La riflessione su personaggi, luoghi, tempi e comportamenti
aveva anche originato percorsi secondari, detti tali solo perché nati in conseguenza dei
primi, ma ugualmente importanti e diramati, con molte possibilità di incontrarsi,
allontanarsi e rintracciarsi.
Le ¨domande chiave¨ guidarono lo svolgersi delle varie elaborazioni e divennero titoli
di ¨capitoli¨ da inserire nell´indice; la distinzione realtà - fantasia fu un
ulteriore criterio di classificazione, per cui, all´interno di ogni capitolo, risultava
alla fine possibile scegliere di inoltrarsi nell´universo in cui l´analisi della favola
era stata pretesto per favorire l´espressione personale, libera, fantasiosa dei bambini,
oppure, in alternativa, si poteva andare a scoprire immagini, testi e argomenti a
carattere geografico-scientifico.
Nel corso del lavoro i bambini impararono sia ad organizzare i materiali prodotti, sia a
cercare a priori interrogativi a cui riferirsi per sviluppare nuove tematiche.
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