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Il Merletto ad ago

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Il merletto ad ago deriva dal ricamo cosiddetto reticello, tipico dell’epoca rinascimentale, che si otteneva sfilando un tessuto di base lasciando solo pochi fili della trama e dell’ordito su cui, con ago e filo, si costruivano punto dopo punto una serie di motivi per lo più geometrici. Abbandonando del tutto il tessuto, il merletto ad ago si realizza a partire da alcuni punti di partenza, realizzati seguendo un disegno sottostante (come avviene nell’Aemilia Ars o nel merletto di Burano), oppure anche senza disegno, (è il caso del puncetto). Successivamente si costruisce con l’ago il merletto vero e proprio, appoggiandosi ai punti di partenza.

Nel caso dell’Aemilia Ars, i motivi sono prevalentemente geometrici e riprendono in linea di massima quelli tradizionali del reticello; il lavoro si esegue con un disegno sottostante tracciato su cartoncino di cui si seguono le linee, creando con l’ago i pieni e i vuoti.

Il merletto di Burano presenta invece una maggiore complessità e libertà di composizione: troviamo infatti motivi floreali o di ornato o altro ancora (per esempio, composizioni moderne anche tridimensionali) eseguiti con una grande varietà di punti, vuoi per il motivo decorativo vero e proprio, vuoi per le reti di fondo. Il disegno, riportato su un cartoncino ed appoggiato su un cuscino molto simile ad un tombolo, viene contornato con un semplice punto filza che successivamente viene usato come base per i punti di riempimento, che concorrono a creare il motivo decorativo, e per i punti di fondo, con cui si creano retini di fondo ed elementi con spessore differenziato, creando un "effetto rilievo". Alla fine, si elimina il punto filza di partenza e si stacca il lavoro.

Il puncetto è un merletto ad ago di origine araba tipico della Valsesia; si lavora senza disegno sottostante, formando con l’ago serie di piccolissimi nodi, in giri di andata e ritorno. I motivi sono per lo più geometrici; l’aspetto del lavoro è piuttosto compatto.