PAGURO'S CLUB   Stagione 2003/2004

       


Homepage

Origini

Albo d'oro

Stagione in corso

Stagioni passate

Squadra

Foto

News


SEI QUI - Homepage - Origini


ORIGINI    di Francesco Celoni

Era un freddo Lunedì di metà Novembre, quando quattro ragazzi di neanche vent’anni scrissero una pagina fondamentale dello sport italiano, per gli amanti delle statistiche, la sera tra l'11 e il 12 Novembre 1996 all’Irish Pub fu fondata quella che a tutt'oggi è considerata la più forte squadra di calcio a cinque mai esistita: il Paguro’s Club.

Già da un paio di settimane Manuel Alessio Calderon, Riccardo Cappello, Francesco Celoni, Daniele Galati e Alessio Mariani avevano cominciato ad impartire lezioni di calcio, ai malcapitati avversari, nel mitico “Campino dell’Albero Stadium”, quando capirono che era giunto il momento di far vedere al mondo intero come si giocasse a calcetto.

In quella storica sera, la tensione si tagliava a fette, mancava solo Calderon, ma nella testa dei quattro, la squadra era già fatta. Con in porta l’insuperabile Celoni, soprannominato il “Ragno Nero”, per come afferra ogni pallone e per come si tuffa sui piedi degli avversari, non c’è possibilità di subire rete, a fugare ogni dubbio ci ha sempre pensato Alessio “Baresi” Mariani con grande tempismo e con perfette chiusure in difesa, ma soprattutto fondamentale per i micidiali tiri da fuori che spesso risolvono le partite. Il compito di impostare il gioco spetta al talento centroamericano Manuel Alessio Calderon che come giocatore ricorda molto da vicino Falcao. Potente nei contrasti precisissimo nei passaggi ed elegante nei dribbling fiacca ogni squadra con vere lezioni di calcio. Non da meno è Daniele “Rivera” Galati la cui eleganza è sopraffina e le sue discese sulla fascia inarrestabili, con i suoi lanci millimetrici trova con puntuale regolarità, l’incubo di tutte le difese, con finte che mettono a sedere qualsiasi avversario, con un tiro potente e preciso Riccardo Cappello è conosciuto nell’ambiente come il nuovo Rumenigge.

A completare la rosa si sono aggiunte due fondamentali pedine, Gigli Giuseppe, una punta che farebbe la fortuna di tante squadre di Serie A, dotato di un’eleganza superiore a quella di Van Basten unisce una potenza degna del miglior Batistuta, che gli permette di realizzare reti di rara bellezza con una costanza impressionante. E ultimo ma non certo per valore Stefano Aiazzi, capace di ricoprire ogni ruolo e instancabile sulla fascia destra dà il suo contributo ad ogni vittoria trasformandola in trionfo, l’unico vero erede di Alfredo Di Stefano.

Ma questi magnifici 7 non sarebbero riusciti ad imporsi a livello mondiale senza la competenza tecnica ed esperienza del mister Emanuele Cappello, che riesce ad impostare la squadra, a cambiare modulo a partita in corso come solo il compianto Mago Herrera riusciva a fare. In più se si aggiunge una società seria, sana nei bilanci, sempre vicino ai giocatori e capace di accollarsi colpe non proprie nei momenti difficili come ha saputo fare il presidente Carlo Indolfi soprannominato Paguro, che ricorda nei modi di fare e nell’eleganza il grande Artemio Franchi, è facile capire come sia venuto il successo.

L’11 Novembre nacque una stella nel firmamento celeste e ora quella stella è LEGGENDA

 

 



Sito curato e gestito da Manuel Alessio Calderon ( calderma@tiscali.it )

copyright Paguro's Club 2002/2003