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Carlo Antonio Borghi
13 FOTO SCRITTE A MACCHINA IN MEMORIA DI PHOTO 13
Cagliari anno 2000
Di anni ne sono passati 20 (venti), eppure Mauro (Rombi)
ancora oggi ride in maniera così tonante che (a causa
dello spostamento d'aria e d'arte) almeno una delle 2 (due) torri
castellane trema. Anche al telefono succede così, quando
ride sul filo.
FOTO 1 (UNO): tra le due torri, quella dell'Elefante
era (è) la più vicina al luogo (sito) abitato da
PHOTO 13 al tempo di quella vicina preistoria dell'arte.
STOP - Allora cominciavo a non vederci - STOP - Al Poetto c'erano
ancora i casotti - STOP - Le torri erano così malandate
da risultare inguardabili e improponibili al resto del mondo
- STOP - Si trattava di fare arte impiegando meno mezzi materiali
possibile per fare così anche notizia e scandalo da qualche
parte.
FOTO 2 (DUE). ESCLUSIVO E SENSAZIONALE; si vede "Sant'Efisio
di Gennaio", piumato, in alta uniforme, che, dopo aver visitato
le Cappuccine di clausura, entra a PHOTO 13, si leva il cappello
e si inginocchia a riflettere di fronte a un Patella (Luca Maria),
a un Ghirri (Luigi), e ne riesce sulla via per riprendere la
salita verso il Duomo - STOP - FINE FOTO 2 (DUE).
La bellezza di imbiancare a mano pareti di tufo, una
mano, due mani, anche tre, sudando e stendendo bianchi sparati
da infermeria, da galleria, da brivido. Non è male quando
arrivi a sentirti la 5a (QUINTA) parete, quella nata per vestirsi
(e allestirsi), per spogliarsi (e muoversi).
FOTO 5-4-5-6 (TRE - QUATTRO - CINQUE - SEI) :
KAREL (panorama) - KARALIS (belvedere) - KALLER (veduta)
- KAGLIARI -(up-town) - quattro (4) città,
una sopra l'altra + (più) KASSEL + ricordi di Venezia
biennale in saòr (sarde in...) - STOP - Buttavi sul piatto
l'ultimo dei quartetti per archi di B.B., il n° 6 (SEI) ed
eri pronto a sparare, anche nel mucchio, nella battaglia per
gli spazi ed i beni culturali in città.
-
FOTO 7 (SETTE); avrebbe dovuto essere un ritratto di M. V. 0.
(Marisa Volpi Orlandini) che ti guarda dritto negli occhi, ma
qualcosa non ha funzionato e non si vede praticamente nulla -
STOP - PHOTO 13, lassù o laggiù che fosse, segnava
il territorio in quel palmo di città storica. "Moto
tranquillo, senza colore, lontano" - parola di Béla
Bartòk. C'era allora una città nella città,
VILLA CLARA, e gli artisti di lì segnavano quel territorio
di mura matte incrociate con strade per ogni dove di hintertand.
FOTO 8 (OTTO): nobile l'arte del pugilato, anche lontano
dalle città d'arte, anche quando ti prendi a pugni a tu
per tu, per farti male con il tuo stesso corpo messo in guardia
- STOP - (cfr. "INCONTRI DI PROVINCIA" - ottobre 1980
- GALLERIA PHOTO 13 - via Spano 28 - Cagliari - Tel, 070/?).
Confesso di aver cospirato allo scopo di dematerializzare l'INFORMALE
ed al fine di rimpolpare l'ASTRATTO fino a farlo tornare BISTECCA
PER DUE (steak for two).
Anche allora avevo diversi anni più di lui (31 a 27),
ma
quanto a barba e capelli lunghi stavamo pari.
Servivano così, nelle vicende artistiche, negli
affari d'amore, nelle questioni politiche: ARTE CONTINUA - LOTTA
ININTERROTTA - SEX!
Che non fosse mai stato possibile entrare nello stesso fiume
due volte era chiaro e sicuro da tempo. Che fosse altrettanto
impossibile entrare DUE (2) volte nella stessa foto (e nello
stesso letto) venne di conseguenza. Vista al microscopio dell'arte
analitica, la stessa parola Cartesio comprende il vocabolo art:
subito dopo la C e subito prima della E. CONCEPTUAL ART and BODY
ART. Fare (o essere) l'una e l'altra insieme non è un
gioco da ragazzi e puoi anche rimetterci le penne (e i pennelli).
FOTO 9 (NOVE - NINE): DIVIETI O ACCESSI? Via Spano,
laggiù, trasfigura in scalette rapide - STOP - In ogni
caso, dall'altra parte della città suonava SPAZIO A..,:
Urbani - Scascitelli - D'Andrea - Centazzo - Schiaffini -
- Neri - Marcello Melis - Don Moye - Curran - Lacy - Muhal Abrhams
- Hirayama e molti altri, a valanga,dentro la notte a furor di
notte.
Mentre facevi (arte - musica - amore - scrittura etc.) imparavi
a fare, qualunque cosa ti trovassi a dover fare.
FOTO 10 (DIECI): viene in mente un altro Rombi, Luciano,
ma questa è un'altra storia - STOP - II sentimento dell'arte
va con te, schiavo corpo felice incatenato a cervella per sempre
meccaniche, al tuo passo verso luoghi fatti apposta per l'azione.
Mi domandano cosa e chi ci sia ai posto di PHOTO 13.
Non so rispondere e ci resto un po' male, come quando
a un forestiero che pende dalle tue labbra, per via, non sai
dare (e dire) la dritta giusta. Telefono a Mauro. Non c'è.
Lascio un messaggio di M.M. ad una voce di donna che non conosco,
che non ho mai visto prima (before). Ritorna in mente Luciano,
ma continua ad essere un'altra storia. Arte e vita, con possibilità
di morte, dell'arte o della vita o di entrambi. Casa e galleria
con possibilità di appendere al muro qualcuno e di mettere
a letto qualcun altro. Mi richiama lui (Mauro) mentre aspetto
l'ispirazione. Ridendo a mitraglia, racconta che via Spano 28
è diventato un doppio garage per auto. Aggiunge di essere
stato lui stesso ad acquistarlo e rivenderlo e che nel soppalco
(dal quale il NUDO n°2 di M. Duchamp discese le scale in
carne ed ossa) potrebbe ancora esserci "buttata" parecchia
roba di quel tempo, un tempo nel quale la galleria non poteva
permettersi il lusso di un telefono e per telefonarsi (con artisti
- fidanzate - amici) si andava dritti al bar, alla SIP o a SPAZIO
A... quando
questo abitava in Piazza Martiri (dirimpetto a FLORIS -MORMONE
- TRAMER).
FOTO 11 E 12 (ELEVEN - TWELVE): una duna di sabbia
del Poetto (di allora) ostruisce i1 numero civico 28 di via Spano.
La duna è appuntita e sagomata come una piramide (cfr.
La Prospettiva come Forma - Mauro Rombi - 1980) e mette soggezione.
Nessuna auto può uscire. PASSO NARRABILE. STOP - AND -
GO: ART MAKING - what ever happens? - ART KEEPING. Gira sul piatto
"Fanfare for the warriors" (Art Ensemble of Chigago)
e tutto funziona al meglio, anche la lingua e la memoria.
PHOTO 13 (gigantografia); per me si va nella città non
vedente, BLIND CITY. Quaggiù gli artisti sono capaci di
qualsiasi cosa, anche di suonare un disco microsolco 45 giri
infilandoselo tra le natiche dove entra ed esce come in un mangiadischi.
Quando hai un buon disco che ti gira e rigira dentro, ti senti
pronto a tutto, anche a rifare tutto ciò che hai fatto
finora. (FINE)
Carlo A. Borghi
NOTA (Foto 14 e successive):
Tanti sederi (uno ad uno), quanti sono gli artisti
(ed i critici?) cagliaritani dai 40 anni in sù, ognuno
con il suo 45 giri preferito, pronto a suonare per ballare.
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