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Notizia della settimana dal 30/04/00 al 07/05/00

L'ISOLA DI OAK

 

L'Isola di Oak, al largo della costa sud-orientale della Nuova Scozia, presenta una serie di gallerie e di pozzi misteriosi che potrebbero nascondere un tesoro sepolto dai pirati. La ricerca di questo  tesoro sepolto nell'isola di Oak Mahone Bay (Nuova Scozia) continua saltuariamente dal 1795. 

Quell'anno tre giovani del luogo scoprirono su quell'isola disabitata di 130 acri un pozzo profondo e colmato. Incominciarono a scavare, ma dopo essere scesi per più di nove metri dovettero rinunciare a proseguire per mancanza di attrezzature adeguate. Nel 1804 ripresero però a scavare.

 

Ogni tre metri incontravano una piattaforma di tronchi squadrati di quercia, alcuni dei quali erano strettamente uniti fra loro per mezzo di mastice o di fibre di cocco, che dovevano venire da una regione a clima tropicale. A circa 27 m. fu scoperta una lastra di pietra con un messaggio in codice che non è mai stato decifrato. 

A 30 metri il pozzo era inondato di acqua marina per una profondità di 10 metri In seguito si scoprì che due gallerie portavano l'acqua al pozzo da un'elaborata rete artificiale di fognature che si stendeva sotto una spiaggia distante circa 150 metri. 

Supponendo che la rete fosse stata costruita per nascondere un tesoro sepolto, numerosi scavi furono organizzati negli anni successivi. Sei persone vi persero la vita e si spesero tre milioni di dollari. Ma non fu trovata traccia né del tesoro né delle imboccature delle gallerie dell'acqua. 

 

Il sindacato che ora possiede la maggior parte dell'isola e la persona che ne possiede il resto hanno in progetto altre esplorazioni, sia nell'originale «pozzo del denaro», come ora l'apertura verticale viene comunemente chiamata, sia in altri posti dell'isola. 

Tra gli oggetti che sono stati ritrovati vi sono molti piccoli anelli di catene d'oro, pezzi di ferro e di legno intagliato e due piccoli pezzi di carta pergamena. Sull'isola sono stati poi scoperti altri segni di un insediamento umano, fra cui dei bulloni a occhio con anello per ormeggiare le navi.

 

 

Lo scopo del pozzo dell'isola di Oak e l'identità dei suoi costruttori rimangono ancora oggi un mistero, così come lo erano all'epoca delle prime scoperte, anche se è molto diffusa l'opinione che la rete sia stata costruita per nascondere un tesoro. 

La teoria più popolare è quella secondo la quale l'isola era usata come « banca » per pirati, compreso forse il famigerato Capitan Kidd, che frequentava notoriamente le acque locali molto tempo prima che venisse colonizzato il vicino continente. 

Una rete analoga, risalente agli inizi dei Settecento, fu scoperta a Haiti nel 1949. Quesa rete comprendeva un pozzo e delle gallerie d'acqua, come nell'isola di Oak. Partendo dal pozzo, diverse bande di pirati scavarono delle gallerie orizzontali a varie profondità e depositarono il loro bottino alla fine dei corridoi. Narrano le cronache che nel sito di Haiti furono rinvenuti più di 50.000 dollari in monete spagnole. 

Altre teorie attribuiscono il complesso a sir Henry Clinton, comandante in capo delle forze inglesi durante guerra d'indipendenza americana, che potrebbe essersi servito dell'isola di Oak per proteggere il suo forziere di guerra nel corso di un'azione diretta contro New York nel 1778; alle autorità francesi del Canada, che potrebbero aver trasferito le loro riserve auree (che come si sa furono tolte nel 1758 dalla fortezza di Louisburg, 240 miglia piú a nord); ai norvegesi; e infine al conquistatore spagnolo Pizarro. Teorici più fantasiosi dicono che le isole sono il deposito dei gioielli della corona di Francia, del tesoro dell'Abbazia della cattedrale di S Andrea in Scozia (soppressa nel 1560), del Sacro Graal o delle presunte opere di Francis Bacon.

 

Tratto da  "Almanacco universale delle cose più strane e misteriose"  edizioni Arcana

 

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