PERCORSI TEMATICI

Negoziando pensieri e materiali, si diventa più amici e si impara ad organizzarli
in un progetto condiviso!

Alle conversazioni fecero seguito attività di carattere interdisciplinare.
Esistevano già quattro percorsi narrativi paralleli: il testo di La Fontaine - i disegni - le didascalie (anche in braille) - la favola in rima, per cui fu abbastanza semplice per i bambini prevedere collegamenti di andata e ritorno fra le varie sequenze degli itinerari, allo scopo di comprendere ed al contempo esibire la possibilità di trasformare la favola in un evento multimediale attraverso la combinazione di materiali provenienti da linguaggi differenti.


La riflessione su personaggi, luoghi, tempi e comportamenti aveva anche originato percorsi secondari, detti tali solo perché nati in conseguenza dei primi, ma ugualmente importanti e diramati, con molte possibilità di incontrarsi, allontanarsi e rintracciarsi.
Le ¨domande chiave¨ guidarono lo svolgersi delle varie elaborazioni e divennero titoli di ¨capitoli¨ da inserire nell´indice; la distinzione realtà - fantasia fu un ulteriore criterio di classificazione, per cui, all´interno di ogni capitolo, risultava alla fine possibile scegliere di inoltrarsi nell´universo in cui l´analisi della favola era stata pretesto per favorire l´espressione personale, libera, fantasiosa dei bambini, oppure, in alternativa, si poteva andare a scoprire immagini, testi e argomenti a carattere geografico-scientifico.
Nel corso del lavoro i bambini impararono sia ad organizzare i materiali prodotti, sia a cercare a priori interrogativi a cui riferirsi per sviluppare nuove tematiche.

L´esigenza di prevedere la struttura su cui modellare una produzione futura emerse in particolare durante la ricerca del materiale utile per poter sviluppare il tema ¨DI CHI SI PARLA?¨ dal punto di vista della realtà.
L´analisi dei personaggi dal punto di vista fantastico aveva precedentemente permesso ai bambini di tradurre in testi, metafore, poesie e disegni quanto avevano colto sulle qualità interiori ed esteriori dei due protagonisti, in cui spesso si erano immedesimati; molto alta era quindi l´aspettativa sul lavoro che doveva consentire di scoprire le abitudini e le caratteristiche reali della volpe e della cicogna.
Ma lo scontro con il linguaggio non facile dei testi a carattere scientifico e la loro quantità di informazioni stava quasi per provocare un senso di scoraggiamento, se in un gruppo di lavoro non fosse nata la discussione su ¨Cosa cercare di importante¨. Tutti insieme si decise allora che le notizie su cui soffermare l´attenzione dovevano essere relative all´aspetto esteriore dell´animale (COM'É?), alle abitudini alimentari (COSA MANGIA?), all´habitat (DOVE VIVE?), alla nascita e alla crescita (COME SI RIPRODUCE?).
I criteri con cui vennero individuati questi interrogativi avevano radici, probabilmente, nel ricordo di un percorso di scienze seguito, alcune settimane prima, nel Laboratorio comunale ¨La goccia¨: l´argomento, ¨esseri non viventi/esseri viventi: loro caratteristiche¨, era stato presentato con una strutturazione che richiedeva di muoversi su un itinerario, il cui snodarsi e la cui conclusione erano determinati dal tipo di risposte date ad una serie di domande, analoghe a quelle riproposte dai bambini per il loro lavoro.

Stabiliti dunque i confini della ricerca divenne più facile comprendere il senso globale dei testi, anche perché ci si sentiva liberi di tralasciare definizioni e classificazioni troppo ardue. Alla fine dell´attività, condotta in piccoli gruppi, si confrontarono collettivamente le informazioni trovate, si eliminarono ripetizioni e si procedette alla realizzazione di un cartellone di sintesi, utile a sua volta nell´ideare la trasposizione del tutto nel linguaggio ipertestuale.
In altre occasioni fu la consapevolezza di poter usare tale linguaggio, con le sue caratteristiche peculiari, a guidare l´impostazione dei progetti di lavoro; altre volte ancora si diede un ordine ai materiali dopo la loro produzione. Sembra però importante sottolineare come ad ogni percorso tematico corrispondano delle riflessioni, condotte a priori, a posteriori o parallelamente, che i bambini elaborarono, grazie al laboratorio di informatica, sui procedimenti seguiti e da seguire, sulla necessità di organizzare le idee e di scegliere argomenti e materiali, prendendo coscienza del fatto che non esistono criteri assoluti e oggettivi, ma molteplici e soggettivi modi di interpretare la realtà.