Ritorno a Scala dei Padri Redentoristi
Intanto i Redentoristi
che nel corso dei due secoli avevano raggiunto i cinque
continenti erano tornati a soltanto agli inizi degli anni 30
di questo secolo, quando il cardinale Van Rossum volle che
sorgesse una Casa là dove era sorto l'Istituto sia per
ricordare l'evento, sia per assistere spiritualmente le
monache Redentoriste.
Infatti il 14 febbraio
1929 fu posta la prima pietra per la costruzione del convento
situato di fronte al monastero delle suore in Via Vescovado;
acclusa ad essa fu posta una pergamena che reca scritto:
"I.M.I.A. -
All'inizio dell'VIII anno di Pontificato di S.S. Pio XI - Re
d'Italia Vittorio Emanuele III - Superiore Generale della
Congregazione Murray - Protettore delle Redentoriste S. E.za
Cardinale Guglielmo Van Rossum del SS. Redentore, Prefetto
della Propaganda Fide - il dì 14 febbraio 1929 - S.E. Rev.ma
Ercolano Marini - Arcivescovo di Amalfi - Presenti il
Superiore Provinciale dei Liguorini P. Biagio Parlato - Il
Podestà di Scala Cav. Gaetano Mansi - Il Rev.mo clero e
popolo plaudente - Benediceva e poneva la Prima Pietra - Per
la costruzione di nuova Casa di Liguorini in Scala perché
fosse monumento perenne che la Congregazione del SS.
Redentore s'iniziò a Scala il 9 novembre 1732 da Alfonso M.a
De' Liguori - I Redentoristi e le Redentoriste edificavano
questa Casa - secondo progetto Antonio M'arano di Salerno -
quale espressione di animo filiale al caro Padre - Nella
celebrazione del SS. Redentore - 1932 - In coincidenza del II
Centenario della Fondazione dell'Ordine femminile 1731-1931
" .
Le spese per tale
costruzione furono coperte quasi interamente dalla signorina
Linda Grasso di Salerno, che entrata a far parte della
famiglia delle Redentoriste all'età di quarantaquattro anni,
con il nome di suor Maria Rosaria, erogò la sua eredità in
favore di tale iniziativa.
Il terreno su quale fu
eretto il convento fu, invece, donato dal Cavaliere Gaetano
Mansi, allora podestà di Scala.
I lavori terminarono
l'anno successivo e fu lo stesso cardinale Van Rossum,
accompagnato da mons. Marini, arcivescovo di Amalfi, da mons.
Cesarana, arcivescovo di Campagna, da mons. Farina, vescovo
di Foggia e Troia, dal padre Patrizio Murray, superiore
Generale dei Redentoristi e da numerosissimi altri padri
provenienti da molte case redentoriste, che il 15 settembre
1930 benedisse la nuova Casa liguorina dedicandola al Cuore
Eucaristico di Gesù.
Da allora la piccola
chiesa del convento è aperta anche al popolo.
Dopo due secoli
Sant'Alfonso, dunque, tornava, attraverso i suoi seguaci, a
percorrere le strade di Scala, per richiamare alla fede e
tenerla viva e per ricongiungere al Padre coloro che da Lui
si sono allontanati.
Attualmente la piccola
comunità redentorista, vi sono, infatti, soltanto tre padri,
uno dei quali nominato da qualche mese Superiore di detta
comunità, padre Giovanni Di Maio, è reduce di un'esperienza
missionaria ventennale nell'isola rossa del Madagascar,
coadiuva il parroco nelle varie celebrazioni sia domenicali,
sia delle festività che si susseguono nel corso dell'anno e
soprattutto, è sempre disponibile per coloro che, attraverso
il sacramento della Penitenza, desiderano riconciliarsi con
Dio.
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