I REBELLI E DISGRAZIATI DEL RE
..."Il diario di una rivolta": Fortunato Pergolizzi ha voluto riassumere le vicende culturali, sociali ed artistiche della città di Messina conducendo così un'indagine storica e nel contempo un'attività didattica di ricerca per gli studenti. In tale opera traspare l'indignazione dell'Autore per l'abbandono ed il progressivo degrado in cui versa la città di Messina, la rabbia per mancanza di spirito civico e la sofferenza che sradica le generazioni presenti dal passato. Il riferimento popolare più antico col passato della città è il terremoto del 1908, che persino l'intellettualità messinese considera evento di rottura con uno splendido passato e causa della crisi attuale. In realtà la crisi è profonda, non solo perché non se ne ha chiara coscienza ma anche perché affonda le radici in un passato lontano plurisecolare. In verità non è propriamente crisi, poiché essa è solo un periodo di transizione, un cedimento temporaneo, non un plurisecolare andamento. Tale è infatti il disastro messinese, risalendo all'ultimo decennio del XVII secolo, cioè proprio alla rivolta cui Pergolizzi ha cercato di fissare l'attenzione dei concittadini e a cui adesso dedica questo suo riassuntivo lavoro. Dal 1678 la città ha cercato di riprendersi, di trovare una nuova identità, senza mai riuscirci...
(Dalla prefazione del prof. Angelo Raffa)

L'AUTORE
Fortunato Pergolizzi, messinese, giornalista-pubblicista, nel corso della sua vita è sempre riuscito a coniugare felicemente il suo amore per l'arte con la professione. Docente appassionato di materie artistiche per scuole di ogni ordine e grado, vincitore di concorso a cattedra di disegno e storia dell'arte nei Licei Scientifici ed Istituti Magistrali, è stato per anni professore di disegno e storia dell'arte presso il Liceo Scientifico Statale "Archimede"di Messina. Nello stesso tempo ha scolpito, dipinto, scritto privilegiando personaggi e fatti della sua terra. Ha tra l'altro realizzato il monumento in ferro a Salvo D'Acquisto, attualmente collocato nell'omonima Scuola Media di Messina ed il monumento in marmo di Carrara ai Caduti di Villafranca Tirrena oltre a numerosi dipinti ed opere per conto di privati.
La sua intensa produzione gli è valsa numerosi premi e medaglie tra cui il I Premio Naxos per la scultura (ritratto di Quasimodo) nel 1974.
Dal 1987, poi, è socio aggregato dell'Accademia dei Pericolanti per la classe di Lettere, Filosofia e belle Arti con il riconoscimento delle "Doti di cultura e di appassionato studioso", ad ulteriore apprezzamento delle quali ha ottenuto nel 1993 il Premio "Fedeltà" per il giornalismo.
Proprio questa sua passione per lo studio, l'approfondimento e la ricerca ne ha fatto un apprezzato critico d'Arte e fine studioso, strenuo difensore della dignità della città di Messina e dei suoi cittadini contribuendo con saggi alla ricostruzione e rivisitazione di avvenimenti, personaggi e monumenti della storia messinese, spesso dimenticati. Si è dedicato, tra l'altro, allo studio delle fontane e dei monumenti più significativi della città attribuendo la paternità della "Fontana del Gennaro" allo scultore di Raccuja (ME) Rinaldo Bonanno della seconda metà del 500; ha rilevato graficamente la chiesa michelangiolesca di Alì Superiore, sita nell'hinterland messinese, corredandone i disegni con una relazione pubblicata dall'Istituto di Storia Patria (III serie, Vol. XX-XXII, 1969-1973); ha proposto il riacquisto funzionale della "Badiazza" e della "Nave Cariddi".
Per molti anni, poi, ha collaborato con la Gazzetta del Sud, quotidiano messinese, pubblicando per la "Terza Pagina" scritti di carattere storico-artistico; ha scritto anche per la rivista culturale "Prometeo" diretta dallo scomparso scrittore-giornalista messinese Mario Rappazzo e per la rivista di cultura ed attualità "Parentesi" di Messina, a diffusione nazionale, diretta dal giornalista-pubblicista Filippo Briguglio ed edita dall'Associazione Culturale Parentesi che di recente ha pubblicato il suo saggio "Antonello oltre il visibile", ispirato al pittore Antonello da Messina di cui l'autore è dotto cultore, tanto da essere indotto a proporre il recupero funzionale della chiesa di Santa Maria degli Alemanni come luogo per accogliere la mostra permanente in grandezza naturale di tutte le opere, riprodotte, di Antonello.
Ha dato una nuova  chiave di lettura ai dipinti di Antonello da Messina, della cui sepoltura sollecitò gli scavi del Convento di Santa Maria di Gesù Superiore, corredandolo con un saggio documentale pubblicato sulla Gazzetta del Sud e riproposto, in seguito, come inserto per i quaderni culturali della rivista "Parentesi", per il quale anche il critico d'arte Vittorio Sgarbi ha mostrato vivo interesse così come verso il saggio "Antonello oltre il visibile". Fortunato Pergolizzi si è spento serenamente nella casa di Rodia la mattina del 26 luglio del 2000 avendo lavorato sino agli ultimi giorni alla correzione del libro "I REBELLI E DISGRAZIATI DEL RE" presentato postumo.

RASSEGNA STAMPA (Gazzetta del sud del 24 ottobre 2000)

 
 
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