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Terracotta età classica, Museo Archeologico Nazionale,
Firenze
La Mater Matuta fu rinvenuta all'interno di una tomba a camera scavata nella
roccia con l'ingresso decorato da due leoncini. All'interno della statua, oltre
alle ceneri della defunta, furono rinvenuti una piccola oinochoe attica a testa
femminile, uno spillone d'oro con la capocchia decorata a pulviscolo, un anello
d'oro con figura di guerriero e iscrizione etrusca e due orecchini a spirale.
Questo monumento è uno dei più significativi della produzione chiusina di
statue cinerarie in pietra fetida: i resti del defunto erano conservati in una
cavità praticata sulla sommità del busto, che veniva chiusa dalla testa
lavorata a parte. Appartiene a un gruppo di figure femminili sedute su un trono
di tipo orientale con braccioli a forma di sfinge; ripetono lo schema del medio
arcaismo della figura maschile seduta con funzione onorifica; questo è l'unico
caso in cui la donna ha un bimbo in braccio; piuttosto che immagini divine o
divinizzate, si tratterebbe di donne raffigurate nel loro fasto opulento di
mater familias. In questa statua, come nel coperchio d'urna proveniente dalla
stessa necropoli, è evidente la piena recezione della classicità attica,
mediata con ogni probabilità attraverso le città greche dell'Italia
meridionale.
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