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Forum: Genitori

Chilotorace?

Nel forum esistono altri thread collegati a questo. Essi sono:


Date: Wed, 03 Oct 2001 17:32:22 +0200
From: lettera firmata
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Spero possiate aiutare anche me.

Sono zia di un bimbo nato [A FINE AGOSTO].

Dopo circa due settimane dalla nascita il piccolo presentava notevoli problemi respiratori. Ricoverato in ospedale con una sospetta broncopolmonite, dopo una tac, si è scoperto che il bambino presentava un riversamento di liquido linfatico nel polmone, dovuto ad una "crepa" del dotto toracico.

Attualmente è curato con l'assunzione di un latte privo di grassi che dovrebbe cicatrizzare il passaggio.
In ospedale anno detto che è un caso piuttosto raro.

E' corretto parlare di chilotorace?

Vorrei avere piu' informazioni possibili in merito, se le cure che sta ricevendo sono corrette, e nell'eventualità che il latte non bastasse, c'è un'operazione possibile?

E se si qual'è l'ospedale piu' competente ?

Grazie

[lettera firmata giunta alla redazione di www.neonatologia-online.it]


Date: Thu, 04 Oct 2001 14:45:02 +0200
From: "Luca Rosti" <lrosti@tiscalinet.it>

Credo che sia corretto parlare di chilotorace, perchè è presente un drenaggio linfatico.

Nella nostra esperienza, che è però di chilotorace postchirurgico, la dieta funziona solo nelle forme lievi. Nelle forme molto intense, alla fine, spesso si rende necessario un intervento chirurgico di
legatura/sutura del dotto toracico. Nelle forme intermedie, abbiamo avuto ottimi risultati utilizzando un analogo della somatostatina (octreotide) in infusione continua per alcuni giorni, in associazione con la dieta ipolipidica. Entro 48-72 ore dall'inizio dell'infusione, le perdite si azzeravano. in caso di necessità, potete contattarci per altre informazioni più dettagliate.

Luca Rosti

Istituto Policlinico San Donato

cardiologia pediatrica


Date: Thu, 04 Oct 2001 14:56:59 +0200
From: Firmino Rubaltelli

Credo che nell'archivio del Forum genitori vi siano altre lettere e risposte riguardo al chilotorace.

E' un'evenienza non rarissima. I cardini della cura sono il drenaggio del versamento, tramite un tubicino inserito nello spazio pleurico dove c'è il versamento mantenuto in aspirazione continua con un sistema tipo Pleurovac, e un'alimentazione povera in trigliceridi a lunga catena che vanno nella linfa e quindi ne aumentano la produzione (i trigliceridi a media catena (MCT) possono invece essere usati). Bisogna avere molta pazienza perchè possono essere necessarie diverse settimane perchè non si riformi più il versamento.

Non so dove sia ricoverato il bambino e quindi mi è difficile suggerire nomi di ospedali. Qualsiasi ospedale con una buona Terapia Intensiva Neonatale dovrebbe essere in grado di assistere questo piccolo paziente.

Con i migliori auguri.

Firmino Rubaltelli

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Prof. Firmino F Rubaltelli
Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale
Azienda Ospedaliera Careggi
Università degli studi di Firenze, Facoltà di Medicina
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Date: Mon, 08 Oct 2001 14:22:20 +0200
From: Firmino Rubaltelli

Gentile Signora,

At 16.47 05/10/01 +0200, you wrote:
Prima di tutto vorrei ringraziarLa per la sua disponibilità ma anche per la sua sollecitudine.
Ma c'è una cosa che ancora non mi è chiara.
Per prima cosa il sistema di aspirazione tipo Pleurovac di cui Lei parla, in realtà, è un semplice drenaggio che dal polmone termina in una bottiglietta sterile. E' normale ?
Inoltre, dato che sono trascorse quasi due settimane e il versamento non accenna a diminuire, vorrei sapere se è di routine e se esiste in alternativa alla dieta povera in trigliceridi, un'operazione possibile per chiudere "questa crepa" nel dotto toracico.
Il piccolo è ricoverato a Milano.
Grazie

innanzitutto il sistema in aspirazione (più o meno forte) tipo Pleurovac non è una semplice bottiglia. E' Un sistema sterile di materiale plastico, costosetto, mono-uso, particolarmnete efficace. Nella mia esperienza non ho mai visto un chilitorace spontaneo, non conseguente cioè a un intervento chirurgico, che non si arresti. Recentemente sul Journal of Pediatrics del luglio 2001 (volume 139, pagine 157-159) (ne ha fatto cenno anche il Dr. Rosti) è comparso un articolo del Dr. Cheung sul trattamento del chilotorace (post-chirurgico) con l'Octreotide della Novartis, che è un analogo sintetico ad effetto prolungato della Somatostatina. I due casi trattati con l'Octreotide sono guariti.
La nutrizione di questi due bambini è stata con Pepti-Junior (formula arricchita di MCT) della Nutricia.
L'octreotide è stato somministrata alla dose di 10 microgrammi per kg di peso del bambino al giorno per via sottocutanea (divisa in tre somministrazioni). Un bambino è guarito dopo 5 giorni di cura e l'altro dopo 8 giorni.
Credo non sia il caso di prendere in considerazione un intervento chirurgico quando ci sono farmaci così efficaci.
Mi auguro che queste informazioni possano esserle utili. Sono certo che anche i colleghi di Milano che curano suo figlio conoscano questa recente pubblicazione.

Con i migliori auguri.

Firmino Rubaltelli

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Prof. Firmino F Rubaltelli
Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale
Azienda Ospedaliera Careggi
Università degli studi di Firenze, Facoltà di Medicina
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