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IL  G I O R N A L E   d e l l a   C U L T U R A




ARCHEOLOGIA

IL PALEOLITICO O ETa' DELLA PIETRA ANTICA.


L'uomo compare sulla terra per un processo di lenta evoluzione degli ominidi durante il Pleistocene (la prima parte dell‚era quaternaria). Quando questo essere in via di evoluzione comincia a fabbricare strumenti e' giunto al livello di homo detto "habilis" proprio perche' in grado di compiere consapevolmente e sistematicamente questo atto creativo.

Da questo momento inizia la preistoria dell'uomo, il cui lunghissimo periodo iniziale si chiama Paleolitico che va da oltre due milioni a dieci mila anni fa.

L'uomo uso' dapprima "strumenti naturali":bastoni, ossa, pietre, usati cosi' come la natura gli offriva. Poi comincio' a lavorare la pietra, scegliendo ciottoli facilmente sfaldabili (come la selce) e limitandosi a spaccarli per semplice percussione, in modo da ricavare schegge dai bordi taglienti. Con queste schegge egli poteva certamente scavare tuberi e radici, difendersi dagli animali, tagliare ossa e bastoni in modo da costruire lance, pali appuntiti e simili.

In seguito l'uomo conquisto' la tecnica di lavorazione delle pietre su entrambe le facce e l'utilizzazione del fuoco.

Successivamente il progresso culturale subisce una notevole accellerazione. Nella lavorazione della pietra viene introdotta una tecnica completamente nuova: da un nucleo di selce, prima sgrossato, si staccano ora lunghe schegge di forma regolare, ottenuta mediante percussione indiretta, cioe' grazie all'uso di scalpelli di osso o di legno duro e queste vengono poi ulteriormente ritoccate per ricavare strumenti differenziati, ad esempio: punte, bulini, raschiatoi, lame ...ecc.

Il Paleolitico e' chiamato anche "periodo della pietra scheggiata" perche' i manufatti litici (per molto tempo i suoi piu' tipici strumenti), venivano ottenuti mediante una tecnica di scheggiatura (Immaginiamo un uomo:con una mano tiene in posizione verticale un pezzo di quarzo di vena su un incudine piatta e con l'altra mano da' dei violenti colpi verticali provocando il distacco di schegge.Questa tecnica denota un certo grado di intelligenza e di abilita' da parte di chi lo pratica.)

Nel Paleolitico si individuano tre sottoperiodi, caratterizzati dal modo di ottenimento dei manufatti di pietra: la fase piu' arcaica, detta Paleolitico inferiore, quella successiva, Paleolitico medio, e la terza, Paleolitico superiore.

L'economia del Paleolitico si fonda sulla raccolta dei prodotti della terra e soprattutto sulla caccia organizzata.

Agli anni Ś79-80 risale la scoperta del Paleolitico inferiore in Sardegna quando, in seguito al casuale rinvenimento di materiali paleolitici lungo il corso del Riu Altana nell'Anglona, furono compiute accurate ricerche nel bacino fluvio-lacustre di Perfugas e Laerru (Sassari). Sono stati trovati numerosissimi manufatti in selce costituiti da grandi schegge, ottenute con l'uso di un percussore duro. Tra gli strumenti prevalgono i cosiddetti "raschiatoi", utilizzati per la lavorazione delle pelli, del legno e forse delle ossa.

Prima di queste scoperte la Sardegna risultava l'unica regione d'Italia che non avesse ancora restituito tracce di frequentazione umana anteriori all'eta' Neolitica.

Attualmente il Paleolitico inferiore e' stato individuato in una decina di giacimenti e ad essi si aggiungono molte segnalazioni da tutta la Sardegna. Lo studio di questi contesti archeologici-purtroppo non ancora analizzati-aiuterebbe a chiarire le piu' antiche fasi del popolamento dell'isola

Le industrie paleolitiche sarde richiamano quelle di altre parti d'Europa, in particolare una cultura inglese detta Clactoniano che e' databile a un periodo compreso tra i quattrocentomila e i centocinquantamila anni.

Ma come e' giunto questo essere cosi' primitivo in un'isola tanto lontana dalla terraferma ?

I geologi sono riusciti a darci la risposta.Considerando che il raggiungimento delle isole tramite la navigazione organizzata e' una conquista neolitica, sembra ipotizzabile che l'uomo sia giunto nell'isola durante una glaciazione quando la Sardegna e la Corsica costituivano un unico blocco e l'arcipelago toscano era una penisola collegata alla terraferma. Infatti, durante le glaciazioni che caratterizzarono il Pleistocene, il livello dell'acqua si abbassava e l'estensione della terraferma aumentava e si formavano di conseguenza ponti naturali che consentivano di raggiungere terre prima lontane. Si pensa che l'uomo inseguendo la selvaggina dalla penisola sia passato alla Corsica e da qui alla Sardegna.

Ottaviana Soddu





A TAVOLA CON GIAMPIETRO

AGNELLO COI CARCIOFI

Dose per quattro persone

1 Kg di agnello, 1 kg di carciofi, 300 gr di polpa di pomodoro, 50 gr di burro 50 gr di lardo, 1 cipolla, 2 spicchi di aglio, poco prezzemolo tritato, 1 bicchiere di vino bianco secco, poco brodo, poco olio di oliva, sale.

PROCEDIMENTO:

Tagliare a pezzi l'agnello, tritare la cipolla a parte preparare un trito con il lardo l'aglio e il prezzemolo scaldare in un tegame il burro e l'olio e farvi dorare leggermente la cipolla aggiungere i pezzi di agnello, mescolare e far prendere colore. Unire il trito di lardo, aglio e il prezzemolo, rimescolare e bagnare col vino e farlo evaporare quasi completamente. Unire la polpa di pomodoro tritata e lasciate cuocere per 10 minuti a calore moderato aggiungendo di tanto in tanto, se la salsetta si ispessisce troppo un po' di brodo. Aggiungete i carciofi e finite la cottura a fuoco lento. Aggiustare di sale e servire ben caldo.


PAPPARDELLE CON PROSCIUTTO, PISELLI E PANNA

Ingredienti per 4 persone:

400 gr. di pappardelle, 100 gr. di prosciutto cotto, 50 gr. di burro, 150 gr. di piselli bolliti, 60 gr. di parmigiano grattugiato, 200 ml. (una busta) di panna da cucina, sale.

PROCEDIMENTO

Far soffriggere in una padella meta' del burro, unire il prosciutto tagliato a listarelle, farlo rosolare un poco, aggiungere i piselli e far continuare a rosolare per un minuto. Lessare le pappardelle in abbondante acqua salata e sgocciolarle al dente. Versare la pasta nella padella e bagnare con la panna tenendola sul fuoco, mescolando poi il tutto per un poco. Spegnere quindi il gas e aggiungere il rimanente burro a pezzetti ed il parmigiano grattugiato, rimescolare bene e servire subito.













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