Bellagio - Basilica di S. Giacomo



È uno degli esemplari migliori dell'arte romanico-lombarda. La sua costruzione risale alla fine del sec. XI ed al principio del sec. XII. - La più antica descrizione che si possiede è del 1580 negli Atti della visita pastorale del Vescovo di Como Feliciano Ninguarda commentati dallo storiografo Santo Monti. Nel 1657 S. Giacomo fu eretta canonicamente in parrocchia autonoma con un territorio smembrato dalla Chiesa matrice di S. Giovanni. In detta occasione la Famiglia Sfondrati ottenne il diritto di patronato sulla nuova parrocchia e si propose di trasformare tutto l'edificio di S. Giacomo, sia nell'interno che all'esterno, in stile settecentesco, rovinando tutta la sua bellezza artistica.
Nei Primi decenni del 1900 fu ripristinata nelle linee architettoniche originarie, come ora si presenta. Nel 1904 con decreto ministeriale, fu dichiarata “Monumento Nazionale”.

# 1) È il Locale della sagrestia costruito durante i lavori di ripristino della chiesa

# 2) Fa parte della sagrestia. Vi si trova un “ciborio” di altissimo valore artistico e storico. Fu dato in dono alla parrocchia nel 1985 dalla Fondazione Rockefeller, quando la Chiesa dei Cappuccini fu ridotta allo stato profano.

3) Le tre absidi viste dall'esterno mostrano tutta la bellezza architettonica del complesso. Da notare che quella centrale e quella verso la piazza furono ricostruite ex novo durante i lavori di ripristino: quella a settentrione è originale.

4) È la cappella di S. Orsola. Il mosaico è opera della ditta Castemari diVenezia. Risale ai primi decenni del 1900.

5) L'ancona sovrastante il tabernacolo è in legno dorato, opera dello scultore bellagino Domenico Pini.

6) La Cappella è dedicata a S. Antonio: il mosaico, opera della ditta Castemari sostituì un affresco rovinato dall'umidità.

7) È la sede della cantoria. L'organo a canne è un “Bossi” e necessita di interventi manutentivi. L'organo in funzione è un Viscaunt elettronico a tre tastiere.

8) L'altare della celebrazione è stato allestito dalla ditta Sampietro con lastre di marmo di Musso nel 1985 secondo i canoni liturgici approvati dalla sovraintendenza ai Monumenti. È dello stesso periodo la sistemazione dello spazio del presbiterio.

# 9) Fa parte dell'attuale sagrestia. In essa vi si trova l'originale della Madonna delle Grazie attribuita dalla tradizione al Foppa.

10) L'Ambone ricostruito durante il ripristino della Chiesa sotto la guida dell'Arch. Perrone. I simboli degli Evangelisti, recuperati sulla parete del Campanile, facevano parte dell'antico Ambone

11) La tela della Deposizione è opera della scuola del Perugino, giunta per donazione alla Parrocchia.

12) Il Cristo morto sotto la mensa dell'altare dei criteri interni risulta di fattura spagnola: secondo la tradizione apparteneva ad un insediamento spagnolo nella località “Pian di Spagna” alla sommità del Lago di Como: durante una piena del Fiume Adfda fi travolto e trasportato nel Lago: pescatori Bellagini lo trovarono e lo misero in venerazione nella propria chiesa.

13) Si tratta di un “Crocifisso Arcaico” che giunse alla Parrocchia per una donazione: ma non ha nulla a che vedere con il complesso della Chiesa.

14) Il Battistero così come ora si presenta è il risultato di parecchi interventi che si sono succeduti dopo il ripristino della Chiesa: il mosaico della scuola veneziana, come quelli ricordati sopra, raffigura il Battesimo di Cristo della tela del Borgognone che si trova nella chiesa di Melegnano: il supporto della vasca è dello scultore Daverio di Bergamo: la sistemazione dell'insieme così come ora si presenta risale al 1986.

15) Il campanile. La parte inferiore secondo l'opinione più attendibile era preesistente alla Chiesa: era una delle Torri del sistema difensivo del Borgo verso il settentrione. La Chiesa vi fu addossata e la torre, che arriva all'altezza circa del tetto, fu trasformata in campanile (così afferma il Ninguarda). Nel 1700 circa, quando la Chiesa fu trasformata in stile settecentesco, il campanile fu elevato nella forma attualmente visibile e fu pure intonacato come il resto della Chiesa. Nel 1990 fu restaurato così come ora si presenta.

16) Il trittico dell'altare riporta l'immagine della Madonna rilevata dall'affresco attribuito al Foppa e il S Sebastiano ed il S. Rocco sono una copia dei rispettivi quadri del Foppa.

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