Affresco dipinto
nel 1510 da Michelangelo (1475 - 1564) nella volta della Cappella Sistina,
in Vaticano, Roma.
In questo dipinto può essere apprezzata una sorprendente somiglianza
tra l'immagine di Dio che infonde lo spirito in Adamo e l'immagine di un cervello
umano. Questa somiglianza è stata posta in rilievo nel 1990 dal neurologo Frank
L. Meshberger su JAMA Gli
angeli che circondano Dio creano un'immagine che rimanda ad una visione del
cervello in sezione sagittale. In particolare l'arco del braccio sinistro
di Dio delinea il giro del cingolo e la scissura di Silvio separa
il lobo frontale dal lobo temporale. Il panneggio verde alla base rappresenta
l' arteria vertebrale nel suo decorso ascendente che si curva
attorno all'atlante e si ripiega per entrare nel forame magno. La schiena dell'angelo
che sorregge Dio rappresenta il tronco encefalico e la gamba
il midollo spinale. L' ipofisi può essere
individuata nella gamba e nel piede bifido dell'angelo posto in basso a sinistra
della figura. La gamba destra dello stesso angelo è piegata e la sua
coscia corrisponde al nervo ottico, il ginocchio al chiasma
ottico e la gamba al tratto ottico.
Sono condivisibili le parole di Meshberger, secondo cui “il punto importante,
tuttavia, non è identificare le fini strutture neuroanatomiche nell'affresco,
ma riconoscere che l'immagine più ampia che circonda Dio ricorda quella
di un cervello. Michelangelo vuole significare che ciò che Dio sta dando
ad Adamo è l'intelletto, che permette all'Uomo di pensare il meglio
e il sommo e di metterne a frutto i talenti ”. |