araldica 11


Sasso

Nobile famiglia di Scala, già patrizia di Ravenna e della stessa casata di S. Romualdo, il fondatore dell’Ordine dei Camaldolesi nell’XI sec. Secondo le indicazioni del Camera.

Lo stemma di famiglia è rilevabile nella chiesa di S. Pietro di Scala essendo inciso sullo scudo della statua marmorea di S. Michele Arcangelo, donata alla chiesa dal nobile scalese Paolo de Saxo. I sasso abitavano in un palazzo poco distante da detta chiesa.

I colori invece ci sono stati tramandati dal Mansi e dal Camera per cui esso può essere letto così: inquartato: nel 1° e 4° d'argento alla croce di Malta (in origine forse una croce potenziata o di Gerusalemme) di rosso; nel 2° e 3° d'argento ad un monte di cinque cime di verde che il Mansi accosta ad un altro stemma della famiglia scolpito sulla lapide sepolcrale di Fabrizio Sasso (+1603), uno scudo d'argento, ad un monte di cinque cime di verde nascente dalla punta ed accompagnato in capo da due croci di Malta di rosso poste in fascia.

Uno stemma così concepito è in una foto edita in Del Treppo mentre l’originale,in marmo, trovasi in Ravello, al n. 5 di via S. Giovani del Toro, ex palazzo Sasso. Altro esemplare è situato nella navata destra della Cattedrale di Scala, altare dell’addolorata.

Uno stemma invece con un monte di quindici cime anziché di cinque, accompagnato in capo da due croci di Malta poste in fascia, è inciso sulla lapide di Romula Sasso (1756) nel convento dei Frati Minori Conv. Di Ravello.

Il Mansi ci tramanda ancora un’altra blasonatura di stemma dei Sasso: è uno scudo d’azzurro, ad un monte di cinque cime di verde dal quale nascono due ramoscelli fogliati e fioriti d’argento, che egli reputa antichissima; forse si tratta della versione primitiva dello stemma di famiglia, usato fino a quando cioè le croci non hanno sostituito i ramoscelli fiorati.

In un anonimo ms. del XVII sec. Riportato dal Camera, si legge che nel palazzo Sasso in Scala "nel luogo detto i Sassi seu S. Andrea de Pando" si potevano vedere "tra gli archetti intrecciati tra due cornicioni croci, gigli e monti, emblemi dell’impresa di famiglia Sasso con cingoli militari", ma è da notare che in nessuna opera di araldica sono stati notati dei gigli.

La gloria maggiore di questa famiglia fu quel fra’ Gerardo Sasso fondatore dell’Ordine di S. Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e poi definitivamente detto di Malta.

 


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Sebastiano

Famiglia documentata nel territorio amalfitano fin dal 1167 col titolo di dominus in seconda generazione. Vitolo e Lorenzo furono notai in Scala l’uno nel 1435 e l’altro nel 1449. Il Camera la include fra quelle chiare e antiche di Scala anche se in precedenza l’ha inclusa fra quelle forestiere ed iscritte al patriziato di Scala nel corso del XVI sec.

La famiglia ha usato uno scudo d’argento, alla fascia di rosso col capo caricato da una croce accostata da due gigli di rosso, ed in punta a tre pali pure di rosso nel quale predomina, come si vede, il rosso e questo colore, secondo la simbologia araldica, sta ad indicare audacia, valore, fortezza, magnanimità, ecc..

Lo stemma muto, ma con scritta intorno che lo identifica è depositato nel Chiostro Paradiso di Amalfi, nell’ambulacro di destra.

 


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