La Chiesa di S. Agostino


Appena fuori Motta, lungo l'argine del fiume Livenza, s'incontra un grazioso paesino di campagna : Villanova. La sua chiesa ha storia antica. Nel XIII secolo il Castello della Motta e le terre circostanti appartenevano ai Conti Da Camino del ramo di Sotto. Il 14 agosto 1237, il Vescovo di Ceneda, che era allora il Conte Alberto Da Camino, cedette in cura a Guglielmo, Priore dei Canonici Regolari Agostiniani di S.Salvatore di Venezia, un podere che la famiglia possedeva in Villanova. Nel documento fu inclusa l'autorizzazione per costruirvi una chiesa, in nome e in onore di S. Agostino nonché una casa monastica. Chiesa di S.Agostino Chiesa di S.Agostino I Canonici ottennero anche la facoltà di mettere in detta chiesa un Rettore non sottoposto alla giurisdizione cenedese, purchè questi corrispondesse ogni anno al Vescovo di Ceneda una libbra di incenso ed una di pepe nella festa di S.Martino, l' 11 novembre. Altro tributo doveva essere offerto al pievano della chiesa matrice di San Giovanni Battista, per il primato che egli aveva sulle chiese di S.Nicolò di Motta, Navolè e Villanova. Tale tributo consisteva in una libbra di cera da consegnarsi annualmente il 24 giugno nella ricorrenza della festa di S.Giovanni Battista. Il documento di concessione fu redatto, come riferisce l'illustre storico Lepido Rocco, il 13 agosto 1237 nella chiesa di S.Nicolò ("Ecclesia Sancti Nicolai") di Motta ("Burgo Motte"). Fu in questo periodo che il territorio allora acquitrinoso di Villanova venne bonificato grazie all'impagabile opera dei monaci residenti nella casa monastica. Fu costruita la chiesa e istituita la parrocchia di Villanova, aggregandovi pure, per concessione del Vescovo, una parte della villa di Ceggia e di Lorenzaga trevisana. Fu inoltre stabilito che il battistero poteva essere usato sempre, tranne il sabato Santo, giorno in cui i bambini dovevano essere battezzati nella pieve matrice di San Giovanni.
La chiesa di Villanova fu retta dagli Agostiniani per tutto il periodo veneziano e per qualche anno ancora fino al 1818, quando passò sotto la diocesi di Ceneda.
Nel corso degli anni è stata più volte restaurata e ampliata, venendo pure arricchita con pregevoli opere d'arte. Tuttoggi la chiesa conserva immutato l'originale impianto architettonico Cinquecentesco. La chiesa di S.Agostino è a una sola navata, con quattro altari.

Chiesa di S.Agostino

L'altare maggiore è in marmo e possiede un grande tabernacolo marmoreo sovrastato da un grande crocifisso in legno. Ai lati sono presenti due statue di angeli adoranti del '700. Di un'estrema vigoria risulta l'immagine del PADRE ETERNO nel tondo affrescato del lunotto dell'abside. Opera ritenuta di Giandomenico Tiepolo, che era solito soggiornare per lunghi periodi a Villanova nella Villa Rieti Rota.

Altare maggiore della chiesa di S.Agostino Il "Padre Eterno" nel tondo affrescato dal Tiepolo
Il "Padre Eterno" nel tondo affrescato dal Tiepolo,

Altare maggiore

Ai lati della balaustra del presbiterio, sono posti due altari. A destra, quello di San Giuseppe, costruito in marmo e arricchito dalla presenza di una pregevole pala della NATIVITÀ, di scuola veneta del XVIII secolo. All'interno di un'urna, sopra l'altare, è anche conservato il corpo di S.Giustina.

Altare di San Giuseppe, sposo di Maria Natività della scuola veneta del XVIII sec.
Altare di San Giuseppe
sposo di Maria
Natività della scuola veneta del XVIII sec.

Sul lato opposto della navata, si trova invece l'altro altare marmoreo del Sacro Cuore di Gesù, con una tela moderna del pittore Gino Borsato di Treviso.
A metà della parete settentrionale della chiesa è collocato l'altare della Beata Vergine del Carmine, realizzato in marmo di Carrara dallo scultore Spezzi di Verona nel 1903 e dono della famiglia Molmenti. Sotto l'altare, protetti da una lastra di cristallo, sono custoditi i resti del corpo di S. Teodoro M.
Ai lati, sulla parete, sono presenti due statue di legno : S.Teresa con Gesù infante e S.Antonio da Padova.

Altare del Sacro Cuore di Gesù Altare della Madonna del Carmine
Altare del Sacro Cuore di Gesù Altare della Madonna del Carmine

Notoria è la devozione di Villanova per la Madonna del Carmine : nell'occasione della sua ricorrenza, a metà luglio, si svolge sull'argine della Livenza una suggestiva processione col simulacro della Madonna e con la partecipazione di moltissimi fedeli.
Più avanti, sulla sinistra, è affissa una tela raffigurante il Patrono S.Agostino, datata 1845 e firmata da Giuseppe Puppini. Volgendosi verso l'altra parete della navata, si può ammirare un grande dipinto, dalle cupe tonalità, che rappresenta l'ULTIMA CENA. Si tratta di una tela larga circa 450 cm, realizzata da Andrea Piazza, presunto nipote di Paolo Piazza (1560-1620) importante maestro del tardomanierismo Veneto. Essa fu commissionata nel corso del Seicento dalla Scuola del Santissimo Sacramento e decorava la controfacciata della chiesa di San Nicolò di Motta, da dove fu rimossa nel 1755 per far posto al grandioso monumento funebre del cardinale Girolamo Aleandro. Per le sue notevoli dimensioni, quest'opera non trovò però una nuova collocazione nel Duomo e venne quindi trasferita nella chiesa di S.Agostino a Villanova di Motta ove, nel Settecento, era anche presente una confraternita del S.Sacramento.

S. Agostino Ultima Cena
S. Agostino l' Ultima Cena

Sopra il portale maggiore, la controfacciata della chiesa è dominata dal vecchio organo del 1910 restaurato dal Malvestito.

Organo del 1910
Organo del 1910