Nella
superstizione popolare un vampiro è un essere che succhia il sangue dei
vivi e che comunemente si crede sia l'anima senza pace di un eretico, di
un criminale o di un suicida che lascia il suo luogo di sepoltura.
La
credenza nei vampiri risale all'antichità. Gli antichi popoli della
Mesopotamia temevano che i cadaveri che non ricevevano adeguata sepoltura
sorgessero dalla tomba per attaccare i vivi e succhiarne il sangue. La
parola « vampiro » è di origine ungherese e significa probabilmente «strega»
o «diavolo». I racconti dell'orrore della letteratura popolare
occidentale in cui figurano i vampiri derivano dal folclore slavo, anche
se storie analoghe si trovano pure nel folclore greco e in quello cinese.
La
leggenda del vampiro è spesso associata alla paura della morte e della
notte. Era opinione comune che i principali candidati al vampirismo al
momento della morte fossero le persone che non avevano condotto una vita
«normale» streghe, suicidi, illegittimi, scomunicati poiché si aveva la
sensazione che la terra non le avrebbe accettate in quanto inadatte.
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