Caro Filippo, ho ricevuto l'ultimo numero di
PARENTESI e La ringrazio per il gentile e gradito omaggio.
Trovo il numero 3 notevolmente migliorato, sotto ogni aspetto,
rispetto ai precedenti e penso che la rivista possa in futuro
occupare uno spazio più adeguato, come invece non seppe fare....
Mi rallegro quindi con Lei, con l'amico Bruno Villari e con i
principali suoi collaboratori, che quasi tutti conosco. Mi
permetto soltanto di suggerire la sparizione, in avvenire, di
alcuni passi che cozzano col respiro panoramico che la rivista ha
e, di conseguenza, la caduta di qualche firma di troppo. Questo a
che, come mi auguro, il periodico s'imponga all'attenzione
generale e conquisti una larga area di diffusione. Perdoni la mia
solita schiettezza e mi creda, affettuosamente suo
P.S.: Cari saluti a tutti gli amici operanti in direzione e
redazione.
Marcello Danzè
Messina, 3 agosto '89
Caro dr. Briguglio, ho ricevuto il suo numero 10 di PARENTESI, che
ho gradito molto anche perché mi ha confermato il Suo buon
ricordo di me. Ma voglio soprattutto complimentarmi con Lei, perché
si tratta di un numero ottimamente realizzato e ottimamente
dedicato a un gioiello della zona Ionica: Fiumedinisi (dal nome
legato a Diòniso e non a quello di Dionisio). Condivido con Lei
l'entusiasmo per tutta la provincia di Messina che va valorizzata
e di cui deve essere diffusa la conoscenza presso colti-anafabeti
messinesi. Auguri, rallegramenti e.. buon lavoro.
P.S.: Mi consenta di suggerire per uno dei prossimi inserti: S.
Lucia del Mela (a cui sono legato per rapporti affettivi e di
radice familiare e su cui potrei dare qualche piccolo, modesto
contributo iconografico).
Con i miei più cordiali saluti
Giordano Corsi
Roma, 2 dicembre '90
Estimado Dr. Briguglio: En nombre de mis colaboradores y el mio
proprio, le doy las gracias por sus amables lineas y por la revista
PARENTESI con los datos que en ella se presentan sobre nuestro
Centro, rogándole haga extensivo nuestro agradecimiento al prof.
Mario Calamia.
Muy atentamente,
Joaquin Barraquer
Barcelona a 4 de noviembre de 1991
Il mio recente approccio, la mia recente adesione alla rivista
PARENTESI, me ne hanno fatto stimar molto i connotati e la validità
per una serie di ragioni. La rivista, trattando anche argomenti
d'interesse generale, si concentra, soprattutto su Messina e
Provincia, senza pedanterie, senza sfoggi eruditi ma con
aggraziata dignità. Fresca, lineare, bella per la ricchezza e la
magia delle illustrazioni, porge - come su un vassoio - l'antico,
il nuovo, l’edito, l'inedito, la cultura, la notizia; né
tralascia la presentazione, ora in luce ora in controluce, di
personaggi attivi del panorama odierno. Suscettibile di un
ulteriore sviluppo, di crescita, già non è - dopo pochi anni
dal.. battesimo - fanciulla inesperta ed imbranata. Ben
distribuiti nelle pagine i testi di quanti vi collaborano in modo
ininterrotto e saltuario.
Debbo forse temere che un tal giudizio su PARENTESI sia fallace?
che meriti di non essere da altri condiviso?
Placido Andriolo
Messina, 2 dicembre 1991
Illustre Direttore, in occasione dell'ultimo
soggiorno messinese mi sono recato al gabinetto di Lettura alfine
di arricchire le nozioni sulla Città della quale sono oriundo.
Grazie alla Bibliotecaria, signora Teresa Carbonaro, ho avuto in
consultazione alcuni numeri di PARENTESI, rivista di cui avevo
sentito benevolmente parlare fra i concittadini residenti a Roma.
Raffaele Marino
Roma, 15 maggio '92
Gentile Direttore, desidero esprimerLe i sensi più vivi del
ringraziamento mio personale e dei Componenti tutti dell'Istituto
di Parassitologia medica dell'Università di Messina per aver
voluto dedicare alcune pagine della Sua prestigiosa Rivista sul
ruolo dell'Istituto predetto nel campo della ricerca e
dell'assistenza sanitaria specialistica. Non credo di meritare
tanta attenzione perché ritengo di svolgere, con entusiasmo e
buona volontà, il mio compito Istituzionale; sono, però, del
pari convinto che l'Istituto occupi realmente un giusto
riconoscimento a livello non solo meramente giornalistico ma
scientifico ed umano essendo tutti impegnati alfine di tenere alto
il nome di una istituzione unica nel suo genere e, quanto più
possibile, qualificata e qualificante. Mi è gradita l'occasione
presente per rallegrarmi con Lei, signor Direttore, con la
Redazione, e con tutti i suoi collaboratori per aver saputo
realizzare e pubblicare con periodicità una importante Rivista
che, per il contenuto dei temi via via trattati, per la qualità
degli Autori per l’impaginazione, per le foto pregevoli e per
una infinità di altri motivi che da Collega (essendo Direttore
della "Rivista di Parassitologia) conosco e che non posso, in
questa sede enumerare. Ecco perché sono veramente felice che il
mio Istituto di Parassitologia medica sia stato illustrato nel
numero di marzo del corrente anno e, nel ringraziarLa ancora, Le
auguro, le fortune più ampie per PARENTESI e per la Sua attività.Con
amicizia e stima
Antonino Ioli
Messina, 31 marzo 1992
Caro Direttore, leggo con molto interesse PARENTESI, la rivista da
Lei egregiamente diretta. In essa sono trattati gli argomenti più
interessanti di politica e di attualità e vengono messi in
evidenza, con particolare competenza, gli elementi di
cultura generale, di arte, di letteratura e di cronaca che
interessano la città e la provincia. Gli inserti, poi, riesumano
sopiti ricordi di folklore, di usi e di costumi delle genti della
nostra regione con una intuizione giornalistica impeccabile.
Nell'augurarle sempre maggiori riconoscimenti e successi per la
rivista, Le formulo le mie più sentite congratulazioni. Con molta
cordialità
P.S.: Mi consideri un abbonato affettuoso.
Mariano Messina
Messina, 5 ottobre '92
... Ogni mese per me, sfogliare la Rivista è diventato un rito,
un legame con la città di Messina che non si spezzerà mai. E
devo anche dire che gli argomenti trattati me la fanno rivivere
assai bene, forse meglio di quanto non lo fosse per me quando, con
i libri sotto il braccio, andavo ogni giorno al Seguenza, pieno di
speranze di entrare in un mondo migliore. Beh, gli anni della
scuola sono una cosa assai bella da ricordare, ma a quei tempi la
città era piccola e i fermenti culturali - che mai mancano
in ogni comunità umana - erano soffocati dalla mancanza di
spazi espressivi. Ecco, allora non esisteva PARENTESI. Non
esisteva una palestra dentro cui confrontarsi con la cultura e
leggere oltre l'informazione di cronaca; e poi scrivere e
ritrovare un dibattito aperto. Un'iniziativa che, arrivata al
quinto anno di vita, vive uno splendido smalto. Ma non è solo
questo. Un paio d'anni fa ero in Spagna, a Barcellona e un amico
andato via dall'Italia da tantissimo tempo, mi chiese cosa sapevo
del mensile italiano PARENTESI. Mi meravigliai, a dire il vero, che
il giornale fosse arrivato così lontano e ben felice presi a
sfogliare l'ultimo numero, che ancora non avevo letto.Un articolo
del prof. Mario Calamia sul centro olftalmico
Barraquer della città catalana aveva permesso anche alla
comunità italiana di conoscere PARENTESI. Me ne sentii
orgoglioso. Per questo dico all'amico Briguglio di continuare su
questa strada che, certamente è piena di ostacoli, ma forse è
proprio il loro superamento che rende il percorso più divertente.
E anche perché in
questo momento assai difficile, un contributo serio della carta
stampata può veramente tanto: per un giornalista è un dovere
sacrosanto. Auguri, Filippo.
Enrico Ferrone
Roma, 28 febbraio '94
Egregio Direttore, con vivo interesse ho letto ed apprezzato il
vostro numero di novembre-dicembre, certo che darete un contributo
nella direzione da voi scelta. Dal momento che la rivista dedica
ampio spazio a fatti culturali nonché all'invito al recupero di
monumenti di interesse storico ed artistico mi permetto inviarLe
un profilo, sia pure breve, di Brolo augurandomi che possa trovare
spazio nella vostra rivista. Al mio augurio di continuare sulla
strada intrapresa si associa quello di mio padre. Augurandomi
nella prossima stagione di potere avere una vostra visita nella
torre di Brolo, di mia proprietà, le invio cordiali saluti.
Nino Germanà
Per esprimere un giudizio su 'PARENTESI' mi riferisco a
un'affermazione di G. C. Argan: "La comunicazione per immagini
vale almeno quanto la verbale". Questi due elementi
sono vivamente presenti nella rivista diretta da Filippo Briguglio.
E’ bella d'acchito, nel suo insieme, per la qualità della
fotocomposizione e della video impaginazione. Ma non solo per
questo. Di volta in volta, atteggiata in modi snelli e
comunicativamente efficaci, risulta coerente al suo proposito di
essere un panorama di politica, economia, cultura e attualità. Ciò
secondo due linee, l'una rivolta ad esplorare i già ignorati
paesi della provincia per rilevarne i trascurati o abbandonati
"tesori", l'altra mirante a suscitare interesse per non
pochi aspetti di rilievo della vita e della cultura del nostro
tempo.
Trento Malatino
Voglio aprire una Parentesi. Non di quelle che, incarcerate tra
due curve verticali, normalmente completano una frase - tacitiana
o ciceroniana - non sempre accettabile. Per me aprire tale
Parentesi è spalancare una finestra sul mondo multiforme della
cultura in generale, ma senza trascurare un particolare riguardo
alla nostra Messina, città sfortunata, spesso abbattuta ma sempre
risorta, più bella. E' PARENTESI tutto quanto una rivista
prestigiosa può contenere, potendo usufruire dell'apporto
eclettico di validi collaboratori. Possiamo ammirare in special
modo l'impegno preso dal Direttore Briguglio nell'illustrare i
vari villaggi del Comune, cosa che tanti ma tanti anni prima aveva
cominciato a fare il compianto storico cav. Gaetano La Corte
Cailler (1874-1933), nostro indimenticabile amico di famiglia,
cominciando dal villaggio Artalia (Altolia). L'impegno assunto dal
Direttore Briguglio rende la rivista particolarmente interessante
sotto il profilo storico e artistico, l'insieme arricchito da
stupende immagini a colori. Pertanto, su carta patinata, con una
veste di lusso, PARENTESI si fa leggere e ammirare come uno
scrigno aperto al quale si vogliono rubare preziosi segreti.
Ad maiora!
Silvio Papalia Jerace
La nostra città, in fatto di cultura, è forse la cenerentola
dell'isola - Una parentesi si è registrata in tempi recenti -
quella di Salvatore Pugliatti, chiusasi con la sua morte. Da
qualche anno tuttavia, lontano dal gruppo pugliattiano nel quale
vigeva - salvo qualche eccezione - una tronfia alterigia, un
giovane giornalista messinese, Filippo Briguglio, s'è proposto di
instaurare una parentesi culturale. L'intento smaliziato del
neofita è riposto in una rivista bimestrale che assume proprio il
titolo assai significativo ed emblematico di "PARENTESI”.
Bisogna dire che essa mira a raccogliere attorno a sé un gruppo
di studiosi di ogni arte, in grado di portare avanti un discorso
propriamente culturale e proficuo e duraturo nelle diverse
sfaccettature non escluse quelle politico - sociali di Messina.
Una Parentesi "da chiudere il più lontano possibile: un
piano ambizioso. I risultati conseguiti fin qui con l'apporto di
nomi come Giuseppe Morabito, latinista di fama europea, Silvio
Papalia Jerace, che in umiltà ha dedicato una vita
all'esaltazione del patrimonio artistico della città, Fortunato
Pergolizzi, storico dell'arte, Trento Malatino, filosofo pacato
(già facente parte della "brigata" di Pugliatti), Nino
Pafumi, studioso senza aggettivi e di altri lasciano ben sperare
una lunga vita della "testata ".
Peppino Scrofani
"Parentesi" è un bimestrale ben confezionato e diretto
dal dr. Filippo Briguglio (nato a Scilla nel 1952, pubblicista dal
1988) con indubbia competenza. E’ edito dall’Associazione
Culturale Parentesi di Messina, regolarmente iscritto nel registro
nazionale della stampa a Roma, venduto in edicola. Si pubblica a
Messina. Formato rivista e riccamente illustrato, i suoi contenuti
prettamente culturali spaziano dai problemi della scuola a quelli
musicali, dalla medicina alla filosofia, dagli itinerari turistici
all'arte, dalla letteratura all'interesse per il mondo dei
giovani. Ma nel coacervo degli argomenti esposti nel periodico
bimestrale, non si perde di vista la sicilianità "del suo
tessuto intrinseco, che lo rende prodotto di alto valore, oltre
che culturale anche morale, espressione viva e degna d'una regione
tanto generosa, quanto a volte, confusa e vilipesa nel contesto
non sempre esemplare di una meridionalità comunque viva e vitale".
GSA - Master News Agency
Milano, marzo '92
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