MUSEO DELLA FOTOGRAFIA               
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Vi presentiamo i tre manifesti prodotti dalla Galleria PHOTO 13:


 

NOTE SU UN EVENTO "ARTISTICO".

 


Un salto....fuori dalle tecniche,dai supporti, dal limiti tradizionali che distanziano i confini tra le varie e solite "arti"....fuori dai manuali di storia dell'arte "passata".…fuori dai musei,dalle gallerie,dalle pinacoteche dopo averli attraversati per lunghi anni di studio e di curiosità critica... Un salto.... dentro lo spazio ed il tempo contemporanei mentalmente ed energicamente attrezzati...elettrici. Un'unica indifferenza da parte nostra:l'indifferenza verso l'opera d'arte intesa e materializzata come oggetto. Ed allora bisogna esercitare la mente. E contemporaneamente è necessario azionare il corpo....il corpo dell'artista e anche il corpo dello spettatore. Essere ed esercitare la mente ed il corpo...l'idea e I' energia.....pensare e muoversi.....sequenze fisse e mobili.....riflessioni e agitAZIONI.

Concentrarsi su se stessi a tavolino od in mezzo ad un deserto .....pensarsi artista, riflettere sulla storia (non solo quella dell'arte)....misurarsi in più sensi con l'idea e con lo spazio.... fotografare i procedimenti mentali e disporli nell'ambiente, negli spazi visibili. La necessità di racchiuderci nell'intimo della nostra progettualità per espanderci poi in scala micro o macro ci tiene costantemente all'erta.

Un'altra urgenza operativa: dematerializzare e dematerializzarsi per poi situare altri nuovi spazi di comunicazione.Così abbiamo chiuso dietro la porta della soffitta di casa colori ad olio, marmi, tele, acciai, cornici e cementi ed abbiamo impugnato l'idea come penna per scrivere concetti ermetici o narrativi.

Cercare-ricercare-sperimentare-CANCELLARE e di nuovo-cercare.......raccogliere e seminare scritture polisemiche.....microscritture.... macroscritture, dipende dagli spazi fisici o mentali che si vogliono creare o sottolineare.

Il programma è quello di impegnarsi nel lavoro sulle forme del concetto, sulla idea come accensione di meccanismi mentali, sul pensiero e sulla riflessione che programmano interventi e situazioni nello spazio-tempo dell'esistente, dell'esistenza, fuori e dentro la storia e le storie delle arti.

La progettualità che si mette in MOSTRA.........progettare e programmare di realizzare anche l'impossibile.........Dematerializzare, se occorre, anche i propri sentimenti, le proprie emozioni......mettersi a nudo e mettere a nudo di fronte allo spettatore i processi e le scansioni mentali dell'operazione artistica.

Farsi VEDERE mostrarsi macchina che pensa spietatamente per fare pensare, per scuotere l'esterno segnandolo. Sgomberare lo spazio da qualsiasl tipo di ingombro artistico tradizionale e mettersi allo scoperto, inchiodarsi come artista alle proprie responsabilità per inchiodare gli spettatori alle loro proprie responsabilità.....fuori dai pesi e dalle misure artistiche tradizionali, VEICOLARSI in profondità anche senza l'aiuto espressionistico della materia anche per costruire poesia.


Suoni-voci individuali e collettive-rumori-odori-silenzi-scritture, oggetti d'uso, neon -film- fotografie, etc. per generare il quotidiano o l' eccezionale, il possibile o l'impossibile, il visibile o l'invisibile.

La natura è lì è qui intomo,bisogna riferircisi ancora ma in termini nuovi,con nuove disponibilità
mentali e manuali.

Le due nature,quella che si è fatta da sé e quella creata dagli eventi umani ci assediano.


Noi intendiamo misurarcici col corpo e con la mente, da dentro.


Galleria Photo 13
Cicci Borghi - Mauro Rombi
13 marzo 1980

 


NOTE SU UN EVENTO ARTISTICO- parte seconda.

 

 

Nel buio e/o nella luce è sparito l'oggetto, l'oggetto artistico, il manufatto con aura estetica.......ci sono rimaste le mani ad agitAZIONARSI.........ditaiuole.

A E I O U se non ci fossero le vocali non potremmo parlare-narrare neanche di arte, ma si potrebbero ancora fare suoni e metter giù scritture fuori dal limite del visibile, del riconoscibile, dentro l' immaginario...le mani possono articolarsi per fare o per aree, anche senza intrappolarsi nella materia.

S.O.S..........sos........sostare nel regno della immaginazione e dell'intelletto e poi procedere a qualunque costo con qualunque mezzo..... tendere diagonali sottilissime che passano per i vetri senza infrangerli... approntare oggetti e situazioni effimere, caduche, che durino un giorno o anche meno..... minute...... minuti.......momenti momentanei.......sogni.......segni che si possano cancellare o che si cancellino da solui….eventi……e venti che si possano cancellare o che si cancellino da soli……che passano nello spazio e rimangono nella mente…..transeire…..nel'aria scrivere col fumo delle ciminiere di Sarroch tre parole: ART AS IDEA e cronometrare la durata della loro sopravvivenza.

Luce sull'oggetto cancellato….l'artista è preesistente, presente, sente in corpore oppure anche l'artista è cancellato….in mostra la sua assenza, i panni della sua mente….mente….le muse non bastano più…citAZIONI-eccitAZIONI-riflessioni nella tabula rasa dei non colori….il bianco e/o il nero….i colori possono essere un fatto marginale….di che colore è l'orizzonte? Nelle enciclopedie non c'è scritto, nelle enciclopedie non c'è spazio tra voce e voce…nella natura si, nella mente anche.


Il concetto come Habitat dell'artista….il resto possono essere oggetti da quattro o più soldi.


Cosa è l'orizzonte? Una linea apparente che divide il cielo dalla terra piana e/o dalla superficie del mare…. (Enciclopedia Garzanti per tutti - 2° Voll. - da L a Zolle - L2800)

….un esempio di scrittura concettuale elementare? ….cielo, terra, mare, i supporti della natura in tre parole….E se si cancellasse anche la natura….? Rimarebbe il buio….E se si cancellasse anche il BUIO?????


Così, intanto, per intenderci, il mio corpo (mio di Cicci Borghi) ed il suo corpo (suo di Mauro Rombi) sono due lettere situate nell'alfabeto immediatamente dopo la zeta e subito prima della A.


A-vanti, date segni…… di Vit
a


Galleria Photo 13
Cicci Borghi - Mauro Rombi
Aprile 1980



NOTE SU UN EVENTO ARTISTICO - parte terza

 

 

Dèi…..dei due documenti teorici finora presentati al pubblico, una frase ronza ancora nelle nostre orecchie:

"Arte effimera"

Come un sottilissimo velo tra la realtà psichica e quella fisica, diaframma ipotetico tra spirito e materia, ponte fragilissimo tra arte e vita, tra arte e politica, tra vita e morte.

Frammento di vita che si espande, che cresce a dismisura, che oltrepassa i limiti della coscienza, che diventa vita nel suo contemporaneo attuarsi come realtà.

Eppure presuppone un progetto che, non finalizzato ad una pur sempre effimera realtà, è progetto di vita che grida la propria autonomia, che esalta la propria spiritualità, che colora la propria materialità.

Puoi anche sapere tutto dei meccanismi della percezione, ma ricorda: se un giorno non dovessi più vedere il sole,

o sei cieco o sei il sole.

 

 

Cicci Rombi-Mauro Borghi

Galleria Photo 13 - maggio 1980
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