Notizia della settimana dal 14/11/99 al
21/11/99
GLI
ASTRONAUTI VENUTI DAL PASSATO (terza parte)
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IL DIO MARZIANO
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Tra le pitture ruprestri di 8 mila anni fa
trovate sulle rocce del Tessili n'Ajjer, nel Sahara algerino, sono
raffigurati esseri antropomorfi dalla testa tonda. Una caratteristica
così evidente da aver dato il nome all'intero periodo culturale, quello
appunto delle "Teste rotonde". Una figura, in particolare,
sembra indossare un casco globulare, tanto che lo stesso scopritore dei
dipinti, l'archeologo francese Henri Lhote, l'ha battezzata "il
grande dio marziano". ma perchè mai un astronauta dovrebbe
indossare un elaborato casco e per il resto essere completamente nudo?
E' assai più verosimile, come sostiene anche Lhote, che si tratti di
indegeni con maschere rituali.
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TUTA CON BOCCHETTONE
Ancora più inquietanti sono i
dogu,
statuette giapponesi in terracotta della cultura Jomon, risalente al
4000 a.C. "Una di queste raffigura un essere tozzo, con occhi
enormi che sembrano muniti di occhialini con una fessura
orizzontale" dice Sergio De Santis, giornalista e consulente
storico per Rai 3. "Ma la più impressionante è una statuetta che
pare avere un casco con un'apertura rettangolare all'altezza degli occhi
e una tuta dotata con quelli che con un pò di fantasia potrebbero
essere bocchettoni, prese elettriche e filtri dell'aria (la foto è
allegata alla "notizia della settimana dal 20/09/99 al
26/09/99").
Sono figure effettivamente misteriose e ancora prive di
un'interpretazione certa. "Ma che probabilmente rappresentano
divinità o antenati, da usare nelle celebrazioni sacre e per
accompagnare i defunti nel loro viaggio ultraterreno", dice
Giancarlo Calza, docente di storia dell'Asia orientale a Venezia.
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IL JUMBO DEI FARAONI
Il fascino del romanzesco è però sempre
forte. Come spiegare altrimenti il fatto che una piccola scultura lignea
di uccello, scoperta nel 1898 in una tomba del II secolo a.C. a Saqqàra
ed esposta oggi al museo egizio del Cairo (per la foto guarda la stessa notizia della settimana sopra
richiamata), venga
interpretata come il modellino di un aereo? "Per quanto il piano
della coda sia curiosamente rialzato, come fosse un timone, la presenza
di un occhio da un lato fa decisamente propendere per l'ipotesi
uccello", dice De Santis.
L'ultima notizia è la scoperta, da parte di
un ufologo americano, di strani geroglifici scolpiti su una trave
del tempio di Seti I ad Abydos, antica città dell'alto Egitto. Tra le
foto diffuse si riconosce il profilo di un elicottero e di alcuni aerei.
Un esperto in geroglifici sospetta però che alcuni dei segni siano il
frutto di una rielaborazione. In particolare, pare che tali
geroglifici siano il risultato della sovrapposizione di due diverse
scritte eseguite in tempi differenti, che con il passar degli anni (e la
conseguente caduta dell'intonaco sulla prima scritta) ha dato il
risultato che possiamo vedere attualmente. Tra i faraoni Egiziani
era infatti consuetudine appropriarsi della paternità di opere di altri
faraoni.
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Tratto
da "Focus" (A. Mondadori editore)
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