CON ALTRI LINGUAGGI ...

Si iniziò a cercare, su testi trovati in classe o nelle biblioteche domestiche, immagini di volpi e cicogne, ¨reali e fantastiche¨, per studiarle da vicino ed imparare ad osservarle nelle loro caratteristiche fisiche.
Intanto ogni frammento di favola, affidato alla creatività dei bambini, venne tradotto in una tavola grafica, dando vita così a tante e personali favole disegnate, nelle quali ritrovare, oltre alle sollecitazioni scaturite dal testo e alimentate dalle figure viste sui libri, le immagini fantasiose e gli scenari mentali, elaborati dai soggetti di quest´esperienza.


I titoli e le didascalie vennero scritte anche in BRAILLE: un linguaggio che i bambini della Seconda A hanno iniziato ad imparare fin dalla prima elementare, per poter conoscere il sistema di scrittura e lettura usato da un loro compagno ipo-vedente.
La videata accanto mostra uno di questi esempi, dove è possibile leggere ed ascoltare il titolo di una sequenza (¨La volpe sbadata¨) e la didascalia relativa (¨La cicogna non riesce a mangiare¨), scandite lettera per lettera e poi per intero, proprio come fa la sintesi vocale (dispositivo che consente l´uso del computer ai non vedenti nell´ambito della videoscrittura).