Restare
giovani?
Per
invecchiare non è mai troppo tardi.
Oggi, esistono cure mediche preventive che, unite a fitness e dieta
mediterranea permettono di restare in forma più a lungo.
L'
invecchiamento è una cosa naturale, inevitabile, che fa parte
del ciclo della vita. C' è chi lo accetta e chi invece non si
rassegna al trascorrere ineluttabile degli anni. Tante persone avranno
sicuramente pensato almeno una volta: "ah se potessi rimanere giovane..."
con un sospiro. Tanti altri invece si saranno chiesti se c' è
qualcosa che si più fare per rimanere sempre giovani. Tralasciando
la magia e la stregoneria, forse, qualcosa esiste davvero. E rientra
nel campo della medicina e in particolare c' entra coi radicali liberi,
che sono dentro tutti noi. Per sapere di che cosa si tratta abbiamo
intervistato il professor Enzo Soresi, Primario emerito di pneumologia
all' ospedale Niguarda di Milano.
Professor
Soresi ma è davvero possibile restare sempre giovani?
"Negli ultimi anni si è scoperto che una causa primaria
dell' invecchiamento e delle malattie degenerative come cardiopatie,
artrite, cancro e broncopatie croniche, è rappresentata dai radicali
liberi, molecole "voraci" che danneggiano le cellule e compromettono
la nostra salute.
Dopo lunghi studi si è quindi venuti a conoscenza che per esempio
la principale causa delle malattie cardiovascolari non è solo
collegata a un alterato metabolismo del colesterolo, ma è frutto
di un' infiammazione cronica sostenuta dai radicali liberi."
Che
cosa sono i radicali liberi?
"Gli organismi viventi che sfruttano ossigeno per produrre energia
pagano un danno detto "da radicali liberi". Da un lato, quindi,
l' ossigeno produce energia vitale ma allo stesso tempo l' ossigeno
è estremamente corrosivo: un' automobile nel tempo arrugginisce
cos' è come il burro, lasciato all' aria, irrancidisce. Questo
meccanismo è definito il "paradosso dell' ossigeno":
per vivere dobbiamo respirare e anche solo questo contribuisce al nostro
invecchiamento.
L' ossigeno quindi distrugge sistematicamente il DNA, gli enzimi, le
proteine e le membrane delle cellule a meno che le difese del corpo
non riescano a tenere sotto controllo l' aggressione."
Esiste
un meccanismo di difesa nell' organismo?
"Certo, ogni organismo vivente vegetale, animale e umano paga un
danno da stress ossidativo ma è dotato di un sistema di difesa
antiossidante che si definisce "stato ossidativi."
Come
pneumologo ritiene che un fumatore paghi un danno maggiore da stress
ossidativo?
"é noto che il fumo induce un invecchiamento precoce. E
questo invecchiamento è dovuto proprio alla maggior quantità
di radicali liberi attivati dal fumo. Studi recenti eseguiti sui fumatori
hanno confermato l' aumento dei fattori di rischio cardiovascolare e
respiratorio.
Una delle classiche malattie del fumatore che invecchia, definita B.P.C.O
(bronco-pneumopatia-cronico-ostruttiva) è conseguenza di un danno
ossidativo prodotto dal fumo sull' apparato respiratorio. Questo stato
di ossidazione porta alla broncopatia cronica e all' enfisema polmonare."
Si può capire quale relazione c' è
in un individuo tra radicali liberi e difesa ossidativa?
"Uno degli obiettivi più importanti per ogni pneumologo
è proprio quello di proteggere il fumatore che non riesce a smettere.
Con un' associazione chiamata 'Octopus' ho fatto delle indagini che
permettessero di individuare il rischio individuale di ogni fumatore.
Octopus, che ha lo scopo
di esercitare la prevenzione primaria dal fumo con interventi educazionali
nelle scuole e sulla popolazione di fumatori, ha nel contempo avviato
una ricerca in collaborazione con due docenti di biochimica esperti
in stress ossidativo (Prof. Roberto Accinni e Prof.ssa Fabrizia Bamonti)
per identificare una serie di esami del sangue in grado di valutare
il danno ossidativo e allo stesso tempo lo stato di difese antiossidanti
del soggetto. La possibilità infatti di conoscere con un esame
del sangue l' assetto biologico di ognuno di noi potrebbe portare con
adeguate correzioni (riducendo al minimo il danno ossidativo e potenziando
al massimo le difese antiossidanti) a un minor invecchiamento e a un
contenimento di malattie infiammatorie croniche (arteriosclerosi, bronchite
cronica, artrosi) e addirittura di tumori."
A
che punto è la ricerca per individuare questi esami del sangue?
"Abbiamo invitato 10 fumatori volontari sani tra i 50 e i 60 anni
che fumano più di 30 sigarette al giorno da più di trent'
anni a partecipare a questa ricerca con l' obiettivo, una volta valutato
il danno ossidativo e lo stato di difesa antiossidante con questi esami
del sangue, di correggerli somministrando loro integratori alimentari
già in commercio che hanno potere antiossidante."
Allora
assumendo queste sostanze ci si può difendere dal danno ossidativo
e di conseguenza invecchiare meno?
"Per farlo, in ogni caso, sarebbe sufficiente seguire un adeguato
programma nutrizionale impostato sulla dieta mediterranea, sulla ginnastica,
senza fumare e cercando di essere il meno stressati possibile per trovarsi
biologicamente al meglio delle proprie condizioni per quel che riguarda
l' equilibrio tra difese antiossidanti e stress ossidativo."
Perchè
proprio dieta mediterranea e fitness?
"Uno dei motivi della longevità del popolo italiano è
proprio la dieta mediterranea povera di carni rosse e ricca di frutta,
verdura, olio crudo e cereali. La generazione post-bellica in particolare
è stata più longeva proprio per il tipo di alimentazione.
La povertà di carne e la ricchezza di altri alimenti è
il segreto del potere antiossidante. In natura esistono altre sostanze
con potere antiossidante: dagli Usa arriva un prodotto in capsule il
cui contenuto è costituito di frutta e verdura liofilizzate.
Anche la cultura del fitness sta espandendosi sempre più, in
particolare tra gli anziani. é sufficiente una camminata veloce
di 20 minuti 4/5 volte alla settimana per allenare i muscoli e ridurre
lo stress ossidativo.
A questo poi andrà aggiunta la somministrazione di integratori
alimentari che stiamo valutando in questo studio pilota ma ogni individuo
può costruire il proprio benessere e un' adeguata prevenzione
semplicemente con lo "stile di vita". Non a caso la nostra
associazione è stata chiamata "Octopus...per
uno stile di vita".
A fine anno sarà possibile conoscere i risultati ottenuti con
le adeguate correzioni suggerite su questo gruppo di fumatori che proprio
non hanno intenzione di smettere.
E' bene ricordare a tutti che comunque smettere di fumare induce un'
immediata caduta del rischio cardiovascolare e respiratorio e in tempi
più lunghi anche di quello tumorale."
Enzo
Soresi
Enzo Soresi si è laureato
presso l' Università di Milano in Medicina e Chirurgia. Ha sviluppato
tutta la sua carriera presso l' Ospedale Niguarda. Dopo essersi dimesso
dal primariato di pneumologia nel dicembre 1998 si occupa di prevenzione
delle malattie fumocorrelate e si considera un libero studioso di neurobiologia.
E' membro del Consiglio Direttivo F.O.N.I.C.A.P (Forza operativa contro
il cancro del polmone).