Tre
volumi scritti dagli alunni sotto la guida dei loro docenti alla
base dell'iniziativa promossa dalla scuola media statale
"Leonardo da Vinci" di Ponte Schiavo. Si tratta di una
vera e propria chiamata in causa delle Istituzioni territoriali.
La disponibilità, pronta, di "Parentesi" ha contribuito
alla realizzazione di uno dei volumi aprendo il proprio archivio e
arricchendo la pubblicazione di foto esclusive. Una manifestazione
nella palestra della scuola, alla presenza di Giuseppe Ferrante,
Gustavo Ricevuto, Corrado La Rosa, Claudio Martines, Giovanni
Garozzo che ha dato un segnale di come fare entrare nelle aule la
cultura della interazione e fare quadrato attorno ai problemi per
risolverli. L’intervento del nostro direttore, Filippo Briguglio.
Ha fatto gli onori di casa, Aldo Violato.
Aveva
ragione il pedagogista genovese Raffaello Lambruschini quando
diceva: Quanto più una scuola, per lo spirito e per la forma, si
avvicina alla vita di famiglia, tanto più è atta a conseguire il
suo intento. Docenti ed alunni della scuola media "Leonardo
da Vinci" di Ponte Schiavo, in un incontro culturale, nel
corso del quale sono stati presentati tre volumi, opera degli
allievi della scuola sotto la guida dei loro insegnanti, hanno
fatto capire ai numerosi intervenuti che la scuola, quella seria,
fatta anche di iniziative ad integrazione dell’attività
didattica, educa ed avvia ai veri ed autentici valori. A
giudicare dai titoli delle tre pubblicazioni: "Costruzioni di
altri tempi"; "Una calamità naturale: il
terremoto"; "Noi, la nostra scuola, i nostri
quartieri", un lavoro interdisciplinare portato a termine con
impegno al di là del rapporto fatica-età, ci si convince
come scuola equivale a docenti e all'azione coordinatrice del
preside. Chi avrebbe potuto immaginare che, alla fine, ragazzini
dai dieci ai tredici anni sarebbero riusciti a mettere a punto
attorno a tematiche sociali, favoriti dall'attenta e guidata
osservazione, dalla approfondita ricerca, un insieme di
problematiche e di soluzioni, in una parola un lavoro che li
avrebbe posti al centro dell'attenzione non solamente locale, ma
di tutta la scuola peloritana. E la loro uscita, una sorta di
battesimo culturale ha meritato l'approvazione dei vertice della
scuola messinese presente alla manifestazione dicembrina con il
provveditore agli studi, Giuseppe Ferrante, e il vice, Gustavo
Ricevuto. Numerosi presidi, docenti di altre scuole,genitori ed
alunni che hanno offerto l’opportunità di presentare una scuola
unitaria nella pluralità di componenti.
Gli onori di casa li ha fatti Aldo Violato, preside della scuola
che ha indetto ed organizzato l’incontro. Una manifestazione che, avulsa dai preamboli, è andata subito
al sodo, rafforzando il convincimento che vera cultura è analisi
e ricerca dei perché. I saluti di prammatica, un atto doveroso,
da parte di Violato e poi, l'apertura dei lavori con Corrado La
Rosa, assessore provinciale al Territorio, e la cerimonia di
presentazione entra nel vivo del discorso. Il primo volume è
opera delle classi Il° e III° rispettivamente delle sezioni A e D.
Viene presentato dall'alunna Concetta La Fauci che accenna al
lavoro di ricerca e di scoperta dei vari segni del passato nel
desiderio di partire dalle radici per comprendere meglio il
territorio nella dimensione attuale proponendo il recupero di
tutto ciò che circonda la realtà in rapporto ai valori
dimenticati. Rosalba Galletta, docente coordinatrice, ha
presentato le ragioni che hanno portato alla realizzazione del
lavoro con la collaborazione del professor Letterio Corso.
L'alunna Maria Spuria, che accenna al lavoro, ed i compagni delle
terze A e C hanno messo mano al secondo volume sul terremoto
coordinato dalla Galletta e da Maria Romeo; quest'ultima ha
presentato il volume simboleggiando due distinti momenti: la
necessità di conoscere il fenomeno sismico e l'esigenza
dell'educazione al pericolo che è come dire superare la paura e
conoscere alcune regole comportamentali. Sullo specifico argomento
ha tenuto una vera e propria lezione il comandante provinciale dei
vigili del fuoco, Claudio Martines, che ha affermato: "La
caserma è aperta a voi studenti". Un applauso ha dato vigore
al segnale di disponibilità, un modo
nuovo come per fare sentire le istituzioni presenti nel territorio
vicine alla scuola. Un attimo di commozione, sentimenti che la
scuola deve proporre, si è avuto allorché è stato detto come il
volume fosse dedicato alla memoria di Placido De Luca, docente
della scuola recentemente scomparso. Il terzo volume di
duecentosessantatre pagine, al quale hanno lavorato tutti gli
insegnanti e gli alunni, la cui pubblicazione assieme ai
precedenti volumi è stata possibile, grazie alla Provincia
regionale di Messina e in particolare all'Assessorato al
Territorio, rappresenta una sintesi di riflessioni a voce alta sul
territorio visto da diverse angolazioni. Le ragioni che hanno
suggerito la sua realizzazione sono state evidenziate negli
interventi di Fina Ciriago, docente, e dell'alunna Marisa
Briguglio. Le opere meritano di essere
lette per cogliere il
messaggio che gli alunni, protagonisti del loro processo educativo
- come ha sostenuto il provveditore Ferrante -
lanciano all'indirizzo degli amministratori. "Ci siamo detti:
Se in un quartiere non vi sono campi da gioco, attrezzature
sportive; se mancano ristoranti o discoteche; se non vi sono
servizi urbani, ambulatori, consultori, case di riposo per
anziani; se esistono forme di degrado, tutte le famiglie in esso
residenti ne sono interessate. Inoltre, anche noi giovani non
vogliamo restare insensibili al disperato S.O.S. che la natura sta
lanciando da qualche tempo nei nostri quartieri". Sono le
parole che precedono il lavoro di ricerca scritte, per consegnarle
alla storia, dagli alunni, 300 che con i 58 docenti i tredici del
personale Ata, rappresentano il materiale umano, l'apertura, la
sensibilità che accompagnano la fatica quotidiana dell'educare e
dell'apprendere, del partecipare e del lasciarsi coinvolgere. In
questo contesto si inseriscono gli interventi di Giovanni Garozzo,
presidente del distretto scolastico 29 di Messina Sud che ha
consegnato una targa ricordo e di Filippo Briguglio che,
nell'evidenziare l'importanza fondamentale del rapporto
scuola-comunicazione, ha sottolineato come l'obiettivo di
divulgazione del nostro patrimonio culturale, scopo precipuo della
nostra rivista, sia stato centrato appieno grazie al recepimento
in tal senso degli alunni che proprio dalla nostra rivista hanno
tratto spunti di studio e di riflessione. La
storia sui Casali a sud di Messina, pubblicata sui numeri 10 e 11
di "Parentesi", ha infatti agevolato in maniera
prevalente la ricerca
rappresentando la fonte, dalla quale i ragazzi hanno attinto gran
parte del materiale riportato. L'attore
e regista Saro Anastasi con la recitazione di versi in vernacolo
"I siciliani di li tempi antichi" ha concluso l'incontro
accostando il dialetto alla lingua, ossia passato, presente e
futuro. E
auspicabile che altre istituzioni scolastiche sotto lo stimolo
partito dalla scuola di Ponteschiavo ripetano l'esperienza che
costituisce motivo di formazione oltre che di maggiore conoscenza
del proprio territorio.
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