Consacrata a San Giovanni Battista, la
Chiesa fu costruita nella seconda metà
del Seicento. La struttura nel complesso
non si presenta molto articolata ma
contiene diverse opere di grande valore.
All'interno l'edificio conserva ancora
oggi gran parte degli arredi originali.
Tra questi, di notevole interesse
artistico sono una pregiata pala
d'altare raffigurante l'Immacolata
e un dipinto su ardesia ritraente la
Via Crucis, entrambi realizzati da
Vito D'Anna (1720-1769) rispettivamente
nel 1768 e nel 1767. Degne di
particolare attenzione risultano essere
una pregevole urna d'argento contenente
reliquie di San Giusto, attribuibile a
Pietro Novelli (1603-1647) e diverse
statue in legno del diciottesimo secolo
tra le quali spicca, per l'ottima
fattura, l'Immacolata di Pietro
Marabitti (1734). Nei sotterranei della
Chiesa, infine, si possono ammirare le
tombe dei duchi di Misilmeri.
LA CHIESA DI
S. GAETANO |
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La
Chiesa è stata rifatta 4 volte. Una prima chiesetta, costruita
fuori le mure di Misilmeri, in aperta campagna, sulla Via
Consolare, portava il nome di Madonna del Fiume, dal retrostante
“Vallone”. Una seconda Chiesa vi fu costruita nel 1707,
dedicata a S. Gaetano da Thiene, a spese del dottore Nicolò
Scodelli, palermitano residente a Misilmeri.
Una terza
Chiesa pure dedicata a S. Gaetano fu costruita nel 1783 a spese
di Emanuele Bonanno-Filangeri Duca di Misilmeri, per venire
incontro al fabbisogno della popolazione di quel quartier, che
andava sempre aumentando.Una quarta
Chiesa anch’essa dedicata a S. Gaetano vi fu costruita nel
1953.La Chiesa è
relativamente piccola per il fabbisogno di quel rione, basti
contare la sua capacità che si aggira ai 150 posti Nello stesso
anno 1953 la Chiesa di S. Gaetano, da Vicaria Curata che era nel
1925 venne elevata a Parrocchia. È il suo primo Vicario Curato
fu il Sac. Rosario Passantino, ed il suo primo Parroco il Sac.
Giuseppe Di Martino.Era di Diritto
Patronato della Famiglia Andò-Grifo in Porcelli di Palermo, che
nel 1820 vi rinunziò a favore dei Padri Carmelitani del
Convento di Gibilrossa, che vi crearono un piccolo Convento.
Soppressi nel 1866 dal Governo Italiano agli Ordini Religiosi,
il Municipio di Misilmeri se ne impossessò, adibendo il
Convento annesso ad Ospizio dei
poveri Il Cappellano
di S. Gaetano veniva nominato dal Sindaco e pagato dal Municipio
per celebrare la Messa Festiva, per il bene della popolazione di
quel quartiere. Il Convento fu, in momenti difficili, come nel
1866, occupato anche dai soldati che l’adibirono a foreria.
Nel 1889 per poco tempo vi si istallò anche un Orfanotrofio del
Boccone del Povero di P. Giacomo Cusmano. Nel 1871 il miracoloso
Crocifisso ligneo della Chiesa di Gibilrossa passò nella Chiesa
di S. Gaetano, nel 1872 si realizzò la bellissima Statua della
Madonna del Mese di Maggio pure in legno, opera dello scultore
palermitano Vincenzo Genovese. Per meglio
coltivare il culto al SS.mo Crocifisso nel 1923 vi fu fondata la
Congregazione omonima del SS.mo Crocifisso, che ogni anno
festeggia anche con la processione. Nel 1939 vi fu fondata anche
l’altra Congregazione Femminile della Madonna del Carmine, che
pure festeggia ogni anno, portando in processione la nuova ed
artistica Statua lignea della Madonna, solennemente incoronata
dal Card. Salvatore Pappalardo nel 1971.
LA CHIESA DI
S. FRANCESCO |
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La chiesa fu fondata nel
1576 dal Barone di Misilmeri Vincenzo del Bosco e affidata ai padri
francescani, che già in quella zona di Misilmeri, ancora campagna, vi
tenevano un “luogo” sin dal 1260, ossia circa dopo 40 anni dalla morte
del patriarca S. Francesco d’Assisi. In principio la chiesa fu chiamata
“la Chiesa del feudo”, perché costruita nel vecchio casale di
Misilmeri. Al 1670 si fonda la congregazione di Maria SS. ma di nuova
luce, soppressa dal governo nei moti rivoluzionari del 1820, risorse nel
1838. La congregazione oggi coltiva oltre il culto alla madonna, anche
quello ai SS. Cosma e Damiano, festeggiandoli ogni anno con la solenne
messa e processione. Nella chiesa vi sono numerose statue e quadri antichi
di grande valore artistico,
come ad esempio la statua di S. Francesco in legno; il quadro in pittura
su tela della Madonna della lettera, il quadro della Madonna della
mercede; della buona e della cattiva morte pitture su tela del 1700; una
“via crucis” dipinta su lavagna. Oltre a queste bellezze artistiche
citate sopra, bisogna aggiungere anche altre statue di legno raffiguranti
la madonna del mese di Maggio, di Fatima, di Cosma e Damiano, di nuova
luce, del Cristo morto e dell’Addolorata, ed infine, la statua di S.
Rosalia nella posa dormiente fatta nel 1907. La chiesa fino a qualche
decennio fa apparteneva ancora alla nobile famiglia del principe di
Cattolica e duca di Misilmeri; ora è di libera collocazione. La
chiesa è ad un’unica navata, con l’altare maggiore dedicato a S.
Francesco d’Assisi ed altre 4 cappelle laterali dedicate a destra ai SS.
Cosma e Damiano; all’Addolorata ed al Cristo morto, mentre a sinistra
alla Madonna di Fatima e Alla madonna del mese di maggio. Per la sua
grandezza, la chiesa è solo minore alla Madrice, infatti può contenere
circa 250 persone. Vicino alla chiesa, in via cappellini, c’è la casa
canonica fatta costruire dal papa Pio XI nel 1939. |
LA CHIESA
NUOVA |
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LA CHIESA
DELLE ANIME SANTE |
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LA CHIESA DI
S. VINCENZO |
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LA CHIESA DI
SANT'APOLLONIA |
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