Mentre
veleggiava nell’Atlantico, il 30 marzo del 1883, l’equipaggio dello
schooner Annie L. Hall avvistò un oggetto che dapprima fu scambiato per
la chiglia di un’imbarcazione rovesciata. La nave si avvicinò a circa 7
metri dal corpo, che si rivelò quello di un’enorme tartaruga, lunga più
di 12 metri: il carapace era lungo circa 9 metri, le pinne misuravano 6
metri. Dopo alcuni minuti la tartaruga si inabissò e scomparve. Nel suo
rapporto, pubblicato su “Scientific American”, il Comandante della
nave, Augustus Hall, descrisse l’animale come una “tartaruga
cofano”.
Archelone.
Ma il candidato più probabile per l’avvistamento potrebbe essere una
“tartaruga liuto”, che può superare i 2 metri. Il suo aspetto
“preistorico” potrebbe aver indotto i marinai a esagerarne le
dimensioni. E’ stata avanzata anche l’ipotesi che il mostro della
Annie Hall fosse un esemplare sopravvissuto di archelone, la più grande
tartaruga mai esistita. Vissuto nel Cretaceo, l’archelone raggiungeva la
lunghezza di 4 metri e un peso di circa 3 tonnellate.