei
raffiche di grandine, di fulmini e saette" (in Nahum e in vari salmi
ebraici). Secondo
l'ottantanovesimo Salmo di Galilea, Dio creò Terra e cielo solo dopo aver
soggiogato un misterioso "mostro Rahab" ed aver disperso gli
altri suoi nemici. Dunque
c'era già vita altrove prima della creazione del mondo. Secondo Giobbe
(9, 8-13), quando "Dio" ampliò i cieli (i propri domini?)
"i seguaci di Rahab si inchinarono a lui". "Questi
seguaci", hanno scritto i mitologi Graves e Patai, protestante il
primo, ebreo il secondo, "ricordano gli alleati della dea babilonese
Tiamat durante la sua lotta contro Marduk, che la soggiogò con una
formula sacra di maledizioni. Il testo ebraico dice che egli richiuse
Tehom con due porte ben sprangate; la stessa raffigurazione la troviamo
nel sumero Enuma Elish: dopo che Marduk ebbe ucciso Tiamat, e formato il
cielo, egli sbarrò l'apertura e vi pose dinanzi alcuni guardiani". I
Watchers (Vigilanti), di ufologica memoria. (By Alfredo Lissoni) Posted
from ppp-62-11-61-98.dialup.tiscali.it [62.11.61.98]
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