Si
conoscono infatti circa 20 sepolture dell'uomo di Neanderthal nel
mondo, il che prova l'esistenza di un culto dei morti. E lo
smembramento dei cadaveri poteva essere una procedura particolare,
legata a rituali simbolici.
LA CARNE UMANA? BOLLITA O
ARROSTO
Gli antichi bollivano la
carne umana gettando nell'acqua pietre roventi. I cannibali della
Nuova Guinea preferivano invece la cottura al forno. I Tupinambą del
Brasile avevano diverse alternative: affumicare, arrostire o bollire,
secondo i "tagli" di carne. Ma fa notare l'antropologo
William Arens, si conoscono poche ricette, il che lo porta a dubitare
dei racconti sul cannibalismo. Qualche particolare perņ emerge. I
Mayoruma (Brasile) preparavano il cervello con il peperoncino e i
Tupinambą usavano erbe aromatiche. Gli Aztechi preferivano lo
stufato, insaporito con pepe pomodori e gigli tritati.
Gusto dolce.
Di che sa la carne umana?
Secondo l'antropologo Tobias Schneebaum č dolciastra. Al cannibalismo
non mancano comunque controindicazioni dietetiche. Negli anni '50,
Carleton Gajdusek mise in relazione il kuru, una mortale malattia
degenerativa del sistema nervoso, con l'antropofagia funeraria dei Forč
della Nuova Guinea. Questi studi gli valsero il premio Nobel.
Tratto
da "Focus" Giugno 1998 (A. Mondadori editore)