Lo
scopo del pozzo dell'isola di Oak e l'identità dei suoi costruttori
rimangono ancora oggi un mistero, così come lo erano all'epoca delle
prime scoperte, anche se è molto diffusa l'opinione che la rete sia stata
costruita per nascondere un tesoro.
La
teoria più popolare è quella secondo la quale l'isola era usata come «
banca » per pirati, compreso forse il famigerato Capitan Kidd, che
frequentava notoriamente le acque locali molto tempo prima che venisse
colonizzato il vicino continente.
Una
rete analoga, risalente agli inizi dei Settecento, fu scoperta a Haiti nel
1949. Quesa rete comprendeva un pozzo e delle gallerie d'acqua, come
nell'isola di Oak. Partendo dal pozzo, diverse bande di pirati scavarono
delle gallerie orizzontali a varie profondità e depositarono il loro
bottino alla fine dei corridoi. Narrano le cronache che nel sito di Haiti
furono rinvenuti più di 50.000 dollari in monete spagnole.
Altre
teorie attribuiscono il complesso a sir Henry Clinton, comandante in capo
delle forze inglesi durante guerra d'indipendenza americana, che potrebbe
essersi servito dell'isola di Oak per proteggere il suo forziere di guerra
nel corso di un'azione diretta contro New York nel 1778; alle autorità
francesi del Canada, che potrebbero aver trasferito le loro riserve auree
(che come si sa furono tolte nel 1758 dalla fortezza di Louisburg, 240
miglia piú a nord); ai norvegesi; e infine al conquistatore spagnolo
Pizarro. Teorici più fantasiosi dicono che le isole sono il deposito dei
gioielli della corona di Francia, del tesoro dell'Abbazia della cattedrale
di S Andrea in Scozia (soppressa nel 1560), del Sacro Graal o delle
presunte opere di Francis Bacon. |