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Il
dibattito sull'utilizzo di questa parte occidentale della Nurra risale
al 1970 quando ad Alghero si misurarono alcune tesi del tutto contrapposte.
Nel mese dagosto del 1975 alcune associazioni ambientaliste
(tra le altre Legambiente, il W.W.F. e Italia Nostra insieme alla
società sarda di scienze naturali), elaborarono una proposta
particolareggiata che mirava all'istituzione di una zona di tutela
ambientale delimitata da Capo Caccia, Porto Conte, Porto Ferro, lago
Baratz, Monte Doglia e stagno Calich. L'obiettivo era quello
di salvaguardare un ambiente di grande rilevanza naturalistica sottraendolo ad usi privati e speculativi e valorizzandone le notevoli risorse in favore di tutta la
comunità. |
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Il progetto
delle associazioni ambientaliste, verso la fine degli anni settanta,
fu sostenuto da alcuni rappresentanti politici che avevano recepito
con la loro sensibilità anche la prospettiva dello sviluppo
socio-economico della città. In seguito, con la partecipazione
attiva di molti cittadini, si arrivò la proposta istitutiva
di un vero e proprio parco naturale. Per ben due volte, nel 1998 e
nel 1999, il consiglio comunale di Alghero, rendendosi interprete
del favorevole orientamento della comunità locale, approvava
all'unanimità il progetto dell'area protetta che veniva istituita
ufficialmente con la legge regionale del 27 gennaio 1999. Ancora oggi
il termine parco evoca in taluni l'idea di recinzioni tipiche di un
sito chiuso e quasi inaccessibile. In realtà e in senso generale,
un parco è un territorio che usufruisce di un regime di tutela
della natura a beneficio delle generazioni presenti e future. Nel
caso specifico di un parco regionale, è opportuno notare che
esso costituisce un sistema omogeneo individuato dagli aspetti naturali
dei luoghi, dai valori paesaggistici ed artistici ed alle tradizioni
culturali delle popolazioni locali. Si tratta, perciò, di un'entità
che rappresenta un bene comune e della quale tutti possono usufruire
secondo certe norme di cautela e di rispetto dell'ambiente. Nella
legislazione attuale sulla pianificazione delle aree protette sono
state, molto opportunamente, superate vecchie concezioni di rigido
vincolismo e si mira piuttosto a regolamentare la tutela e valorizzazione
di ambienti dinteresse storico e naturalistico, tenendo in considerazione
l'uso produttivo delle risorse, rapportate alla loro vocazione naturale,
nell'ambito di uno sviluppo compatibile. In sintesi, le diverse funzioni
di un parco naturale e regionale si riferiscono alla salvaguardia
dell'ambiente, alla ricerca scientifica, alle attività educative,
ricreative e turistica e alla crescita socio-economica della comunità. |
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