Itinerario Garibaldino

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Itinerario Naturalistico




IL MUSEO GARIBALDINO

L'edificio del Museo Storico Garibaldino di Mentana fu costruito dal Comune nel 1885.

PARETE SOPRA LA PORTA D'INGRESSO
In alto sono visibili numerose corone metalliche donate dai Comuni e dalle Società di Mutuo Soccorso in occasione di varie celebrazioni.

PARETE ALLA SINISTRA DELL'ENTRATA
Elenco dei caduti nella Campagna Romana (lo stesso inciso sull'Ara-Ossario) del 1867. I caduti nella battaglia di Mentana sono riportati in un'altra sede.Targa commemorativa del 1991 ricorda la visita dell'Onorevole G. Spadolini a Mentana avvenuta dieci anni prima. L'Onorevole Spadolini, grande esperto della storia risorgimentale italiana, ebbe il nonno materno combattente a Monterotondo e Mentana. Quadro-ricordo dei caduti livornesi dono di Salvatore Pacini di Roma (5 novembre 1905). Tra i livornesi caduti a Mentana sono raffigurati in foto il volontario Ubaldo Cipriani, il sergente Francesco Franchini e i volontari Eugenio Rossini e Alcide Linari. Medaglie ed una foto ricordano il viterbese Generoso Moscucci (4 novembre 1839). Lettera autografa di Emilio Miceli scritta alla sorella dal carcere di Civitavecchia (1867) dove furono rinchiusi alcuni patrioti catturati a Montelibretti; tra i feriti di quella battaglia vi fu anche Filippo Agamennone di Contigliano (Ri) colpito con una baionetta da uno zuavo.Fattura di pagamento per vestiario ad altri oggetti appartenuti all'eroe dei Due Mondi ricorda che l'importo era di 10 scudi e 50 baiocchi. Medaglia commemorativa e diploma del 1° Centenario dei pellegrinaggi a Caprera sulla tomba di Garibaldi. In vetrina Gonfalone della Società Patrie Battaglie di Roma. Sedici fucili d'epoca (1867) rinvenuti a Mentana, tra cui un fucile belga ed uno Chassepot, fucile francese ad ago inventato nel 1863 da Antonio Alfonso Chassepot. Questo fucile, che fece la differenza tra le truppe garibaldine e quelle franco-pontificie, venne usato la prima volta proprio durante le battaglie del 1867; la sua fama era dovuta alla maggiore velocità nel caricarlo e nello sparare. Altra vetrina con un Gonfalone dedicato "Ai martiri di Mentana - Roma o Morte!" donato nel XX anniversario della battaglia. Divisa del garibaldino Orlando Marcucci. Foto del Capitano Manca dell'Asinara, medaglia d'argento nel 1862 a Castelfidardo, donata insieme ad altri cimeli dal suo erede Alberto.Quadro con il ritratto degli Anconetani che parteciparono alla spedizione dei Mille.Fotografia della stele di Raffaello Giovagnoli. Foto d'epoca dei re di Borbone poste in due quadretti ovali. Un quadro della battaglia di Mentana ed una foto di Ricciotti Garibaldi, secondogenito del Generale e di Anita, sposò Costanza ed ebbe un figlio Sante. Foto di caduti e feriti dell'esercito pontificio a Mentana. Foto di Garibaldi in divisa da ufficiale dell'esercito piemontese. Stampa con Garibaldi che riceve una delegazione del popolo sardo.

Un fucile Chassepot, in dotazione ai Francesi

 


Garibaldi ritratto benedicente

 


Una pistola garibaldina

Una pistola garibaldina



Una bisaccia garibaldina



Un ritratto di Garibaldi

PARETE DI FRONTE ALL'ENTRATA
Al centro, un busto bronzeo di Garibaldi con intorno quadri di quattro combattenti di Mentana. In alto sopra il busto, è visibile un labaro con effigie dell'Ara su stoffa.Alcune foto dello Stato Maggiore garibaldino ritraenti Menotti, Ricciotti, Bixio (che non partecipò alla battaglia nomentana), Nicola Fabrizi, il Generale Medici ed il medico personale del Generale.Quattro quadri con i Borboni di Napoli e foto d'epoca: il Generale Kanzler (comandante del presidio pontificio), Napoleone III, Francesco di Borbone con dedica.
Foto di Papa Pio IX, la Corte, Bertani, Costante Garibaldi, Santino del Redentore con sembianze di Garibaldi (molto raro, utilizzato per far circolare in incognito il volto del Generale a Roma).Dati biografici su Garibaldi della Marina Sarda; un'aquila con il fascio littorio; cravatta di Mazzini; Garibaldi ed altre raffigurazioni; targa marmorea murata alla parete portante la scritta " La Società dei Reduci delle Patrie Battaglie a Giuseppe Garibaldi (suo fondatore) eresse questo Museo ad imperitura memoria dei garibaldini caduti per la libertà di Roma ed a sacra scuola alle nuove gioventù". Alcuni fucili dell'epoca sono sistemati a terra, sotto il busto del Generale. Quadretto con resti di una bandiera dei reduci di Modena affidata al sindaco di Monterotondo (Roncalli); foto con firma autografa dell'eroe dei due Mondi; foto e documenti militari di Luigi Rocchegiani detto "Cagnara" di Genzano (Roma).

PARETE A SINISTRA DELL'ENTRATA
PRIMA VETRINA - Zaino e giberna francese; borracce; baionette; coperta garibaldina, sciabola e foto del Tenente Americo Vespucci; camicia rossa e foto di Carlo Lazzarini; Carlo Tortima, Emilio Bernardini (uno dei Mille); Capitano Ernesto Pinelli; Cesare Pavan.
SECONDO ARMADIO VETRINA - Pallottole , granate pontificie e garibaldine, pistole; corno portapolvere proprietà di una dei Fratelli Cairoli; bombe francesi; frammento del mandorlo dove i Fratelli Cairoli vennero uccisi il 23/10/1876 a Villa Glori, dono nel 1914 della Società Patrie Battaglie Giuseppe Garibaldi di Roma; quadro rievocativo dell'uccisione di Fratelli Cairoli.

AL CENTRO DEL MUSEO

PRIMA VETRINA (DALL'ENTRATA VERSO DESTRA)- Cassetta con i simboli della "Vendita" Nicola Ricciotti (iniziazione alla Carboneria), 1864 Capo Vendita Giacomo Antonelli; alcuni simboli della Massoneria e della Carboneria (tra cui una copia di teschio). Il 24 maggio 1864 Garibaldi viene nominato a Firenze Gran Maestro della Massoneria Italiana.
SECONDA VETRINA - Foto, lettere, documenti, libri (Grecia 1932); foto di Giorgio Fumaroli "cacciatore del Tevere" (1860); foglio congedo; atto di eroismo di Achille Scotto (dei Mille).

TERZA VETRINA - Foto autentica di Garibaldi con testo di ignoto; libri, foto di personaggi d'epoca; foto dei Borboni; medaglia e foto di Achille Scotto; borsa e giberna e foto a cavallo di Lamberto Duranti (1867).
QUARTA VETRINA - Sciabole (una recente), baionette; daga donata da Giuseppe Cicconetti.
QUINTA VETRINA - Catenaccio della porta Romana (Porta Garibaldi o San Rocco) di Monterotondo sfondata e data alle fiamme dai garibaldini durante la battaglia per la presa della città eretina la notte tra il 25 ed il 26 ottobre 1867, dono del Comune di Monterotondo; pistole d'epoca.
SESTA VETRINA - Camice rosse e copricapi garibaldini; Tito Cerasetti di Velletri, Nicola Torti, Diotallevi di Macerata; foto e tre medaglie di Everardo Giamini; Antonio Bernardelli; camicia, berretto, fascia e medaglie di Vincenzo Guardarelli (custode del Museo di Mentana per 27 anni); berretto di Leopoldo Balanci.
SETTIMA VETRINA - Giubbe, berretti e medaglie; Paolo Crepas, Luigi Tomassini di Albano, Palermo Giangiacomi di Ancona, Pio Ventura, Giovanni Buratti, Costantino d'Antoni.
L'entrata del Museo


Rappresentazione della battaglia di Mentana OTTAVA VETRINA - Giubbe, berretti e medaglie; Pietro Carmenati, Anselmo Massarelli di Terni, Cesare Beccherucci, Luigi Siciliani, Giandomenico Mazzotti, Demetrio Jiacomoni, Achille Lorenzo Scotto.

Nel Museo sono riportate anche testimonianze dell'attività svolta negli ultimi anni dall'Associazione Garibaldina Sabina, fondata nel 1982 dal dottor Francesco Guidotti, nell'anno centenario della morte di Giuseppe Garibaldi.



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